Italia
Primo passo per la decadenza di Bucci, parole grosse in aula
È stata approvata nel pomeriggio la prima di una serie di delibere con cui il consigli comunale di Genova sancisce la decadenza da sindaco di Marco Bucci, eletto da poco presidente della giunta regionale della Liguria. Con 36 voti è stata approvato un documento che stabilisce la “sopravvenuta condizione di incompatibilità” del sindaco dopo il suo passaggio in piazza De Ferrari.
Cosa dice la legge
Secondo il regolamento, Bucci ha dieci giorni di tempo per presentare delle osservazioni per togliere la causa di incompatibilità. In mancanza di un suo intervento, il consiglio comunale si riunirà di nuovo per una seconda votazione che confermerà l’incompatibilità. A quel punto l’assemblea comunale sarà chiamata a votare la decadenza. Da quel giorno, probabilmente entro la metà di dicembre, il Comune di Genova sarà guidato dal vicesindaco Pietro Piciocchi in qualità di facente funzioni. Nel frattempo nel capoluogo ligure si prepareranno le Comunali della prossima primavera, la finestra sarà quella tra aprile e giugno.
Nervi tesi in aula rossa
Nella seduta odierna ci sono stati momenti di forte tensione culminati con l’allontanamento dall’aula del consigliere del M5s Fabio Ceraudo, che ha protestato per non aver avuto la possibilità di intervenire. Il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba ha spiegato di non aver visto illuminarsi la scritta di intervento. “Cacciami cacciami” gli ha urlato Ceraudo, che ha accusato Cassibba di aver negato la possibilità “a un consigliere eletto di potersi esprimere”. Alla fine la delibera è stata approvata all’unanimità con il parere favorevole della maggioranza, di Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione e di Arianna Viscogliosi del Gruppo Misto. Il resto dell’opposizione, che in un primo momento non aveva votato in protesta all’allontanamento dall’aula del consigliere Ceraudo del M5s, alla fine si è aggiunto alla maggioranza. Sulla stessa è stata votata all’unanimità l’immediata eseguibilità.