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Minacce social all’eurodeputata di FdI Donazzan: «Devi fare la fine degli ebrei negli anni Quaranta»
L’esponente del partito di Giorgia Meloni aveva condannato i messaggi sessisti e violenti contenuti nelle canzoni dei trapper Niky Savage e Simba La Rue, chiedendo l’annullamento dei loro concerti a Bassano del Grappa e Castelfranco Veneto.
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Alfa Romeo Stelvio 2025, anteprima della firma luminosa negli auguri di Natale
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Cofferati a Primocanale: “Comunali? I partiti facciano sforzo per convergere”
È considerato un grande saggio, per esperienza e senso di appartenenza, l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati, già sindaco di Bologna e parlamentare europeo. Sindacalista della prima ora, prestato negli anni alla politica, con il Partito Democratico, Cofferati conosce molto bene il mondo del centrosinistra, e i meccanismi che si sviluppano al suo interno. E sulle spaccature viscerali ne sa qualcosa, considerando quanto accaduto nel 2015, nello scontro totale andato in scena alle Primarie con Raffaella Paita. A vincerle (pur uscendo successivamente sconfitta alle Regionali contro Giovanni Toti ndr) fu proprio la senatrice di Italia Viva.
Dialogo e confronto, la ricetta di Cofferati
Da quel giorno, quel senso di unità e di compattezza che non ha comunque mai contraddistinto il centrosinistra, si è definitivamente inclinato. Nel tempo la storia è cambiata, alcuni meccanismi sono mutati, ci sono state prove d’intesa – nonostante i risultati non positivi – tra Pd, Mov5s, Avs e in parte il centro, di Azione. Alla finestra adesso ci sono le Comunali e il cosiddetto campo progressista è alla ricerca non solo del candidato migliore da poter proporre ma anche del perimetro della coalizione. E se da una parte la partenza, numeri alla mano, ha consacrato una ripresa “rossa” a Genova, dall’altra la corsa verso palazzo Tursi, al momento, sembra essere ancora nebulosa. “Io credo che il rapporto tra le forze politiche dell’area progressista sia indispensabile, occorre trovare una soluzione con elementi di convergenza che partano dal merito, ci vuole una piattaforma comune che porti all’individuazione della sindaca o del sindaco che sceglieremo – commenta a Primocanale Sergio Cofferati -. Io ritengo che uno sforzo vada fatto”. L’ex sindacalista non nega che la crisi del Movimento Cinque Stelle, con la rottura tra Conte e Grillo, abbia condizionato anche la Liguria, ma secondo Cofferati queste difficoltà non possono e non devono fermare la convergenza e il lavoro da svolgere insieme.
Primarie sì Primarie no, questo è il problema
La ricerca del candidato sindaco per il centrosinistra, per alcuni, dovrebbe passare proprio da quelle famigerate Primarie che Cofferati ha sperimentato molto bene sulla propria pelle, oramai dieci anni fa. Che sia questa la soluzione? “Non credo all’utilità delle Primarie ma le forze politiche dell’area progressista, del centrosinistra, si devono trovare e devo discutere tra loro su quali siano le priorità da indicare, e discutano anche su quali possano essere le candidature – spinge Cofferati -. L’accordo va fatto lì, va trovato un accordo dopo i confronti, perché bisogna anticipare il pronunciamento con l’intervento dei cittadini, che segnerebbe una divisione, perché inutile negarlo, i nomi sarebbero diversi, e tutti si concentrerebbero su questi, diventerebbe un’attrazione. Quindi eviterei le Primarie, ma farei uno sforzo grande per trovare la candidatura da proporre, facendo convergenza, senza dividersi all’interno”. Sergio Cofferati torna a parlare indirettamente di Raffaella Paita, facendo riferimento al ruolo che potrà avere Italia Viva in questa partita, dopo il diktat di Conte alle Regionali. La premessa è che il partito di Matteo Renzi, a livello nazionale sempre più convinto di stare nel centrosinistra, anche a Genova ha teso la mano, dopo la reunion al teatro Stradanuova organizzata da Andrea Orlando (a cui però non è stato invitato, come hanno sottolineato gli esponenti centristi).
D’Angelo a Primocanale: “Chi non si sente di destra guardi al nuovo centro”
Italia Viva decida “cosa fare da grande”
La richiesta è che vengano coinvolti nei tavoli di confronto, con rispetto, ma che comunque si inizi a dialogare. “Ritengo che sia molto importante cercare di lavorare tutti insieme – il pensiero di Cofferati, che però tende a separare le varie anime del centro -, in Liguria però Italia Viva si è schierata a Genova (con Marco Bucci nel 2022 ndr) con il centrodestra, con assessori e condizioni anomale rispetto alle altre Regioni al voto”. Arriva poi il monito alla stessa Iv: “Decidano loro da che parte vogliono stare e lo dicano con grande chiarezza e con la franchezza che serve”. In conclusione, il sindacalista genovese si rivolge direttamente ai dem, che sono alla ricerca del profilo da presentare per le elezioni della prossima (presumibilmente) primavera. “Serve sicuramente una riunione ristretta del Pd che deve avanzare proposte, può essere anche una candidata ma bisogna tenere conto degli orientamenti degli altri partiti e movimenti. I gruppi dirigenti si ritrovino insieme per soluzione più opportuna ed efficace”. Quale candidata abbia in mente Sergio Cofferati non è dato sapersi, ma i bookmaker della politica scommetterebbero su una vecchia conoscenza politica, già ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Italia
Bilancio Regione, le opposizioni attaccano Bucci: “Nessuna risposta su buco sanità”
Duro attacco da parte dell’opposizione in consiglio regionale alla giunta di Marco Bucci, rispetto al bilancio previsionale per il 2025. A renderlo noto la minoranza, attraverso una nota stampa unitaria.
Dal buco al buchino: l’attacco di Sanna a Bucci
Il capogruppo del Partito Democratico Armando Sanna accusa Bucci di continuare a schernire il buco della sanità, definito dal presidente buchino. “Oggi in ufficio di presidenza la maggioranza si è presentata senza una programmazione economica finanziaria, dire che il buco in sanità è diventato un buchino, se non supportato da documenti e conti, è una falsità, visto che l’ultimo bilancio approvato è stato quello di luglio che vedeva un buco di oltre 250 milioni di euro” commenta Armando Sanna.
Dov’è la programmazione? L’accusa
“Siamo perplessi che la maggioranza si sia presentata questa mattina in ufficio di presidenza senza una programmazione dei lavori per l’assestamento di bilancio – dichiara invece il capogruppo della Lista Orlando Presidente Gianni Pastorino – . Nella scorsa legislatura è stato approvato a luglio un bilancio tecnico per salvaguardare l’ente Regione e oggi a gennaio dovremmo iniziare un assestamento vero, perché la manovra economica finanziaria della Regione Liguria manca. Bucci dice che non esistono buchi in sanità e vorremmo capire come è stato coperto, se mai fosse stato coperto, e come procede la copertura dell’ordinaria amministrazione. Soprattutto vorremo capire come intende programmare i lavori della Regione senza una manovra economica finanziaria”.
In Liguria “grossi problemi nella sanità”
Alle parole di Sanna e Pastorino si aggiungono quelle della capogruppo di Avs Selena Candia. “Siamo rimasti interdetti dal fatto che la giunta non abbia parlato di nessuna misura di assestamento di bilancio, visto che ci sono grossi problemi nella sanità. Riteniamo che sia fondamentale occuparsene subito e fare delle scelte, mettendo mano al bilancio in modo politico” spiega Candia.
Le priorità della giunta che non convincono l’opposizione
“La variazione di bilancio è necessaria oltre che urgente. È anzi inaccettabile che questa giunta continui a comportarsi come se l’opposizione non esistesse: chi escogita piani straordinari di risparmio nella sanità per “sanare” il buco milionario causato dalla precedente amministrazione di centrodestra, deve rispettare tutta l’Aula consiliare – incalza il capogruppo in Regione del Movimento Cinque Stelle Stefano Giordano -. Chi ha vinto le elezioni ha l’obbligo della trasparenza e della condivisione soprattutto alla voce “sanità”, che da sola cuba l’80% del bilancio regionale. Siamo molto preoccupati: mentre da un lato abbiamo un presidente di Regione che definisce “buchetto” la voragine da oltre 250 milioni di euro, dall’altro abbiamo una sanità allo sbando. Ricordiamo che di fronte all’urgenza quotidianamente comprovata dalla cronaca, un presidente di Regione dovrebbe avere altre priorità: Bucci è ancora convinto che la prima più urgente legge regionale debba essere quella che riguarda i sottosegretari?”.
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