Italia
Cofferati a Primocanale: “Comunali? I partiti facciano sforzo per convergere”
È considerato un grande saggio, per esperienza e senso di appartenenza, l’ex segretario della Cgil Sergio Cofferati, già sindaco di Bologna e parlamentare europeo. Sindacalista della prima ora, prestato negli anni alla politica, con il Partito Democratico, Cofferati conosce molto bene il mondo del centrosinistra, e i meccanismi che si sviluppano al suo interno. E sulle spaccature viscerali ne sa qualcosa, considerando quanto accaduto nel 2015, nello scontro totale andato in scena alle Primarie con Raffaella Paita. A vincerle (pur uscendo successivamente sconfitta alle Regionali contro Giovanni Toti ndr) fu proprio la senatrice di Italia Viva.
Dialogo e confronto, la ricetta di Cofferati
Da quel giorno, quel senso di unità e di compattezza che non ha comunque mai contraddistinto il centrosinistra, si è definitivamente inclinato. Nel tempo la storia è cambiata, alcuni meccanismi sono mutati, ci sono state prove d’intesa – nonostante i risultati non positivi – tra Pd, Mov5s, Avs e in parte il centro, di Azione. Alla finestra adesso ci sono le Comunali e il cosiddetto campo progressista è alla ricerca non solo del candidato migliore da poter proporre ma anche del perimetro della coalizione. E se da una parte la partenza, numeri alla mano, ha consacrato una ripresa “rossa” a Genova, dall’altra la corsa verso palazzo Tursi, al momento, sembra essere ancora nebulosa. “Io credo che il rapporto tra le forze politiche dell’area progressista sia indispensabile, occorre trovare una soluzione con elementi di convergenza che partano dal merito, ci vuole una piattaforma comune che porti all’individuazione della sindaca o del sindaco che sceglieremo – commenta a Primocanale Sergio Cofferati -. Io ritengo che uno sforzo vada fatto”. L’ex sindacalista non nega che la crisi del Movimento Cinque Stelle, con la rottura tra Conte e Grillo, abbia condizionato anche la Liguria, ma secondo Cofferati queste difficoltà non possono e non devono fermare la convergenza e il lavoro da svolgere insieme.
Primarie sì Primarie no, questo è il problema
La ricerca del candidato sindaco per il centrosinistra, per alcuni, dovrebbe passare proprio da quelle famigerate Primarie che Cofferati ha sperimentato molto bene sulla propria pelle, oramai dieci anni fa. Che sia questa la soluzione? “Non credo all’utilità delle Primarie ma le forze politiche dell’area progressista, del centrosinistra, si devono trovare e devo discutere tra loro su quali siano le priorità da indicare, e discutano anche su quali possano essere le candidature – spinge Cofferati -. L’accordo va fatto lì, va trovato un accordo dopo i confronti, perché bisogna anticipare il pronunciamento con l’intervento dei cittadini, che segnerebbe una divisione, perché inutile negarlo, i nomi sarebbero diversi, e tutti si concentrerebbero su questi, diventerebbe un’attrazione. Quindi eviterei le Primarie, ma farei uno sforzo grande per trovare la candidatura da proporre, facendo convergenza, senza dividersi all’interno”. Sergio Cofferati torna a parlare indirettamente di Raffaella Paita, facendo riferimento al ruolo che potrà avere Italia Viva in questa partita, dopo il diktat di Conte alle Regionali. La premessa è che il partito di Matteo Renzi, a livello nazionale sempre più convinto di stare nel centrosinistra, anche a Genova ha teso la mano, dopo la reunion al teatro Stradanuova organizzata da Andrea Orlando (a cui però non è stato invitato, come hanno sottolineato gli esponenti centristi).
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Italia Viva decida “cosa fare da grande”
La richiesta è che vengano coinvolti nei tavoli di confronto, con rispetto, ma che comunque si inizi a dialogare. “Ritengo che sia molto importante cercare di lavorare tutti insieme – il pensiero di Cofferati, che però tende a separare le varie anime del centro -, in Liguria però Italia Viva si è schierata a Genova (con Marco Bucci nel 2022 ndr) con il centrodestra, con assessori e condizioni anomale rispetto alle altre Regioni al voto”. Arriva poi il monito alla stessa Iv: “Decidano loro da che parte vogliono stare e lo dicano con grande chiarezza e con la franchezza che serve”. In conclusione, il sindacalista genovese si rivolge direttamente ai dem, che sono alla ricerca del profilo da presentare per le elezioni della prossima (presumibilmente) primavera. “Serve sicuramente una riunione ristretta del Pd che deve avanzare proposte, può essere anche una candidata ma bisogna tenere conto degli orientamenti degli altri partiti e movimenti. I gruppi dirigenti si ritrovino insieme per soluzione più opportuna ed efficace”. Quale candidata abbia in mente Sergio Cofferati non è dato sapersi, ma i bookmaker della politica scommetterebbero su una vecchia conoscenza politica, già ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
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Comunali, fuori dalla destra e dalla sinistra spunta il nome di Anna Pettene
C’è un altro mondo civico, che non si ritrova né a destra né a sinistra, e che si muove sottotraccia per provare a presentarsi alle prossime Comunali di Genova. Non c’entra, almeno fino a oggi, con il saggista e liberal socialista Andrea Acquarone, che in queste settimane è stato molto attivo nel cosiddetto sottobosco centrista e di sinistra. Non c’entra altresì con l’avvocato Filippo Biolé che si è autocandidato, grazie alla spinta di un gruppo di persone, e che ha superato di poco le 500 firme.
Un profilo della società civile
Stiamo quindi parlando di un gruppo di professionisti, intellettuali, accademici, che fanno capo al mondo universitario, che si riconoscono in un civismo puro, al cento per cento. Il progetto, in embrione da tempo, è nato dopo alcuni incontri propedeutici a un percorso di unità d’intenti verso le Comunali della prossima primavera, che vede capofila l’Ordine degli Ingegneri. Il programma ci sarebbe già, è stato infatti stilato in queste settimane. Si tratta di un programma chiaro e semplice, diviso in cinque punti, con inclinazioni anche nel mondo portuale, fanno sapere a denti stretti gli organizzatori, che al momento non vogliono uscire allo scoperto. Dietro ci sarebbe un esponente di spicco, ex Partito Democratico, che dopo la fuoruscita dai dem ha deciso di attivarsi, tracciando un percorso verso palazzo Tursi. Questo gruppo di intellettuali, professori e universitari avrebbe individuato in Anna Pettene la potenziale candidata a sindaco. Pettene è la moglie di Edoardo Garrone, sul proprio profilo Facebook si definisce madre di Francesco, Giulia e Vittoria. È avvocato di professione, presidente dell’Osservatorio sul bullismo, mediatore familiare e autrice di Like. Tra le sue grandi passioni il golf.
Uno sguardo a sinistra (forse)
Al momento il suo nome è quello che più incarna il profilo ideale per questa lista civica, pura. Nei prossimi giorni sono attesi degli incontri proprio con Pettene per sondare la disponibilità ma le pressioni sul suo nome pare siano tante. E arrivano da più fronti. Anna Pettene, impegnata nel sociale, sarebbe spinta anche da una parte del mondo portuale. Da quello che si apprende, ci sarebbe la disponibilità di un armatore del porto di Genova a investire sulla campagna elettorale dell’avvocato. I propositi sono buoni, la struttura dovrebbe consolidarsi sempre di più, e alle porte sono previsti due incontri focali: uno già nella giornata di domani, un altro giovedì prossimo, 23 gennaio, nella sede dell’Ordine degli Ingegneri alle 18. La riunione potrebbe essere il primo vero passo verso la conferma, o meno, di Anna Pettene. Le strade (successive) sarebbero due: un percorso in solitaria della lista civica, che non si ritrova né con il centrodestra né con il centrosinistra, che potrebbe poi convergere al ballottaggio, presumibilmente più con il campo progressista (ma non è così scontato, conterà molto il contenuto del programma presentato dai due schieramenti ndr); o uno scioglimento ancor prima di nascere che porterebbe a un possibile tavolo di incontri con il Pd e gli altri potenziali alleati. Ma l’intenzione, da quello che si apprende, è proprio quella di correre, sì, ma in solitaria.
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