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La Liguria e il “no” al rigassificatore, Basso chiede conferme al Governo

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La decisione del consiglio regionale della Liguria di dire “no” al trasferimento della nave rigassificatrice nella acque di Vado Ligure ha fatto il giro d’Italia, passando da Piombino e arrivando a Roma. L’unanimità raggiunta dall’aula, 30 voti favorevoli su 30 presenti, avvenuta nella giornata di ieri, martedì 7 gennaio, ha ovviamente ottenuto il feedback del sindaco della città toscana Francesco Ferrari.

“No” unanime al rigassificatore in Liguria, così ha deciso il consiglio regionale

Le parole del sindaco di Piombino

“La Regione Liguria sta facendo quello che non ha fatto la Regione Toscana, ovvero difendere gli interessi del proprio territorio e dei cittadini. Dove la Liguria si è opposta al progetto, il presidente della Regione Toscana ne è stato il più strenuo sostenitore mentre i piombinesi venivano additati come nimby – ha commentato il sindaco di Piombino Francesco Ferrari sul trasferimento del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure -. In ogni caso, la permanenza del rigassificatore a Piombino non è vincolata a Vado Ligure: dovrà essere trovata una nuova collocazione ma, qualunque sarà, l’impianto non potrà rimanere a Piombino oltre i tre anni autorizzati, quindi oltre il 2026″.

I politici liguri chiamano Roma

Nel frattempo nella capitale, i parlamentari e i senatori liguri, hanno subito colto la palla al balzo e hanno incalzato il governo di Giorgia Meloni. Il senatore del Partito Democratico Lorenzo Basso, vicepresidente della commissione Trasporti e Ambiente del Senato, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, chiedendo parole definitive in merito al progetto di trasferimento del rigassificatore Golar Thundra a Vado Ligure. L’interrogazione sottolinea l’importanza di rispettare la decisione unanime del consiglio regionale della Liguria, che nella seduta di ieri ha respinto il progetto con un voto compatto di tutte le forze politiche.

Cosa dice il testo

“La volontà del territorio è stata espressa in maniera chiara e forte da molto tempo e ora, dopo qualche giravolta del centrodestra, è stata formalizzata anche con il voto unanime del consiglio regionale. Non esiste giustificazione per ignorare questa presa di posizione netta, che riflette le esigenze di tutela ambientale e sociale di tutta la nostra comunità. Il Ministro rispetti questa decisione e metta la parola fine a un progetto che non ha mai avuto ragione d’essere” ha dichiarato il senatore Lorenzo Basso. Il vicepresidente della Commissione Ambiente e Trasporti del Senato ha inoltre evidenziato come il progetto non risponda ad alcuna necessità energetica nazionale: “Questo rigassificatore non serve al Paese. La nave Golar Thundra è già operativa in un’altra area del Paese. Il suo trasferimento nel mar ligure non aggiungerebbe nulla alla sicurezza energetica nazionale ma comporterebbe solo un dispendio economico e un impatto sull’economia turistica savonese. Si tratta di un’operazione dettata unicamente da logiche elettorali del centrodestra, senza alcuna reale utilità per i cittadini. È il momento di anteporre gli interessi dei cittadini e del Paese a quelli della propaganda politica”. L’interrogazione presentata al ministro dell’Ambiente chiede chiarimenti sull’intenzione di rispettare la volontà del consiglio regionale della Liguria e delle comunità locali, che si oppongono fermamente al trasferimento. “Questa decisione non ha basi strategiche e comprometterebbe ulteriormente un territorio già gravato da servitù pesanti. Il Governo dimostri finalmente rispetto per il principio di leale collaborazione e ascolti le voci del territorio“, ha concluso il senatore Basso. Questa interrogazione di inizio 2025 rappresenta quindi un ulteriore passo in avanti nella battaglia istituzionale e politica che il Partito Democratico ha portato avanti per fermare il progetto, sostenuta in questi mesi dalla mobilitazione di cittadini, istituzioni locali e forze politiche “unite nella difesa del territorio ligure”.

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Italia

Piciocchi candidato del centrodestra: “Sono pronto”

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https://www.youtube.com/watch?v=wal7Augso1A

Domani dovrebbero cadere i veli sul candidato del centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Genova. Il presidente della Regione Marco Bucci vuole stringere i tempi e per questo ha convocato gli esponenti della maggioranza nel suo ufficio per convergere compatti su Pietro Piciocchi. Al tavolo, all’ora di pranzo, ci saranno il viceministro ai trasporti Edoardo Rixi, il coordinatore di Forza Italia Carlo Bagnasco e il deputato di Fratelli d’Italia Matteo Rosso oltre alla deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo.

“Non lo so cosa succederà – spiega Piciocchi ai microfoni di Primocanale – l’unica cosa che posso dire è che la discussione interna sta accelerando e questo è un bene, staremo a vedere. Io metto a disposizione tutte le cose che ho imparato in questi sette anni e mezzo durante i quali ho gestito 25 deleghe, molte cose devo o ancora imparare ma la politica e la gestione della cosa pubblica non è materia facile. Io comunque ci sono, sono pronto: non mi nascondo”.

Umberto Lo Grasso, consigliere comunale eletto nel 2022 con la Lista Toti, ha recentemente lasciato la maggioranza per aderire al Gruppo Misto. Questa decisione ha portato a un pareggio sostanziale nel Consiglio comunale di Genova, con 20 consiglieri di maggioranza e 20 di opposizione. La scelta di Lo Grasso segue l’uscita dalla maggioranza di altri consiglieri, come Arianna Viscogliosi, Stefano Costa e Paolo Gozzi, contribuendo a rendere la situazione politica più instabile per il centrodestra. 

“La cosa non mi preoccupa – spiega Piciocchi – perché si tratta perlopiù di scelte personali che prescindono completamente dal sottoscritto. Chi è uscito non è uscito in disaccordo l’amministrazione o con la giunta ma sono scelte individuali che devo rispettare. Sono anche delle scosse di assestamento per tutto quello che è successo in questi mesi. Quello che conta poi è la prova dei numeri e ricordo che veniamo dalla chiusura di un ciclo di bilancio dove questa maggioranza ha resistito agli attacchi continui dell’opposizione che provava a far mancare il numero legale e e non c’è riuscita in nessuna occasione. Il bilancio è stato approvato con larga maggioranza e quindi sono convinto che chi si è preso degli impegni con gli elettori, magari anche in collocazioni diverse, però li manterrà fino in fondo e sosterrà il lavoro nei prossimi mesi di questa amministrazione”.

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Italia

Elezioni, Del Borghi e Conti i nomi nuovi per il Pd

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I giorni passano e il centrosinistra continua la ricerca del candidato alle prossime elezioni amministrative di Genova. Oltre ai quattro nomi “caldi” e cioè quelli dell’ad di Ente Bacini Terrile, del capogruppo del Pd in Regione Sanna, dell’ex ministro Pinotti e del consigliere regionale Pd Romeo, nelle ultime ore sono stati avvicinate due nuove figure entrambe della cosiddetta società civile. Il primo è quello della professoressa Adriana del Borghi, prorettrice alla sostenibilità dell’Università di Genova, l’altro quello del professore di Economia Maurizio Conti.
Del Borghi, esperta di ambiente e sostenibilità, è molto vicina ad Andrea Orlando che l’aveva coinvolta nella campagna elettorale e invitata a parlare sul palco in occasione della presentazione della sua piattaforma programmatica al teatro Stradanuova. La professoressa, che è stata anche nel Cda di Amiu, ai tempi della giunta Doria, avrebbe dalla sua le competenze su temi che stanno molto a cuore all’area progressista come quelli dell’ambiente e della transizione ecologica.

Maurizio Conti, professore ordinario al Dipartimento di economia dell’Università di Genova, è l’autore del libro
“La Liguria è (ancora) una regione del nord?” molto utilizzato dal centrosinistra durante la campagna elettorale in regione dell’ex ministro. Conti ha accompagnato spesso orlando in giro per la Liguria, era al suo fianco per parlare dei dati economici della nostra regione ad esempio in occasione della prima uscita di Orlando a Savona.

Mentre il Pd si arrovella alla ricerca di un candidato forte il tempo passa e per ora non è chiaro come intendano muoversi i suoi veri o presunti alleati ad iniziare dal Movimento Cinque Stelle che ancora non si è espresso sulla possibilità di correre da solo. Italia Viva e Azione poi cosa faranno? E intanto il tempo passa…

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Italia

Le auto ibride di Suzuki per i neopatentati

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Le auto ibride di Suzuki per i neopatentatiIl nuovo Codice della Strada amplia la scelta di auto per i neopatentat

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