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Caso Toti, Cavo: “Dai verbali ricostruzioni incomplete e parziali”
GENOVA – La senatrice e coordinatrice regionale della Lista Toti Ilaria Cavo, precisa i contenuti delle ricostruzioni, definite “incomplete e parziali” rispetto ai verbali secretati. “Nel rispetto del lavoro giornalistico e delle indagini in corso, preciso che i virgolettati che mi vengono attribuiti da giorni, anche oggi, su agenzie e quotidiani, riferiti a una testimonianza che per sua natura è secretata, non sono stati da me riferiti agli organi di stampa” ha commentato Ilaria Cavo.
L’ex assessore regionale si riferisce alla sua deposizione come persona informata dei fatti davanti ai pm genovesi. “Si tratta di riassunti o di estrapolazioni e ricostruzioni di stralci decontestualizzati di un verbale che portano a una ricostruzione parziale e incompleta – ha aggiunto Cavo – peraltro con alcune affermazioni a me attribuite che non corrispondono al vero. In qualità di testimone, nel rispetto del lavoro degli inquirenti, non intendo né posso scendere nei dettagli che i tempi processuali potranno chiarire“.
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Dai “Trasporti” al rapporto con gli imprenditori: il monito di Musso
Si intitola “Trasporti. Economia, storia, imprese, ambiente” il manuale del prof. Enrico Musso, docente ordinario di Economia applicata all’Università degli Studi di Genova, con un passato anche in politica. Il volume studia i servizi e le infrastrutture di trasporto con gli strumenti concettuali e analitici delle scienze economiche, dando conto anche delle più rilevanti implicazioni tecnologiche, storiche, giuridiche e politiche. La visione macroeconomica dei trasporti ne analizza l’influenza sulla produzione e la sua geografia, le conseguenze sulla struttura economica dei territori, le implicazioni ambientali – con l’evoluzione tecnologica rivolta alla maggiore sostenibilità.
“Il filo conduttore dal punto di vista personale e soggettivo – spiega a Primocanale Enrico Musso – è legato ai trent’anni di studi e riflessioni sui trasporti dal punto di vista economico e non solo, ambientale e storico. Ho cercato di raccogliere tutto in questo volume, sono state tante le ore di lavoro, il contenuto deve avere più funzioni”. Si tratta di un testo d’appoggio per gli studenti, non solo genovesi ma anche italiani. “Trasporti” infatti è considerato un testo divulgativo perché molto considerato anche dal mondo tecnico. “Ecco, diciamo che è un po’ noioso (ride ndr) e quindi il grande pubblico se ne tiene lontano, ma è sbagliato perché gli argomenti trattati sono interessanti per la vita delle persone e delle imprese, tutti i giorni” prosegue Musso.
La microeconomia dei trasporti si sofferma su ciò che influenza la domanda e l’offerta di servizi e infrastrutture, i comportamenti di imprese e consumatori, il funzionamento e la contendibilità dei mercati. “Si vede capitolo per capitolo come il mondo dei trasporti condizioni la nascita e lo sviluppo dell’economia e la creazione in tutti i settori, entrando trasversalmente in tutti i percorsi produttivi e di consumo – prosegue Enrico Musso -. Anche i trasporti fronteggiano il grande tema della sostenibilità e dello sviluppo economico, e il giusto e difficile equilibrio fra l’economia privata e l’intervento pubblico, oltre alle decisioni politiche”.
E qualche spunto, dal manuale di Musso all’attualità, si può cogliere, come spiega lo stesso professore. “Le vicende di questi giorni ricollegano e riconducono al volume sui ‘Trasporti’ perché sono settore delicato in continua interazione tra la decisione politica e l’intervento privato, ma laddove il profitto di imprenditore discende da una o l’altra decisione politica, e il consenso di un politico discende dai soldi che riesce a ottenere dagli imprenditori, la situazione è veramente a rischio”. Secondo Enrico Musso bisogna avere la massima attenzione e riportare il mondo dei trasporti più ai meccanismi del mercato della concorrenza e a quello della decisione politica, che si presta a deviazioni.
Enrico Musso, tra i nomi che circolano per il centrodestra (qualora si andasse a voto anticipato ndr) c’è quello del rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, un tecnico prestato alla politica. Cosa ne pensa?
È un valore aggiunto rappresentato da non essere un politico professionista, mettendo la competenza a disposizione della comunità. Il rettore ha anche un ottimo profilo di gestione, pensiamo a cos’ha fatto per il campus di Savona, e le sue capacità sembrano andare in quella direzione. È questa la strada da perseguire quando il politico si rivela a rischio, anche Bucci non è un politico professionista e fa meglio di chi è politico di professione.
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Diga, Consiglio Regionale al voto per mutuo da 57 milioni ad Autorità portuale
GENOVA – Il Consiglio regionale della Liguria sarà chiamato martedì a esprimere un voto per completare il secondo lotto della nuova diga del porto di Genova.
A tre giorni dalla posa del primo cassone subacqueo del più grande intervento di potenziamento della portualità italiana finanziato anche attraverso il Pnrr – confermata il 24 maggio – l’assemblea legislativa ligure martedì 21 maggio voterà un disegno di legge per concedere un mutuo da 57 milioni destinati da Regione Liguria all’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale al fine di finanziare il completamento del secondo lotto della diga. Sarà il primo test per la maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale dopo l’arresto del governatore Toti. Il mutuo è contenuto in un articolo di un disegno di legge più ampio sulle ‘Disposizioni di adeguamento dell’ordinamento regionale’ titolato ‘Misure finalizzate alla realizzazione della seconda fase della nuova diga foranea del porto di Genova’.
Prosegue serrato il confronto tra le forze d’opposizione in Consiglio regionale, centrosinistra e M5S, che appaiono ormai in procinto di esprimere un voto contrario al provvedimento per motivi di opportunità politica vista l’inchiesta in corso e per motivi economici. “Il mutuo della Regione costerà oltre 3 milioni di interessi sulle spalle dei liguri”, stima il capogruppo della sinistra indipendente Gianni Pastorino (Linea Condivisa).
“Abbiamo in Giunta lo stanziamento di 57 mln di euro di fondi regionali a garanzia della realizzazione del secondo lotto della nuova diga foranea di Genova – ha spiegato il presidente ad interim Alessandro Piana -. Si tratta di un impegno che avevamo analogamente assunto a inizio legislatura per il primo lotto, recuperando poi le risorse grazie ai ribassi d’asta. Ricordiamo l’importanza di quest’opera non solo per la Liguria ma per lo sviluppo dell’intero Paese“.
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