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Il programma elettorale di Primocanale, verso le Comunali (puntata di venerdì 15 novembre)

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I giovani fuggono dalla Liguria, Cisl: “Chiediamo a Bucci collaborazione”

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Giovani sempre più in fuga dalla Liguria. E a testimoniarlo ci sono i dati: al primo gennaio 2022 i liguri iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’estero (AIRE) erano 162.818 mentre al primo gennaio 2024 sono 176.144.

Cosa dicono i dati

In due anni la percentuale dell’iscritti all’AIRE sulla popolazione residente è cresciuta quasi di un punto passando da 10,8% nel 2022 all’11,7% nel 2024. Crescono gli iscritti soprattutto a Genova (da 90.866 a 99.462) e Savona (da 30.880 a 33.163). Più lieve a Imperia (da 22.513 a 23.679) e La Spezia (da 18.559 a 19.840). Rimane stabile dal 2022 al 2024 la fascia d’età 18-34 passata dal 22,7% al 22,6% del totale degli iscritti. Il report 2024 indica che sono 17.102 i liguri con meno di un anno di anzianità di iscrizione all’AIRE: 6.160 sono in Europa, 223 in Africa, 368 in Asia, 10.135 in America e 216 in Oceania.

Il monito del segretario della Cisl Liguria Luca Maestripieri

“La fotografia della Liguria rispecchia anche lo scenario nazionale visto che l’Italia rispetto al resto dell’Europa ha una scarsa capacità di attrazione dei giovani. La fuga di giovani dal territorio genera effetti devastanti, e non solo a lungo termine – spiega il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri -. È un problema epocale che mina le fondamenta della nostra società. I motivi sono tanti, ne cito solo tre. Rinunciare alle forze giovani, al loro entusiasmo e alla loro capacità di vedere ciò che la nostra generazione fatica a percepire, significa fare diventare insostenibile il sostegno economico e sociale dell’invecchiamento, compromettere il futuro del sistema di welfare, intaccare la capacità di innovare e crescere delle nostre aziende. Marco Bucci, grazie alla sua esperienza da sindaco della sesta città italiana, sa benissimo che quando una società non riesce a trattenere i suoi giovani talenti, costringendoli a emigrare, perde risorse vitali per il proprio sviluppo. Con il nuovo presidente della regione dobbiamo affrontare questa situazione per creare un migliore rapporto tra giovani e territorio. Possiamo farlo favorendo sinergie tra poli formativi e aziende, incentivando l’inserimento professionale di giovani formati e ben pagati, dotando il territorio di servizi e infrastrutture all’altezza delle aspettative delle nuove generazioni”.

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Occhio al monopattino. Allarme incidentalità urbana per la micro-mobilità elettrica

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Occhio al monopattino. Allarme incidentalità urbana per la micro-mobilità elettricaL’analisi del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti

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Movimenti in Comune, cresce il Gruppo Misto e c’è chi guarda a sinistra

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Avete presente il gioco delle tre carte? Quello dove c’è un mazziere che mescola tra loro due carte nere e una rossa e lo scommettitore deve capire dove si posizionerà quella su cui ha puntato? Ecco, con le dovute proporzioni, è quello a cui stiamo assistendo in consiglio comunale, dove c’è un gran via vai. C’è già stato, in realtà, durante la campagna elettorale per le Regionali, ma prosegue anche in fase di assestamento, verso le Comunali.

Grandi manovre in consiglio comunale

Il consigliere, ex capogruppo di Forza Italia Stefano Costa lascia il partito e di conseguenza la sua maggioranza, emigrando verso il Gruppo Misto. Un Gm frastagliato, del quale fanno parte Cristina Lodi, capogruppo di Azione, e Arianna Viscogliosi (Italia Viva). È stata la stessa Viscogliosi ad aver lasciato il centrodestra, per entrare a far parte del Gruppo Misto, quando il partito di Matteo Renzi aveva comunicato che avrebbe appoggiato alle Regionali Andrea Orlando. Tutti sappiamo poi com’è finita, con il diktat di Conte e la partita, non giocata, da Iv. Il forzista Costa è uscito tra le polemiche, facendo intendere che alcuni atteggiamenti “decisionisti” sono stati troppo imposti e poco discussi. Il passaggio, dicevamo, è quello che lo porterà nel Gruppo Misto, ma i ben informati non escludono che sia un primo passo verso l’area (riformista) di centrosinistra, considerando che nei prossimi mesi Genova tornerà al voto. Raggiungerà Lodi e Viscogliosi, non per fare fronte comune, almeno non sulla carta e all’inizio, ma non può non passare inosservato il numero che cresce dei consiglieri che si sono spostati. Non solo in aula, ma anche e soprattutto alle Comunali di Genova. Resta alla finestra Italia Viva, che dovrà decidere da che parte stare, se con il centrodestra o con il centrosinistra, o terza ipotesi, correre in solitaria. L’assessore comunale Mauro Avvenente, ex Pd, passato a Italia Viva e nella giunta di Bucci, è pronto a entrare in Vince Genova. Un messaggio sotto le righe ma che al momento non fa schierare il partito di Renzi e Paita.

Paita a Primocanale: “Centrosinistra? Per le Comunali i modi devono cambiare”

Momenti di tensione

In questo scenario, che andrà osservato nelle prossime settimane, si aggiunge l’episodio di scontro, frontale, tra il consigliere (capogruppo) di Vince Genova Paolo Gozzi e il sindaco di Genova Marco Bucci. Gozzi infatti, aveva votato un emendamento presentato da Simone D’Angelo (Pd) scatenando la reazione veemente del presidente della Regione. Che sia spaccatura, o no, lo scopriremo a breve, ma certamente è un segnale di nervosismo. Gozzi, in passato, era già stato nel Partito Democratico, per poi avvicinarsi al centrodestra. Il suo futuro potrebbe non essere più in politica, ma al momento la tensione in aula rossa è alle stelle. Nel frattempo cambio al vertice nei dem, con l’uscita del capogruppo Simone D’Angelo e l’ingresso di Vittoria Canessa. E Davide Patrone è il nuovo capogruppo del Pd in comune. 

Fantapolitica o prime mosse verso le Comunali?

La dietrologia politica, spesso, è giornalistica, ma come si suol dire, ci vede lungo. E la sensazione, in queste settimane, e per quelle a venire, è che alcuni esponenti, soprattutto dell’area civica di centrodestra, siano pronti a riposizionarsi, considerando il prossimo appuntamento elettorale. La prima finestra utile per il voto dovrebbe essere quella tra il 15 aprile e il 15 giugno, ma non si escludono ipotesi di voto nel prossimo autunno o nella primavera 2026. Insomma, il calciomercato politico non è ancora iniziato ma tra i corridoi di palazzo Tursi si parla, ci si confronta, e non è escluso che qualche colpo di scena all’orizzonte ci sia. E più probabile, al momento, è un passaggio dal centrodestra al centrosinistra. 

 

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