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Lettera di Tey ai tifosi della Samp: “Serie A entro il 2028”

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Mentre la Sampdoria è ultima in classifica a zero punti – dopo quattro giornate – nel campionato di Serie B, aspettando l’assemblea dei tifosi blucerchiati stasera alle 20,30 in gradinata Sud al Ferraris per fare il punto sulla crisi sportiva e societaria del club, l’investitore di Singapore Joseph Tey (nei fatti il principale azionista del club al fianco del rappresentante degli azionisti Walker e del presidente Manfredi) interviene sui canali ufficiali con una lettera indirizzata ai tifosi.

La lettera di Tey ai tifosi

“Cari tifosi blucerchiati, è importante per noi che sappiate che ascoltiamo e comprendiamo le vostre frustrazioni. Oggi vi scriviamo per assicurarvi che siamo pienamente impegnati nel club e nel suo sviluppo – scrive Tey – abbiamo fin qui investito tanto e continueremo a immettere risorse nell’ottica di compiere quanto prima passi in avanti significativi e concreti. Stiamo sviluppando una strategia a lungo termine per ottimizzare le prestazioni della squadra sul campo. Allo stesso tempo stiamo gettando le basi per riportare la Sampdoria in Serie A entro il 2028“.

E ancora, rispetto alle tante difficoltà incontrate in campo e non solo, Tey prosegue: “Siamo perfettamente consci di quanto le ultime stagioni siano state difficili e comprendiamo bene la diffusa delusione che ci circonda. Questo è un altro dei motivi per i quali ci impegneremo ancora di più anche nella ricerca di una migliore comunicazione con tutti i nostri sostenitori. Siamo fermamente convinti, come sempre, che unità e coesione ci guideranno fuori quanto prima da questo complicato momento tecnico-sportivo. Abbiamo già adottato diverse misure per rafforzare le finanze del club e le nostre strutture, valorizzando al contempo la società sul piano marketing/branding. Sforzi che ad oggi non si sono riflessi sul campo e proprio per questo non smetteremo di continuare a investire, anche a gennaio, per garantire di poter guardare al futuro con rinnovata fiducia, insieme“.

Quanti punti interrogativi

Un comunicato – senza alcun contraddittorio – che non mette fine però ai tanti punti interrogativi legati all’attuale gestione – tecnica e societaria – della Sampdoria, che ad oggi ha portato solo a risultati sportivi fallimentari. Non solo rispetto alla proprietà del club ma anche e soprattutto rispetto alle reali strategie future di rilancio della squadra, visto che il mercato estivo – con le scelte di Walker in primis – è stato votato al risparmio e al taglio di costi. Per una Sampdoria che sta nuovamente rischiando la Serie C nonostante un pubblico – con oltre 20 mila abbonati, record per la B attuali – da ben altri palcoscenici, con venti di contestazione ormai sempre più forti.

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Sondaggio Primocanale, D’Angelo (PD): “Genova ha voltato pagina”

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“I dati del sondaggio confermano che a Genova il Partito Democratico ha voltato pagina – spiega D’Angelo – Con il 29,8% delle preferenze, ben al di sopra della media nazionale, il PD si afferma come prima forza politica in città, guidando un centrosinistra che supera il 59%. È la conferma che il lavoro fatto in questi anni, dentro e fuori le istituzioni, ha ricostruito un rapporto di fiducia con la cittadinanza”.

Sondaggio Primocanale/Tecnè: il Pd guida a Genova, Fratelli d’Italia in testa in Liguria – Leggi qui 

Secondo il segretario, il cosiddetto “Modello Genova” rappresenta oggi un punto di riferimento per tutto il centrosinistra nazionale: “Un modello fondato sulla coerenza tra le battaglie condotte all’opposizione e le scelte che stiamo portando avanti al governo della città. Un modello che mette al centro i quartieri, le politiche sociali, la casa, il trasporto pubblico, la cultura diffusa. Un modello che ha messo al centro il ricucire il legame con le periferie, con chi si era sentito abbandonato, riportando il PD a essere il primo partito anche nei luoghi della marginalità”.

Lo sguardo al futuro 

D’Angelo non nasconde le difficoltà dei primi mesi di amministrazione: “I primi cento giorni non sono stati semplici. L’eredità lasciata dalla precedente amministrazione è pesante, soprattutto sul piano del bilancio e delle priorità. Ma con Silvia Salis non abbiamo mai promesso miracoli: abbiamo promesso impegno, trasparenza e una visione chiara. E i cittadini, attraverso questo sondaggio, ci dicono che siamo sulla strada giusta”.

Infine, lo sguardo al futuro: “La sfida ora è consolidare questo percorso. Dobbiamo continuare a costruire strumenti di cambiamento e rafforzare la nostra presenza nei territori. Genova ha aperto una nuova stagione politica. Il Partito Democratico ha il dovere di esserne all’altezza”.

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Consolidato Comune senza bilancio Amt

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Il consolidato del Comune di Genova presentato oggi in consiglio comunale non include ancora il bilancio di Amt, l’azienda trasporti cittadina, la cui stima, secondo i consulenti, sarebbe in perdita di 55 milioni di euro. Questa cifra corrisponde principalmente a sanzioni accumulate e mai recuperate da diverse amministrazioni precedenti, che secondo alcune società di consulenza dovrebbero essere tutte messe a perdita tutte nel 2024.

Nonostante questa situazione critica l’utile complessivo de0l Comune, pari a circa 130 milioni di euro, sarebbe sufficiente a coprire anche una potenziale perdita di Amt senza mettere a rischio il bilancio comunale.

La normativa vigente, qualora il mancato inserimento del bilancio di Ant nel consolidato  entro il termine del 30 settembre, prevede tutte le assunzioni, comprese quelle già programmate. “Se davvero non vi fosse il bilancio nel consolidato sarebbe illegale” il commento il presidente della Regione Liguria Marco Bucci oggi ospite a Primocanale a “Terrazza Incontra”.

Proprio per questo, domani è previsto un incontro tra consulenti, il vicesindaco e gli uffici comunali per valutare le possibili soluzioni al fine di chiudere positivamente il bilancio dell’azienda di trasporto.

Intanto, è stata fissata per l’8 ottobre una commissione comunale, proposta dalla minoranza, che sarà un vero e proprio confronto acceso tra i vertici di Amt e la politica cittadina. L’appuntamento, anticipato da Primocanale la scorsa settimana, rappresenterà una sorta di resa dei conti nella delicata gestione economica dell’azienda.

Qualora Amt avesse una perdita così importante il Comune dovrebbe rinunciare per legge alla gestione in house e metterla in vendita e quindi si aprirebbero scenari non prevedibili. Intanto proprio oggi a “Terrazza Incontra” il presidente Bucci ha lanciato al proposta di una società unica di trasporti che vedrebbe all’interno le società dei quattro capoluoghi di provincia. Va detto che la Regione finanzia le stesse società con 140 milioni all’anno. “Anche i Comuni e le province mettono soldi – ha detto Bucci – 

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Linee programmatiche Salis, Cavo (Nm): “Troppi no ma d’accordo su antifascismo”

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La consigliera Ilaria Cavo è intervenuta oggi in aula a nome del gruppo Noi Moderati Orgoglio Genova. “Gli emendamenti alle linee programmatiche presentati dal nostro gruppo e non accolti dalla sindaca e dalla giunta danno un’indicazione chiara ai genovesi su quello che devono aspettarsi – le sue parole – Non ci è stato accolto l’impegno (presente in due emendamenti rigettati) a ridurre l’Imu per gli immobili in affitto concordato per il 2026, scelta che non solo sconfessa le promesse di Silvia Salis, ma stride con l’obiettivo di ridurre gli affitti professato in questo piano programmatico. Rifiutato anche l’impegno a mantenere le politiche di gratuità sul trasporto pubblico urbano, così come quello di non sprecare i finanziamenti e di non incorrere in penali nella revisione del progetto della Funivia al Lagaccio. Viene confermato il no allo Skymetro che noi avevamo chiesto di togliere, confermando di fatto i conti tracciati nella conferenza stampa dei cento giorni, in cui Genova, con questa amministrazione, ha già perso 5 milioni al giorno. Abbiamo chiesto di inserire la parola “visione” all’inizio di queste linee programmatiche, anche questa negata, perché una visione non c’è. E al posto di una visione troviamo solo tante incongruenze e contraddizioni. Si vuole una città dei 15 minuti ma si dice no allo Skymetro, persino alla Gronda che evidentemente non si può far digerire a una parte di maggioranza”.

E poi ancora: “Vogliono ridurre gli affitti ma non abbassare l’Imu, si parla di comunità ma si rifiuta anche la valorizzazione e implementazione del maggiordomo di quartiere: in questo senso abbiamo presentato emendamento propositivo, ma probabilmente il progetto è stato scartato a priori perché ideato dal centrodestra. Si spendono pagine sulle politiche giovanili ma non si vuole riconoscere il valore e la convinta partecipazione a un progetto come Orientamenti e neppure costruire un piano territoriale dei fabbisogni professionali dei giovani a cui però si vogliono dedicare spazi per il consumo sicuro di sostanze stupefacenti (passaggio di cui avevamo chiesto l’eliminazione, d’accordo invece a tutte le politiche di prevenzione). La giunta si professa a favore della difesa delle donne ma rigetta il fondo per la tutela legale delle vittime del web, la nuova forma di violenza, cosi come si dice no al garante digitale. L’elenco dei no sarebbe lunghissimo. La parte che condividiamo è il passaggio iniziale, quello di una Genova basata sull’antifascismo. Questo è e dovrebbe essere il punto comune, valore di tutti senza pretese di una superiorità morale emersa anche nel dibattito di oggi. Antifascismo significa confronto democratico. Oggi quel confronto è stato negato su un episodio grave, come le frasi pronunciate in aula la settimana scorsa. Non sono stati accolti emendamenti di colleghi che chiedevano di condannare ogni forma di autoritarismo, e non è stato preso l’impegno che chiedevamo in un ordine del giorno di ripristinare la targa di Norma Cossetto, girata a testa in giù. Un’occasione persa su cui non abbiamo voluto polemizzare. Non siamo noi ad alzare i toni, ritenendo importante parlare di valori ma anche di azioni concrete, andando nella discussione di merito di questo programma: risposte e azioni che abbiamo chiesto con tanti emendamenti ma che ancora non si prospettano perché le divisioni interne alla maggioranza impediscono di prendere impegni per una vera visione di Genova”. 

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