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Bucci risponde a Orlando e tira dritto sull’aggiunta di assessori

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Il presidente di Regione Liguria Marco Bucci risponde ad Andrea Orlando in merito al monito partito proprio dal deputato dem, sulla richiesta da portare in conferenza Stato-Regioni.

Orlando attacca Bucci, segnali di permanenza in Liguria

Cosa ha detto Andrea Orlando

Così parlava Andrea Orlando proprio nella giornata di ieri. “Mi auguro che la prima richiesta del nuovo presidente della Regione Liguria alla conferenza Stato-Regioni sia una diversa ripartizione dei fondi per la Sanità che tenga maggiormente conto dell’età media della nostra regione e non, come purtroppo ha già annunciato, un aumento del numero degli assessori” incalzava il dem Andrea Orlando. Parole che facevano presagire nella giornata di ieri una possibile permanenza in Liguria da parte dell’ex ministro, che attraverso i propri profili social inizia a puntellare la nuova maggioranza.

La risposta del presidente Marco Bucci

Se qualcuno vuole contribuire con suggerimenti è il benvenuto. È questo il messaggio che il presidente Bucci manda all’opposizione, dopo le parole di Andrea Orlando. “Noi prendiamo le risorse che ci danno dallo Stato, certo è che bisogna saperli usare bene e farli andare avanti nel modo giusto, se Orlando confonde i fondi della sanità con gli assessori è un problema suo, mischia le mele con le pere e non è questo il modo di fare. Se uno vuole contribuire io vorrei suggerimenti per capire come aumentare la produttività e ridurre le spese” l’attacco all’ex ministro. 

Il prossimo obiettivo del presidente ligure

Rispetto al tema dell’aggiunta di assessori nella composizione della giunta, Bucci ribadisce che il tema esula dai fondi per la sanità. “Esiste la possibilità di implementare il numero di assessori, a costo zero per tutti, pagati altresì con i soldi che ci sono già – aggiunge Marco Bucci -. Non ci saranno costi addizionali e non è sbagliato questo ragionamento. La giunta viene chiusa a oggi così com’è, con le regole in atto, ma non è pensabile che in Comune ci siano undici assessori e in Regione solo sette”. Insomma, a buon intenditore poche parole, l’intento è chiaro, ma la matassa andrà per il momento sbrogliata lo stesso. 

 

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