Italia
Pronto soccorso in affanno, Orlando a Bucci: “Basta proclami, collaboriamo”
Anno nuovo, approccio politico nuovo, più conciliante. O almeno, i buoni propositi ci sono, il resto si vedrà con il tempo. Al centro del dibattito politico, nonostante la politica sia in stand-by in questi giorni di festa, la sanità e il sovraffollamento dei pronto soccorso, in affanno soprattutto in questi primi giorni di gennaio. A commentare quanto sta accadendo nei vari nosocomi liguri, il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando.
Visita all’ospedale Sant’Andrea
“Molti cittadini mi hanno segnalato la situazione di difficoltà in cui versa il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia, così come molti altri pronto soccorso – spiega in un video sui social il dem Andrea Orlando -. Mi sono recato senza grandi proclami, senza annunciare visite, a dare un’occhiata alla situazione. Ed è una situazione davvero difficile, molte persone che aspettano, lavoratori che non hanno cambi adeguati rispetto ai turni, e una situazione di stress dovuta anche a una carenza di organici e ai problemi di carattere strutturale che non nascono oggi”.
Tra saggi e uscite pubbliche
Non è tempo di polemiche, ma anzi è il momento di smorzarle, sottolinea l’ex ministro della Giustizia. “Non vogliamo fare polemiche o propaganda in questo momento, c’è gente che soffre, c’è gente che lavora, ci sono problemi che vanno affrontati e che necessiteranno di mesi – prosegue Orlando -. È stato sbagliato raccontare che si potessero risolvere in poche settimane, penso a come il territorio è in grado di orientare la domanda dei malati. Però due cose semplici, banali, che probabilmente uno dei 30 nominati da Bucci nel corso delle vacanze potrebbe provare ad affrontare”. Il deputato del Pd uscente, durante la sua visita all’ospedale Sant’Andrea della Spezia, ha constatato una situazione complicato anche dal punto di vista infrastrutturale. “C’è un ascensore che è bloccato da 10 giorni, parte, si blocca. Il fatto che l’ascensore non funzioni fa sì che molti malati debbano essere trasportati con un’ambulanza laddove invece potrebbero essere trasportati con l’ascensore. Nel pronto soccorso piove, quindi quando piove forte l’acqua entra dal tetto. Ecco, forse queste due cose potrebbero essere affrontate subito” ha aggiunto Orlando.
Parola d’ordine: collaborare
E infine, mano tesa alla giunta di Marco Bucci, soprattutto in tema di sanità. “Se ci fosse dato un segnale in questo senso, la nostra disponibilità a collaborare ci sarebbe sicuramente ma per farlo bisognerebbe smetterla con i proclami, smetterla di far finta che i problemi non ci siano e incominciare ad affrontarli, a partire da quelli più piccoli per poi provare ad affrontare insieme quelli più grandi” ha chiuso Andrea Orlando.
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La festa è finita, la politica riparte da rigassificatore e Comunali
Finiti i bagordi delle festività natalizie, tra un pranzo e un weekend in montagna, anche la politica torna sui banchi di scuola ed è pronta a darsi battaglia (senza armi, sottinteso).
Il primo appuntamento del 2025 in via Fieschi
In consiglio regionale l’appuntamento da cerchiare sul calendario è quello di oggi, martedì 7 gennaio, a partire dalle 10. Al centro delle interrogazioni presentate da maggioranza e opposizione ci sarà il rigassificatore, che è stato tema di scambio, anche acceso, in campagna elettorale. È atteso un confronto veemente che dovrebbe portare a un unico documento sul “no” unanime al rigassificatore nelle acque di Vado Ligure. Posizione che è mutata, nei mesi, anche per il centrodestra, che ai tempi di Giovanni Toti si era detto invece favorevole al passaggio dalla Toscana alla Liguria. Nell’ultimo atto del 2024 i due schieramenti non avevano trovato l’accordo, nonostante entrambi avessero presentato un ordine del giorno, dai contenuti differenti (l’accusa della minoranza ndr). L’obiettivo, durante i lavori dell’aula di oggi, è quello di trovare un filo conduttore che porti a una risoluzione, molto cara soprattutto agli abitanti del Savonese. Non solo rigassificatore all’appello di inizio anno, al centro dello scambio di vedute ci sarà sempre il buco o “buchino” (come definito anche a Primocanale da Marco Bucci) della sanità: con il fiato sul collo del centrosinistra e la promessa di azzerare debito e liste d’attesa da parte del centrodestra.
Si scaldano i motori in vista del voto
In consiglio comunale invece, la ripartenza dei lavori dell’aula slitta a giovedì 9 gennaio, tra ordini del giorno, 54, fuori sacco. Ma lavori dell’aula a parte, sotto la lente di ingrandimento ci sarà soprattutto la corsa per palazzo Tursi, con le Comunali che potrebbero tenersi nella prossima primavera. La data ufficiale ancora non c’è ma si dovrebbe votare nella prima finestra utile, tra fine maggio e i primi di giugno. Genova sarebbe la sfida più importante e un banco di prova per le nuove e vecchie formazioni politiche, con i fari nazionali puntati contro. Senza esclusione di colpi sarà vera e propria competizione, tra candidati in pectore (Pietro Piciocchi per il centrodestra ndr), candidati ai blocchi di partenza (l’avvocato Filippo Biolé per un centro-civico e indipendente, come anticipato da Primocanale ndr) e candidati cercasi (per il centrosinistra che sta lavorando a una coalizione più larga possibile ma che ancora non ha individuato il profilo). Nel frattempo in aula rossa la maggioranza deve fare i conti con diversi cambi di casacca e con un numero sempre più risicato. Ultime, solo in ordine di tempo, le dimissioni di Paolo Gozzi da Vince Genova e il suo successivo ingresso nel Gruppo Misto. Gozzi raggiunge due ex centristi, di centrodestra, come Stefano Costa (ex Forza Italia) e Arianna Viscogliosi (Italia Viva, che ha lasciato la maggioranza di Bucci e Piciocchi sotto le Regionali ndr), oltre ovviamente alla capogruppo Cristina Lodi, segretaria regionale di Azione. Insomma, ne vedremo delle belle, e siamo solo all’inizio, con vista sulle Comunali. Sotto il cielo di Genova i lampi non mancano, in attesa delle schiarite (idee).
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