Italia
Regionali, bordate tra Bucci e Orlando: dal “mare” alla “mafia”
GENOVA – A una decina di giorni dal voto del 27 e 28 ottobre proseguono i botta e risposta a distanza tra i candidati alla presidenza di Regione Liguria, da una parte Marco Bucci e dall’altra Andrea Orlando. Il sindaco di Genova punta sul mare e sulla Blue Economy e lo fa che un gioco di parole: “Tra il dire e il fare c’è di mezzo Orlando. Dal mare al fare ci pensa Bucci”. Il j’accuse di Bucci nei confronti di Orlando è quello di aver menzionato il tema legato al “mare”, a partire dalla nuova diga fino ad arrivare alla Blue Economy, passando per il ruolo che possono avere le imbarcazioni da diporto in Liguria. “C’è l’impegno a istituire un fondo regionale per la formazione marittima dei giovani per attivare nuovi corsi per gli istituti tecnici, sostenere l’Accademia della Marina Mercantile, aprire Centri del Mare in tutta la regione per incontro domanda e offerta di lavoro marittimo, aiutare i giovani per tirocini e master universitari e professionali sui mestieri del mare, realizzare un Salone “Orientamenti in blue” legato agli studi marittimi e alle professioni del mare”. La Blue Economy – secondo Bucci – potrà portare nuovi posti di lavoro in Liguria.
“Sarebbero occupazioni tutt’altro che povere e insicure, in termini di distribuzione di ricchezza alle famiglie che vivono direttamente di questi settori o nell’indotto, in termini di occasioni per i giovani, attraendo anche quelli non liguri”. Arriva poi la stoccata ad Andrea Orlando: “Mi rendo conto che involontariamente sto usando termini che sento usare dal mio avversario, quando parla. La differenza è che io non enuncio i problemi, indico le soluzioni. Anzi, le realizzo”. Il candidato del centrosinistra invece, parla di lotta alla mafia, a coronamento di un incontro con Davide Mattiello e Sandro Ruotolo. “La mafia è un tema presente in Liguria: ci sono state infiltrazioni mafiose, scioglimenti di Comuni, persino nel processo che ha portato allo scioglimento anticipato della legislatura il tema della mafia emerge perché alcuni imputati sono accusati di scambio politico mafioso. Abbiamo detto che dove c’è mafia non c’è democrazia” ha detto Andrea Orlando. Il deputato dem rivendica di aver presentato delle proposte per contrastare il fenomeno. “Nel programma di Bucci la parola mafia non viene mai citata se non per dire che bisogna riutilizzare i beni confiscati. Ma come si fa a impedire che la mafia si impossessi di beni, prima? – prosegue Orlando -. Il tema non è assolutamente affrontato. Noi crediamo che l’impegno per la legalità e per la lotta alla mafia sia un tema centrale per avere una buona economia, una buona occupazione e una democrazia che sia degna di questo nome”.
Dalla mafia ai candidati, non si è fatta attendere la stoccata di Orlando al suo competitor. “Io sono orgoglioso dei miei candidati, sono amministratori locali, consiglieri regionali uscenti radicati sul territorio, sono lavoratori – prosegue l’ex ministro -. Non ho inquisiti nelle mie liste, non ho patteggiatori, non ho persone che hanno portato allo sfascio la sanità e che ora sono il front runner della coalizione di centrodestra e spiegano quello che si sarebbe dovuto fare, non avendolo fatto negli anni in cui erano al governo della regione”. E non sembra sgonfiarsi la polemica scaturita dalle parole di Marco Bucci relative al tema della denatalità. Il sindaco di Genova aveva sottolineato l’importanza “di fare figli per contribuire al successo della società”. A commentare le affermazioni del candidato di centrodestra anche la segretaria del Pd Elly Schlein. “Sono state parole vergognose che criminalizzano chi non ha figli. Questa destra ipocrita non vede che la denatalità è figlia della precarietà e colpisce soprattutto donne e giovani che hanno paura di non potersi permettere di fare figli – ha tuonato Elly Schlein -. Se vogliono fare qualcosa approvino il congedo paritario pagato al cento per cento per entrambi i genitori”.
Italia
Palasport, Vince Genova: “Il Pd schiaccia fuori campo, misure ok per pallavolo”
Il Palasport di Genova potrà ospitare gare internazionali di pallavolo: a replicare alle polemiche del Partito Democratico è Vince Genova che in una nota chiarisce che l’altezza richiesta in questo tipo di competizioni si può ottenere facilmente.
La replica alle critiche
“La schiacciata del Pd è finita fuori dal campo e il punto, ancora una volta, lo segna il centrodestra: il palasport infatti potrà ospitare anche le gare internazionali di pallavolo come dimostrato dalle ultime verifiche. Le critiche dell’opposizione ancora una volta si sono dimostrate strumentali, dal momento che l’altezza richiesta di 12,75 metri sarà raggiungibile semplicemente smontando i videoproiettori posti sotto all’oculum, un adeguamento più che normale di quelli che spesso si mettono in atto in tutti gli impianti che ospitano manifestazioni internazionali. Ma del resto, quale credibilità potevano avere le critiche del centrosinistra sulle misure del campo quando non sono riusciti nemmeno a misurare il loro “campo largo” che in campagna elettorale si è ristretto all’improvviso?”.
Pubblicata la manifestazione d’interesse
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Primo consiglio regionale con Bucci presidente, martedì il giuramento
C’è attesa per l’insediamento di Marco Bucci alla presidenza del consiglio regionale, dopo la vittoria alle Regionali del 27 e 28 ottobre scorsi. La data fissata sul calendario è quella di martedì 26 novembre.
Tra “vecchi” e “nuovi”
L’oramai ex sindaco di Genova siederà sulla poltrona più prestigiosa di via Fieschi e presterà giuramento per il suo nuovo percorso. La convocazione è stata diramata per le 11 e quella che andrà in scena sarà una seduta rigida, da protocollo. In via provvisoria, ovvero fino all’elezione del presidente, sarà presieduta dal consigliere anagraficamente più anziano, Giovanni Boitano, che sarà coadiuvato dai due consiglieri più giovani, Federico Bogliolo e Federico Romeo, che avranno il ruolo di segretari.
Le tre fasi della mattinata
Il primo step sarà la nomina della giunta per le elezioni che è composta da cinque membri (eletti in modo tale da garantire la rappresentanza dei gruppi in rapporto alla loro consistenza numerica), che entro un mese dall’insediamento è tenuta a proporre all’assemblea la convalida degli eletti, dopo aver verificato se esistano condizioni di ineleggibilità e/o incompatibilità, relativamente a ciascuno dei componenti dell’assemblea. Nella seconda parte della mattinata si terranno le votazioni separate dell’ufficio di presidenza. Il presidente e il vicepresidente dell’assemblea legislativa sono eletti a scrutinio segreto in un’unica votazione: ogni consigliere potrà esprimere nella scheda un solo nome in modo tale da assicurare la rappresentanza delle minoranze. I profili, a onor del vero, sono già stati individuati: come presidente del consiglio regionale è stato indicato Stefano Balleari, in quota Fratelli d’Italia; come vicepresidente il dem Roberto Arboscello; e infine il consigliere segretario sarà il forzista Angelo Vaccarezza. A seguire si terrà il giuramento del presidente della giunta regionale Marco Bucci che giurerà fedeltà alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto secondo la formula indicata dall’articolo 11 del regolamento interno. Nella prima seduta non si terrà nessuna forma di dibattito.
Cosa cambia nell’aula di via Fieschi
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Entro dieci giorni, quindi il martedì successivo, 3 dicembre, Bucci presenterà al consiglio la giunta (già ufficializzata lunedì scorso, 18 novembre ndr) e il programma della sua maggioranza. Il 10 dicembre invece, andrà in scena il dibattito con la minoranza e i lavori dell’aula inizieranno a entrare nel vivo. Il consiglio regionale della nuova legislatura 2024-2029 sarà composto da 17 consiglieri di centrodestra e 14 di centrosinistra, nella scorsa presieduta da Giovanni Toti lo scarto era maggiore, 13 a 18. Sono quindici i nuovi assessori, su trenta totali, a cui si aggiunge il presidente Marco Bucci. Su questi sono solo cinque le donne che si siederanno sugli scranni dell’aula.
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