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Sanna a Primocanale: “La Regione rischia il commissariamento (sulla sanità)”
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Scalda i motori il neo capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Armando Sanna, scelto dai suoi colleghi come il referente del gruppo nella nuova legislatura del presidente Marco Bucci. Vicepresidente uscente del consiglio, passa da un ruolo più istituzionale a un altro più politico. E che sia un segnale in vista delle Comunali di Genova? Sanna non si sbottona, anche se i ben informati non escludono che la scelta ricada proprio sull’ex sindaco di Sant’Olcese, soprannominato “mister preferenze”, forte dei suoi oltre 8 mila voti ricevuti nella tornata elettorale del 27 e 28 ottobre scorsi. Il Pd sulle barricate ha promesso, fin dal primo giorno di opposizione, che “non ne lascerà passare una, ma che starà con il fiato sul collo alla nuova giunta”.
Sanna, che cosa pensa di questa sua nuova carica? Come la affronterà?
“È stata una grandissima responsabilità, ringrazio tutti i miei compagni che da martedì faranno parte della nuova legislatura in consiglio regionale, è una bellissima responsabilità dopo quattro anni di un ruolo istituzionale, qual è quella del vicepresidente del consiglio regionale. Oggi il ruolo del capogruppo è un ruolo molto più politico, un ruolo che dovrà subito partire con un’opposizione costruttiva, una posizione chiara e soprattutto oggi metterà in luce tutte le problematiche che in questa regione stiamo vivendo oramai da nove anni. Quindi questo sarà il lavoro che faremo tutti insieme, un gruppo molto numeroso perché siamo il primo partito in Regione Liguria, i risultati infatti, anche delle ultime tornate elettorali, portano il Partito Democratico quasi al 30%, quindi una responsabilità sicuramente importante. È evidente che il lavoro di squadra sarà la nostra forza e riprenderemo da dove abbiamo lasciato perché aver anticipato di un anno la nostra legislatura ha portato a tanto lavoro all’interno delle commissioni. La sanità è il primo punto della nostra agenda”.
Sarà un’opposizione dura, lo avete già preannunciato, però sarà soprattutto un Pd pigliatutto, manca il centro di Azione (non entrata in consiglio regionale ndr), ci sono Avs, la lista civica di Orlando e il Mov5s. Che tipo di opposizione deve arrivare all’esterno, ai cittadini?
“Guardi, io sono sempre molto chiaro, soprattutto sulle analisi di quello che è oggi un percorso politico che vede il centrodestra partire con questa nuova legislatura. Il problema grosso è il sistema sanitario, il problema grosso è il buco nella sanità, ho letto in queste ore dichiarazioni dove addirittura fra qualche giorno si presenterà la sanità che il buco non è più a tre cifre, neanche a due, ma a una. Capite bene, sui numeri non si scherza, soprattutto non si scherza su quelli che sono oggi i servizi che noi vogliamo dare alla persona. C’è stato uno sciopero importante in piazza, la piazza si è riempita di medici di medicina generale, quindi sono segnali importanti che arrivano anche da un sistema sanitario che oggi ha bisogno di risposta. Noi porteremo da subito all’attenzione le nostre proposte: i dati li avevamo chiari anche in campagna elettorale, non solo prima, avevamo detto qual era la strategia, qual era la medicina, già che parliamo di sanità, per riuscire a ripianare questo buco e dare servizio alla cittadinanza. Quindi noi da lì partiremo, si parte dai numeri e si parte soprattutto dagli obiettivi chiari che noi vogliamo portare a compimento, quindi sono documenti già depositati che ripresenteremo subito”.
Sanna, che voto dà alla nuova giunta di Marco Bucci? Lo ricordiamo: quattro gli assessori riconfermati (Giampedrone, Scaiola, Ferro, Alessandro Piana) e Alessio Piana che sarà un consigliere delegato. A questi si aggiungono i tre nuovi volti: Nicolò, Ripamonti e Lombardi. La riconferma di quattro/cinque su sette significa che hanno lavorato bene, come dice il centrodestra?
“Si tratta di un Toti Ter, che io ho definito partitocrazia, perché hanno comandato i partiti, quindi Fratelli d’Italia e Lega, quel civismo tanto invocato dal nostro ex sindaco in realtà nella formazione della giunta non si è concretizzato. E poi posso dirle?”.
Certo, dica.
“Lei mi ha già fatto un esempio di un consigliere delegato che non può esistere come figura nel nostro statuto regionale, a cui si aggiungono due nuovi assessori che vuole Bucci, per cui si deve aspettare un decreto del Ministero e poi cambiare lo statuto regionale. Quindi si tratta di tutti annunci che oggi in realtà non trovano verità in quella che è la legge regionale. Ho notizie anche oggi rispetto a questo, per cui è stata smentita proprio dagli uffici regionali, ovvero che tutto quello che è stato detto oggi non può avvenire e soprattutto un assessore alla Sanità sul quale viene fatto questo gruppo di lavoro ma anche quello oggi non ha una vera funzione giuridica. Vede questo è il vero problema, è stata riconfermata una giunta che ha portato al buco di bilancio di quasi 250 milioni di euro e una giunta che comunque alla fine vede l’anticipazione di mandato di quasi un anno, quindi la nostra bocciatura è una bocciatura ferma. Non lo è mai sulle persone ma su quello che oggi è un percorso politico che invece vuole una svolta e soprattutto questa libertà di questo civismo tanto invocato che in realtà non è avvenuto. Io penso che bisogna essere chiari, il patto con i nostri cittadini deve essere chiaro fin dall’inizio e questi problemi sono i primi problemi della nostra agenda, devono essere risolti in un tempo brevissimo, se no la nostra Regione verrà commissariata, anzi soprattutto verrà commissariata sulla Sanità e quello è un grosso problema per l’aumento delle tasse e per le prestazioni che renderemo ai nostri cittadini”.
Però Sanna, parliamo anche di voi: il centrosinistra ha vinto In Umbria e in Emilia Romagna (che era scontata ndr) ma è stata persa, per la terza volta, la Liguria. Qui c’era un’inchiesta, si è votato con un anno di anticipo, un presidente di centrodestra è stato arrestato, quindi cosa non è funzionato? Sulla carta sembrava una partita semplice, eppure il campo progressista ha perso.
“Guardi, diciamo che nelle tante analisi che sono state fatte, anche all’interno delle nostre direzioni, è evidente che il fattore tempo ha prevalso sulla scelta del candidato. Ciò vuol dire che, io l’avevo detto anche all’interno delle vostre trasmissioni, era fondamentale arrivare prima dell’estate con il candidato, con il nome autorevole di Andrea Orlando, che ha fatto una bellissima campagna elettorale. Ricordiamoci che è vero che abbiamo perso, quando uno perde, che perda con un punto o con dieci, ha sempre perso, però oggi abbiamo ribaltato soprattutto una situazione sul genovesato, molto importante, anche se questo non è bastato, quindi qualche tensione nazionale c’è stata, la ricaduta sui territori c’è stata, e poi c’è stato il grande sconfitto (l’astensionismo), quindi comunque la nostra grande sconfitta è l’astensionismo, che ha una ricaduta, e su questo noi dobbiamo per forza ripartire”.
Che cosa vi dice il dato di Genova?
“Ci consegna una grandissima responsabilità, che è una responsabilità che ha visto sulla nostra città più di 8 mila voti di scarto (per il centrosinistra ndr), e quindi una bocciatura del sindaco uscente sulla nuova presidenza della regione. Però, guardate, l’analisi di un partito in salute c’è, l’analisi di un gruppo di dirigenti che sa, e oggi ha chiare quelle che sono le priorità per la nostra città e la nostra regione, quindi è fondamentale che venga portato tutto questo lavoro subito nei banchi dell’opposizione, in consiglio regionale, e che venga costruito il nuovo percorso per Genova”.
Sanna ma quando i genovesi avranno il nome del candidato sindaco del centrosinistra? Perché voi siete bravi a parlare giustamente di programmi, perimetro della coalizione, ma la gente non crede abbia bisogno di un volto al quale abituarsi? Andrea Orlando lo dimostra, se fosse arrivato prima magari sarebbe andata diversamente. Quando arriverà questo nome?
“Io penso che siano state fondamentali le due direzioni che abbiamo avuto, sia provinciale che regionale, perché hanno dato un indirizzo chiaro su quali siano le priorità della nostra città. Come vi ho detto, il sindaco uscente è stato bocciato, il vicesindaco, che molto probabilmente sarà il candidato a sindaco, è la brutta copia del sindaco. Mi permetto brutta, nel senso che è il vicesindaco della città oggi, che in questi mesi poi sarà il sindaco di Genova pro tempore, quindi è evidente che noi ci dobbiamo focalizzare subito su quello che è una bellissima città che in questo momento non sta esprimendo quello, quindi la sua bellezza e il suo potenziale. Parliamo di manutenzioni, parliamo oggi di viabilità, di trasporto pubblico locale e di tutti quei progetti che sono stati calati dall’alto senza una condivisione sui territori, e ce ne sono tanti. Io penso che noi ci siamo dati una linea molto chiara, entro fine anno insieme a tutto questo pacchetto di priorità che presenteremo alla città, presenteremo anche quelli che saranno, quello che sarà poi in definitiva il candidato sindaco e penso che questa sia la strada giusta, nonostante qualcuno voglia a livello governativo, con i soliti colpi legislativi dell’ultimo minuto, allungare quello che in teoria potrebbe essere un voto non in primavera ma in autunno. In realtà questo va un po’ contro a quello che oggi era invece la volontà di un ministero che voleva accorpare sei mesi dopo tutte le elezioni autunnali in primavera”.
Secondo lei quando si voterà quindi alla fine?
“Io penso che non ci siano alternative se non nel voto di fine primavera, quindi tra maggio e giugno, penso che questo sia coerente con il percorso che è stato fatto e con le indicazioni che i comuni che voteranno, faccio un esempio, nell’ottobre 2025, hanno già avuto, con l’indicazione del voto in primavera 2026.
Sanna, primarie sì o primarie no?
“Guardi, io penso che il Pd debba esprimere il nome insieme alla coalizione, una famiglia molto ampia che noi in questi mesi abbiamo dimostrato di costruire tutti insieme, quindi è evidente che le primarie sono una possibilità del Partito Democratico, ma è anche vero che se si voterà, come io sto dicendo, in primavera, i tempi sono stretti. La possibilità di fare le primarie rischia di indebolire quella che è l’azione politica. Io auspico che si voti il prima possibile perché le funzioni a sindaco pro tempore non sono mai a pieno svolgimento”.
E quindi a quando il nome del candidato?
“Condivido quello che dice lei, sui nomi è fondamentale ragionarci, però attenzione, noi sappiamo quello che oggi non funziona in questa città, sappiamo che c’è un elettorato a cui oggi non batte più il cuore per la politica, lavoriamo su questi due temi. Subito, in maniera chiara, parliamo alle persone e facciamo la politica fuori, la politica che ognuno di noi ha fatto, proprio parlando alle persone e cercando di individuare oggi quelle che sono le priorità, soprattutto partendo anche dai nostri ragazzi, per la nostra Genova del futuro“.
Armando Sanna, parla già da candidato sindaco in pectore?
“Armando Sanna parla da capogruppo in Regione, che da martedì lo vedrà impegnato insieme a tutta la squadra del Partito Democratico, a tutta l’opposizione, per portare avanti quelli che a nostro avviso sono le priorità per la nostra regione”.
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