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Bucci a Terrazza Incontra: “Diga, sanità e Terzo Valico, vi dico tutto”

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Ospite di “Terrazza incontra”, l’iniziativa ideata dal presidente di Terrazza Colombo Maurizio Rossi, il presidente di Regione Liguria e non più sindaco di Genova da un giorno Marco Bucci, nonché riconfermato commissario alla ricostruzione. Un dialogo a tutto campo su porto, infrastrutture, turismo, politica, sanità, depositi chimici, periferie e Festival di Sanremo. Il presidente ha tenuto a raccontare la sua visione di Liguria da qui ai prossimi cinque anni, una Liguria cresciuta sotto molti aspetti dal turismo al porto, dalla blue economy alla ricerca scientifica, fino al turismo: “Noi ci impegneremo a costruire servizi per una migliore qualità di vita: “infrastrutture, occupazione, abitare, tempo libero, credo che su questo potremo essere tutti d’accordo”. 

Nuova diga di Genova

Il quinto cassone doveva arrivare il 22 settembre, dopo 3 mesi lo vediamo in porto a Genova: dobbiamo preoccuparci, i lavori sono in ritardo? E sul tema dei riempimenti? – (Elisabetta Biancalani, giornalista)

Il cassone è stato fermato due giorni prima di quando sarebbe dovuto arrivare. Come sapete, il cassone si fa dalla base, si fanno delle corone attorno e c’è un cassero che viene spostato verso l’alto. Durante le procedure di sollevamento del cassero si strappavano delle piccole porzioni di cemento. Questo non andava bene, per cui è stato necessario uno studio particolare anche per evitare che le prossime miscele non seguissero il cassero anche negli altri cassoni. Il C35 è pronto, il cassone numero 6 a Vado, e nel frattempo stiamo realizzando il settimo. C’è un ritardo di un paio di mesi, ma verrà recuperato in futuro. Si sta cominciando a costruire il cassone da 33×60 metri nel nuovo impianto di Vado, che ha bisogno di un getto di calcestruzzo continuo: stiamo mettendo appunto l’operatività del macchinario e non prima di marzo-aprile arriverà il T1.

Sul tema dei riempimenti, li abbiamo riempiti fino a 4 metri. Il commissario ha firmato l’emendamento per i dragaggi, che sarà convertito in legge, per cui noi potremo sostituirci ad alcuni enti statali per approvare senza passaggi burocratici alcune procedure, sempre dopo aver ricevuto l’okay di Regione Liguria, Arpal e Asl, e questo significa un grande risparmio di tempo e denaro. 

Il rapporto con il Governo e le partite romane

Qual è il rapporto con Roma e cosa ha chiesto durante i primi incontri nella capitale? – (Matteo Angeli, direttore di Primocanale)

Con la premier Giorgia Meloni abbiamo parlato per oltre un’ora, con il ministro alle infrastrutture Matteo Salvini e il viceministro Edoardo Rixi è un rapporto che va avanti da tempo. Ho chiesto al Governo cosa può fare per noi, abbiamo chiesto due assessori in più come altre regioni, ad esempio l’Umbria e la Puglia, dal punto di vista amministrativo. Gli assessori servono per lavorare, più ne hai e più lavoro viene sviluppato. Abbiamo parlato dell’Archivio di Stato, un discorso molto sentito dai genovesi, vogliamo che venga migliorato, gestito meglio e ho proposto che le regioni possa non gestire gli archivi con il personale, pur facendo restare la priorità allo Stato. Abbiamo parlato anche tanto di sanità e infrastrutture. 

Le elezioni comunali

Alla luce del risultato elettorale regionale, su Genova sono parecchi i punti da recuperare. Si candiderà Pietro Piciocchi con Vince Genova che è convinto di portare avanti il programma che avete tracciato in questi anni: crede sia il candidato giusto, quando si andrà a votare? – (Giorgia Fabiocchi, giornalista)

Intanto voglio subito smentire una narrativa: io non sono favorevole che si voti a giugno, prima vinciamo meglio è, quindi non appena sarà possibile andremo alle urne per le elezioni comunali. Io penso sia il candidato giusto e ora come ora si va avanti così, poi vedremo se ci saranno dei cambiamenti. Sul fatto che a Genova abbiamo perso, io i risultati li abbiamo analizzati seggio per seggio, non si può dire che abbiamo perso, non c’è stato un grande trapasso di voti, ma una forte astensione, per una serie di fattori che potete bene immaginare. Io credo che prima si andrà a votare, prima potremo vincere. 

Sanità

Aveva promesso un cambio di passo in campo sanitario, sono arrivate critiche sui consulenti e sul consiglio superiore di sanità, pensa che questo cordone attorno all’assessore lo abbia indebolito e quando vedremo il cambio di passo? – (Tiziana Oberti, giornalista)

Se chiedo due assessori in più indebolisco la figura del presidente? No, la rinforzo. Bisogna imparare che l’organizzazione serve a gestire le risorse e arrivare all’obiettivo finale, più braccia ci sono a lavorare e meglio è, non si può lavorare da soli. Il cambio di passo chi lavora in sanità lo ha già visto, nel giro di un paio di mesi i cambiamenti verranno visti anche dai cittadini. Entro fine gennaio 2025 vedremo una diminuzione dei tempi d’attesa, ci sono alcuni reparti ed esami che hanno 0 liste d’attesa, entro le due settimane, bisogna calibrare tutte le liste d’attesa. Vogliamo scaricare i pronto soccorso e anche qui nei prossimi mesi si vedranno molte attività. Sono molto positivo, è vero che le liste d’attesa è un problema nazionale, ma noi vogliamo migliorare, il buco della sanità è a due cifre e non più a 3, sotto a 100 milioni ed entro fine anno sarà a 0, non sono una persona che porta buchi di bilancio. Con la premier Meloni abbiamo previsto la tassazione dello straordinario al 5% per medici e infermieri, sempre per abbattere più rapidamente possibile le liste d’attesa. 

Il rapporto tra sanità privata e pubblica? – (Maurizio Rossi, presidente di Terrazza Colombo)

Tutti i medici di famiglia ricordo sono privati. I discorsi demagogici sono fuori dal nostro modo di pensare, il privato serve quando il pubblico non è in grado di fornire il servizio, è l’accesso che deve restare pubblico. Per noi dal punto di vista finanziario, se il servizio è erogato dal privato o dal pubblico il costo è uguale. 

L’isolamento territoriale

Come Camera di Commercio, teniamo un libro bianco delle infrastrutture, come pensa di riuscire ad uscire dall’isolamento territoriale della Liguria? – (Luigi Attanasio, presidente della Camera di Commercio di Genova)

Ho parlato proprio con ministro e viceministro alle infrastrutture sulla strategia che dobbiamo portare avanti. Terzo Valico, nuove infrastrutture, ferrovie. Dobbiamo porci nei confronti di chi deve esercitare il servizio in maniera seria e rigorosa, non è accettabile accettare ricatti economici, ritardi nei tempi di consegna. 1 milione e 650 mila liguri non si merita di chi vuole allungare i tempi, gestire le cose in maniera differente da quanto concordato, aumentare i costi. I problemi tecnici poi ci sono, ma bisogna fare squadra per risolverli. Dire che il progetto X è in ritardo è facile, dire cosa bisognerebbe fare per realizzare l’obiettivo X è giusto. Le manutenzioni sulle autostrade devono essere fatte, ma lavoreremo nel frattempo sul trovare delle modulazioni dei cantieri per evitare di far pagare ai liguri e ai turisti. 

Perché non dite la verità sul Terzo Valico? Perché non dite che è in ritardo di parecchi anni e non potrà essere finito nel 2026 come rientrava nei piani del Pnrr, perché è stato trovato un giacimento di gas che impedisce che il km e mezzo che ancora manca non venga rimosso senza mettere a repentaglio la vita degli operai che ci lavorano? – (Franco Manzitti, editorialista)

Non è vero. Sì, c’è un problema, sembra che però tra due settimane rinizieranno i lavori e i tecnici si stanno muovendo per risolvere questo problema, se dovessi elencare tutti i problemi dei cantieri non avrebbe valore per l’amministrazione. Il fine 2026 è ancora fattibile, se si faranno le cose che ieri ol commissario straordinario per la realizzazione del Terzo Valico, Gennaro Mauceri, mi ha mostrato. Sulle infrastrutture bisogna ascoltare tutte le campane e cercare le soluzioni, altrimenti non si va avanti. Dire che è tutto in ritardo non giova alla Liguria, c’è la possibilità di finire i lavori entro il 202: noi dobbiamo dire sempre la verità, non ho detto che “sicuramente ce la faremo”, ma che “ce la metteremo tutta per farlo”. 

Sul Terzo Valico ho aperto un dibattito: è certo però che al completamento dell’opera, mancherà comunque il quadruplicamento della Tortona-Milano. Non c’è ancora il progetto, non ci sono ancora soluzioni. Dire che ci vorrà un’ora da Genova a Milano non è vero… – (Maurizio Rossi, presidente di Terrazza Colombo)

Noi oggi possiamo andare in un’ora e sette minuti da Genova a Milano, ma la Lombardia non ci dà ancora l’autorizzazione a non fare fermate intermedie. Se la regione ci darà il permesso nel realizzare questo sarà possibile, cercheremo di fare lo stesso accordo con le regioni limitrofe, anche con Piacenza ad esempio, per avere dei Frecciarossa da riempire che colleghino direttamente i capoluoghi. Noi non possiamo permetterci di aspettare un treno veloce, che vada a 180 km/h.

Aurelia Bis, raddoppio ferroviario e la riapertura del Colle di Tenda, l’imperiese affronta sempre i problemi dell’isolamento territoriale e da anni sente parlare di queste infrastrutture solo sulla carta, nel suo mandato riuscirà ad avviare un iter degno di essere chiamato tale? – (Alessandra Boero, giornalista inviata da Imperia)

Sappiamo i progetti che abbiamo per il territorio, dal raddoppio tra Finale e Andora, il progetto c’è già ma sulla piana di Albenga ci sono proteste per gli espropri, metteremo un project manager per rifare il tracciato. C’è la Predosa-Albenga, abbiamo già parlato con il presidente Cirio in Piemonte per portare avanti il progetto con Aspi e Gavio, che andrà a pedaggio, quindi non sarà necessario un finanziamento. L’Aurelia Bis vorremmo fosse il raddoppio completo di tutta l’Aurelia, oggi ne abbiamo un 20%, abbiamo un 15% in fase progettuale, ma vogliamo arrivare ad un raddoppio completo. Noi in 5 anni non riusciremo a realizzarle tutte, ma almeno ad iniziarle tutte. 

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