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Porsche Macan elettrica, la prova, i pregi e difetti del Suv sportivo

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Il test della Porsche Macan di seconda generazione: la versione top di gamma del primo Suv elettrico di Zuffenhausen dichiara 639 Cv e 1.130 Nm di coppia, con autonomia vicina ai 600 km

Porsche Macan, buona anche la seconda. Dopo Taycan, recentemente rinnovata, l’apprezzato Suv di Zuffenhausen è il secondo modello ad incontrare l’elettrificazione senza compromessi, ma il primo sviluppato sull’innovativa piattaforma PPE. Si tratta della Premium Platform Electric dedicata principalmente all’alto di gamma Porsche e Audi. Insieme a Panamera e Cayenne, la Macan rappresenta una delle tante scommesse vinte da Porsche nell’ultimo ventennio, dati gli oltre 850.000 esemplari consegnati in tutto il mondo dal 2014. Ora punterà ancora più in alto, guardando alla clientela più sofisticata con due versioni 100% elettriche: la Macan 4 e la Macan Turbo protagonista del nostro primo contatto sulle strade della Costa Azzurra. Il prezzo di Porsche Macan 4 parte da 88.187 euro, quello della Porsche Macan Turbo da 121.242 euro.

Porsche Macan 2024: dimensioni e piattaforma PPE

Cambiare tutto affinché nulla cambi. Tenendo in considerazione che il look rimane il primo fattore di acquisto di un’auto, la squadra guidata dal designer Michael Mauer ha scelto la strada dell’evoluzione stilistica per la nuova Macan, non della rivoluzione. Ma si tratta dell’unico elemento di continuità con il recente passato, malgrado le dimensioni incrementate di oltre cinque centimetri in lunghezza imposte dal nuovo pianale. La nuova Porsche Macan è lunga 4,78 metri, con passo allungato di 86 mm (2,89 metri totali) e carreggiate più larghe di quasi 20 mm rispetto al modello uscente. Cresce, di conseguenza, la capacità di carico totale grazie al pozzetto anteriore da 84 litri in aggiunta ai 540 litri offerti dal bagagliaio. L’ottimo lavoro svolto dai tecnici Porsche si riflette sul coefficiente aerodinamico, che indica la resistenza aerodinamica del veicolo, calato a 0,25 contro lo 0,36 del modello uscente nonostante le dimensioni incrementate. Parte del merito è del sistema di aerodinamica attiva Paa (Porsche Active Aerodynamics) che prevede l’ala posteriore regolabile a scomparsa, elementi mobili tra le prese d’aria anteriori e nel sottoscocca. La Ppe è una piattaforma molto evoluta destinata a vetture dalle prestazioni elevate, supportate da un’architettura elettronica a 800 Volt. Permette di ripristinare dal 10 all’80% dell’autonomia in 21 minuti, utilizzando infrastrutture da 270 kW. Il sistema di Bank Charging permette di scindere la batteria da 800 Volt in due unità da 400 Volt ciascuna. In questo modo è possibile ricaricare in modo particolarmente efficiente fino a 135 kW. Il sistema a corrente alternata supporta fino a 11 kW.

Porsche Macan 2024: motori, batteria e assetto

Le due versioni di Macan condividono la stessa batteria agli ioni di litio da 100 kWh alloggiata nell’interasse. Garantisce fino a 613 km di autonomia alla Macan 4 da 300 kW/408 Cv (in overboost), mentre la Macan Turbo da 470 kW/639 Cv e 1130 Nm di coppia percorre un massimo di 591 km. Quanto alle prestazioni, la prima copre lo sprint da o a 100 km/h in 5,2 secondi e raggiunge i 220 km/h di velocità massima, la Porsche Macan Turbo brucia lo 0-100 km/h in 3,3 secondi e tocca i 260 km/h. L’assetto prevede sospensioni pneumatiche adattive Pasm (di serie sulla Macan Turbo) e debutta l’asse posteriore sterzante. La coppia viene ripartita anche in maniera predittiva dal Porsche Traction Management a controllo elettronico (ePtm), che reagisce in dieci millisecondi ripartendo la coppia tra gli assi in caso di perdita di aderenza. Inoltre, il Porsche Torque Vectoring Plus (Ptv Plus), il differenziale autobloccante a controllo elettronico sull’asse posteriore, contribuisce a migliorare la trazione, la stabilità di guida e la dinamica laterale della Macan Turbo.

Porsche Macan 2024: interni e infotainment

La struttura degli interni riprende lo stile visto sulle versioni restyling di Cayenne e Taycan. La plancia votata al digitale ospita il quadro strumenti curvo da 12,6 pollici, lo schermo centrale da 10,9” e uno di pari dimensioni dedicato al passeggero anteriore che può visualizzare informazioni di marcia, come riprodurre contenuti in streaming mentre l’auto è in movimento. Nuova Macan porta al debutto l’innovativo head up display a realtà aumentata, in grado di fornire indicazioni al conducente in maniera chiara e con la massima precisione. Il sistema di infotainment di nuova generazione, invece, è basato sul sistema operativo Android Automotive OS completo di assistente vocale attivabile pronunciando “Hey Porsche”.

Porsche Macan 2024: come va in città

Un riferimento in termini di guidabilità e prestazioni tra i Suv sportivi. Per il blasone della casa tedesca e per la storia più recente della Macan stessa, il primo Suv elettrico Porsche non poteva nascere con obbiettivi differenti. E, come avvenuto per la Taycan, la Porsche Macan riesce a coglierli tutti, allungando oggettivamente la coperta rispetto al suo passato endotermico. In attesa del verdetto della pista, quello stradale pende nettamente verso la nuova Macan Turbo elettrica anche per chi, come il sottoscritto, accoglie sempre con discreto malessere la notizia del pensionamento di un motore V6. Nell’utilizzo quotidiano in città, ha guadagnato molto in comfort con le virtù della trazione elettrica silenziosa e priva di vibrazioni, accompagnata dalla maneggevolezza data dall’asse posteriore sterzante come dall’efficacia in fase di smorzamento delle sospensioni pneumatiche adattive a controllo elettronico. Selezionando il drive mode più votato all’efficienza, le reazioni all’acceleratore sono filtrate e progressive, anche se la guida risulta sempre piacevolmente fluida per la scelta di attivare il recupero di energia solo durante la frenata. La tecnologia offre il suo contributo in molte situazioni di guida, fornendo indicazioni ed avvisi puntuali sull’head up display durante la marcia, ma anche nelle manovre, agevolate dalla visuale 360° regalata dalle telecamere.

Porsche Macan 2024: come va tra le curve

Tecnologia che emerge quando si tratta di sottolineare l’anima sportiva della Macan, pronta a venir fuori non appena si mettono le ruote fuori città. Oltre ai valori in gioco da supercar, 608 Cv e 1.130 Nm di coppia, è il modo impeccabile con cui vengono scaricati a terra a lasciare letteralmente senza fiato guidatore ed occupanti. Nessun pattinamento delle ruote, per una spinta brutale verso una dimensione dove tutto avviene velocemente, nel silenzio e con la massima precisione. Il peso lievitato a circa 2,4 tonnellate viene digerito senza problemi tanto dai freni, ben più incisivi e modulabili rispetto ad altre elettriche sportive, quanto dall’assetto, in grado di smorzare rollio e beccheggio come di assicurare reazioni sempre prevedibili. Qualità che si apprezzano tra le curve, dove lo sterzo premia la massima precisione ed i trasferimenti di carico sono molto rapidi, mentre l’uscita è fulminea per la sinergia tra l’ePtm, che distribuisce la coppia tra avantreno e retroreno, ed il differenziale posteriore a controllo elettronico Porsche Torque Vectoring Plus. L’esaltante esperienza di guida è stata completata dal sorprendente (per la categoria di auto) dato sul consumo di energia di Porsche Macan Turbo, rilevato nel percorso misto del test: soli 22,4 kWh/100 km, guidando in Sport Plus nella maggior parte del tempo di utilizzo.

Porsche Macan 2024: per chi è consigliabile

Porsche Macan elettrica si rivolge a chi cerca lusso e sportività senza compromessi, anche in tema di sostenibilità. Il tutto concentrato in un Suv adatto all’utilizzo quotidiano come a quello più occasionale orientato allo svago, per famiglie che non hanno problemi legati al prezzo di acquisto di un’auto come ad installare una wallbox nel proprio garage.

Porsche Macan 2024: pregi e difetti— Piace:
Dinamismo: al top tra i Suv elettrici di taglia medio-grande;
Comfort: contribuiscono tecnologia, abitabilità, assetto e isolamento acustico;
Autonomia: apparsa vicina al dato dichiarato.
Non piace:

Navigatore: indicazioni più chiare sull’head up display;
Visibilità retro: migliorabile, ma compensano le telecamere.

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Abarth 600e, il design tra passato e futuro

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Nuovo Abarth 600e, il design tra passato e futuro Abarth600e_sketches (02) (1)Stile audace, prestazioni elettrizzanti e un omaggio alla storia dello Scorpione

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“Il programma elettorale lo fate voi”, a Pegli: “Ci sentiamo dimenticati”

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Pulizia, cura del verde, miglioramento della qualità balneabilità delle acque “oggi scarsa”, stop all’espansione del porto di Prà, sì alla delocalizzazione dei depositi costieri di Carmagnani e Superba, no all’ipotesi progettuale del nuovo casello di Pegli che passerebbe proprio sotto i depositi: ecco una sintesi delle domande dei pegliesi al futuro sindaco di Genova, raccolte nella nuova tappa de “Il programma elettorale di Primocanale lo fate voi”. 

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Raffaella Paita soddisfatta del Ddl vittime incuria

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Via libera al Senato al disegno di legge che introduce benefici per le vittime di cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali e autostradali di rilievo nazionale.

Di cosa si tratta

Il provvedimento, nato su iniziativa del Comitato ‘Ricordo vittime del ponte Morandi’, prevede una serie di interventi in favore delle vittime, dei loro familiari e delle persone danneggiate da eventi simili. Lo Stato interverrà in termini di sostegno alle vittime, grazie alla costituzione di una misura di civiltà sociale e giuridica necessaria. Ora manca solo il voto finale alla Camera, e il provvedimento diventerà legge.

 

Il commento della senatrice Paita

“Questa è una giornata importante per il Parlamento, perché considero l’atto di oggi doveroso per le vittime del crollo del ponte Morandi e di tutti gli altri incidenti per incuria delle infrastrutture. Un percorso iniziato con il primo disegno di legge a mia prima firma con Alessia Rotta. Una reazione a quell’immane tragedia che ha provocato 43 vittime, e che ha segnato un momento doloroso per Genova, per la Liguria e per tutto il paese. La persona che voglio ringraziare più di tutti è la presidente del comitato delle vittime Egle Possetti, per la dignità e la tenacia con cui ha portato avanti la battaglia per le vittime del Morandi e contro l’incuria e l’assenza di manutenzione delle infrastrutture nel nostro paese. Istituzionalmente si tratta quindi di qualcosa di doveroso. Ma c’è ancora qualcosa che non va ed è il tema della capacità di controllo del pubblico sul privato per tutte le concessioni, ferroviarie, portuali, stradali, autostradali, per avere il margine di rischio il più possibile ridotto. Su questo dobbiamo lavorare in modo il più possibile coeso”.

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