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Insediamento Bucci, le prime tre “critiche” di Orlando

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Nel primo giorno di insediamento del presidente di Regione Liguria Marco Bucci, il suo competitor Andrea Orlando, che ancora deve sciogliere le riserve sul suo futuro, striglia l’ex sindaco sull’ipotesi sottosegretari. Puntare su infermieri e medici, oltre a una legge per limitare il consumo del suolo: i mantra di Orlando, che già erano cavallo di battaglia in campagna elettorale.

Il primo attacco

Il deputato dem, che sta decidendo se rimanere o meno in Liguria a gestire il dossier – come richiesto dai suoi colleghi di partito e di coalizione – elenca alcune “stranezze”. Così definisce le prime decisioni di Bucci. “Innanzitutto si riunisce la maggioranza per formare la giunta, come è normale, come è fisiologico che sia, e a questa riunione di maggioranza partecipa il presidente di un’altra regione. Una stranezza che, però, confligge con l’idea della piena autonomia di una regione come la nostra. Non sarà oggetto di polemica questo, ma una qualche curiosità la suscita”. A dirlo, in un video pubblicato sui social, il deputato Pd Andrea Orlando.

Consumo del suolo: è già scontro

Tema di campagna elettorale, come riproposto più volte dallo stesso ex ministro, riguarda una legge per limitare il consumo di suolo. “Nelle prime battute il presidente Bucci ha chiamato in causa una legge regionale che noi volevamo presentare in caso di vittoria per limitare il consumo del suolo, dicendo che vorremmo costruire delle dighe fatte di bastoni e non vorremmo irreggimentare i fiumi, cose che non c’entrano niente con la nostra proposta. Se vorrà ne discuteremo insieme: io sono disponibile perché l’impianto di quella legge lo avevamo definito ed è un provvedimento che semplicemente lavora per evitare che si impermeabilizzi altro suolo e vincola anche gli interventi, soprattutto nelle aree urbane, alla riambientalizzazione come condizione per contenere in parte l’effetto dei cambiamenti climatici e degli eventi calamitosi che purtroppo si succedono da tanti anni”. Insomma, una mano tesa che sa di presenza e partecipazione, e che fa ben sperare chi vorrebbe che Andrea Orlando rimanesse in Liguria, a fare il capo dell’opposizione.

Sottosegretari? No, infermieri e medici

Infine, aggiunge Orlando, “la terza considerazione più seria e sulla quale spendo davvero pochissime battute è questa: ho visto che la discussione è sull’implementazione della giunta regionale. Bucci ha detto che “ci vogliono i sottosegretari“. Ecco, io direi che invece forse ci vogliono più infermieri e più medici in Liguria e su questo credo sia opportuno fare una discussione”. E se il buongiorno si vede dal mattino, la battaglia si preannuncia accesa.

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Orlando ha deciso: resterà in Liguria

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Orlando ha deciso: resterà in Liguria. L’impegno preso con gli elettori durante la campagna per le Regionali lo ha spinto a prendere questa decisione dopo alcune settimane di pensieri e qualche titubanza. 

Nei giorni scorsi Andrea Orlando ha incontrato più volte la segretaria del Pd Elly Schlein che gli ha chiesto in maniera piuttosto decisa di restare nella Capitale proponendogli un ruolo progettuale su industria e conversione green. Ma alla fine l’ex candidato alla presidenza della Regione sconfitto ha deciso di prendere il suo posto nell’aula di via Fieschi dove farà opposizione. 

Orlando sarà presente in consiglio regionale martedì 26 novembre, per l’avvio della nuova legislatura e il giuramento di Marco Bucci.

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Falken contro la violenza sulle donne, un impegno concreto per un futuro migliore

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Falken contro la violenza sulle donne, un impegno concreto per un futuro miglioreCon una campagna interna e l’illuminazione in arancione della City Tower di Offenbach

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Sinistra civica e liberale, pressing sulle Primarie a Genova

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La sinistra social liberale si è ritrovata nel foyer del Teatro della Tosse per parlare di futuro, ma soprattutto per gettare le basi per costruire la corsa alle elezioni di Genova.

Chi c’è dietro l’iniziativa

L’appuntamento con le Comunali è fissato per il prossimo anno, salvo un possibile slittamento in avanti, nella primavera del 2026. Una data ancora non c’è ma si dovrebbe votare nella finestra aprile/giugno 2025 o nell’autunno dello stesso anno. L’iniziativa è stata voluta e organizzata dall’intellettuale Andrea Acquarone, che vuole fortemente aprire quel sottobosco di sinistra che spinge per accelerare i tempi, e forse cambiare anche i metodi, vecchio stampo, che si ritrovavano nelle stanze chiuse. È un progetto trasversale, al quale hanno preso parte anime diverse tra loro, a partire dall’associazione il Ce.Sto, passando per il volontariato della sinistra radicale, fino ad arrivare a volti e profili più moderati e riformisti, come Arcangelo Merella, Cristina Lodi, Pippo Rossetti. Tra coloro che si sono detti da subito incuriositi all’iniziativa anche la neo capogruppo di Avs Selena Candia, che non nasconde la propria spinta dal basso verso un confronto diretto, alla ricerca del candidato sindaco, che non rispecchi nel Partito Democratico l’unico fautore.

Il Pd resta alla finestra

Presente l’oramai ex presidente del Ce.Sto Marco Montoli, che come anticipato da Primocanale, è tra i profili che la sinistra vorrebbe presentare, qualora si tenessero le Primarie. Perché sì, anche di questo si è parlato e vociferato: non è un segreto che le anime della società civile, impegnata, di sinistra, intellettuale, spinga per trovare nelle Primarie la strada maestra che indichi il candidato sindaco di Genova. Anche il Partito Democratico, ha fatto capolino al foyer della Tosse per osservare, attentamente, gli umori della serata. Presenti il neo capogruppo in consiglio comunale Davide Patrone, l’ex candidato sindaco Ariel Dello Strologo e anche il segretario provinciale del Pd genovese Simone D’Angelo. I dem, che non fanno parte dell’organizzazione, hanno in mano la partita, forti del loro 30% sulla città di Genova (emerso dalle Regionali del 27 e 28 ottobre scorsi) ma sanno altresì che l’ascolto sarà fondamentale, per includere e non escludere. Non ha saltato l’incontro nemmeno Sinistra Italiana con Simona Cosso e altri esponenti della base. Presente tra gli altri anche la consigliera comunale di Genova, lista Rossoverde, Francesca Ghio. A metà serata si è palesato il neo consigliere regionale del Mov5s Stefano Giordano. Lo scopo, mai celato, era quello di lanciare le Primarie, anche perché nella platea di questa sera i nomi su cui puntare c’erano, eccome.

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