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Rigassificatore, Orlando risponde a Bucci: “Da lui scarsa cultura istituzionale”

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GENOVA – Lo strappo di Italia Viva – se è possibile – ha incendiato ancora di più una campagna elettorale elettrica che ha iniziato il conto alla rovescia in vista del voto del 27 e 28 ottobre prossimi. Ad aver infuocato gli animi già tesi tra Marco Bucci e Andrea Orlando, il tema legato al rigassificatore di Vado Ligure che Giovanni Toti voleva portare in Liguria. Il sindaco di Genova invece, candidato del centrodestra, ha detto che secondo lui “alla fine il rigassificatore resterà a Piombino e che quella è la sua collocazione naturale”. Nelle scorse ore è arrivato anche l’attacco frontale a Orlando, oggi a Savona per un incontro sulle infrastrutture. Bucci ha dichiarato che è stato lo stesso Andrea Orlando, da ministro, ad aver firmato la legge sui rigassificatori, come riportato da Primocanale LEGGI QUI. Non si è fatta attendere la risposta del deputato dem.

“In quel decreto non era minimamente indicato il sito di Vado ma c’era solo scritto che si dovevano fare dei rigassificatori all’indomani della vicenda ucraina, anzi, chiesi garanzie al ministro Cingolani perché nel nostro territorio c’è già un rigassificatore, a Panigaglia in provincia della Spezia – spiega Andrea Orlando, a margine di un’iniziativa che si è tenuta questa mattina a Savona -. La mia firma su quel decreto, poi modificato in parte anche dal Parlamento, fra l’altro non era come proponente della parte legata all’energia, ma di una serie di misure, contenute in un decreto omnibus con misure proposte da diversi dicasteri come avviene spesso, che riguardavano bonus affitti, bonus trasporti e sostegno ai lavoratori autonomi. Queste le voci collegate al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che presiedevo”. Arriva poi l’affondo al suo competitor Marco Bucci: Mi stupisce molto questa scarsa cultura istituzionale da parte di un sindaco di una grande città come Genova e mi stupisce anche che gli argomenti su cui si discute siano questi. Bucci ieri ha detto che il rigassificatore deve stare a Piombino? Lo dico da quando c’è il progetto – ricorda Orlando – che il rigassificatore non deve andare a Vado. Infatti io non ho mai rivendicato la continuità con Toti”.

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Italia

Per le Comunali di Genova Italia Viva tende la mano al centrosinistra

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Se è vero che a Natale siamo tutti più buoni, le prime dolci effusioni natalizie sono iniziate sotto l’albero del centrosinistra. Il primo passo per provare a scambiarsi doni e non carbone è stato l’incontro organizzato da Andrea Orlando, nonostante qualche defezioni ci sia stata. Sia per scelta che per necessità. Al teatro Stradanuova di via Garibaldi però, non sono mancate personalità di spicco della società civile come la professoressa Adriana Del Borghi, prorettrice alla sostenibilità dell’Università di Genova o il giornalista Marco Ansaldo (che ha moderato l’evento ndr) e che da anni scrive sulla rivista internazionale di geo politica Limes, e ancora il primario del San Martino Claudio Gustavino.

Le mosse a sorpresa di Italia Viva

Il suo intervento è stato il più ascoltato perché Gustavino ha anche la tessera di Italia Viva, nonostante dal partito facciano sapere che era lì come esponente di spicco della sanità ligure. Ma non è caso, perché nulla accade così, senza un motivo, soprattutto in politica. E soprattutto a pochi mesi dalle elezioni Comunali. E il terreno, Gustavino lo ha sondato, e ha anche mandato un messaggio forte e chiaro: “Basta divisioni, bisogna correre verso la stessa meta”. Parole che suonano come musica per le orecchie di chi, da tempo, chiede di unirsi e non di dividersi. Richiesta che arriva, spesso, dalla cittadinanza, e a cui i partiti dovrebbero ispirarsi. Anche se la lezione, commentano a denti stretti i dirigenti del Pd e non solo, sembra essere stata sonora, soprattutto dopo le Regionali del 27 e 28 ottobre scorsi. All’appello, nell’evento di ieri pomeriggio (venerdì 21 dicembre ndr) mancava Azione. La segretaria regionale Cristina Lodi però, ha fatto sapere che è pronta a sedersi a tavoli di lavoro politici. Monito che arriva anche da Italia Viva, con la sua presidente provinciale Arianna Viscogliosi. “Se il centrosinistra vuole vincere, Italia Viva deve essere chiamata al tavolo e trattata con rispetto. È necessario il coinvolgimento di tutte le forze politiche, compresa Iv, per un progetto coeso e attrattivo – ha commentato la consigliera comunale del Gruppo Misto -. Mi auguro che si possa lavorare insieme a tutte le forze politiche, poiché l’esclusione non rappresenterebbe un buon inizio. Coinvolgerci non è solo un gesto di apertura e dialogo, ma soprattutto un segnale di coesione che dimostra alla cittadinanza l’esistenza di una squadra unita, pronta a governare con responsabilità e visione comune”. Insomma, l’intento è netto, soprattutto dopo la tre giorni di discussione sul bilancio che si è tenuta in aula rossa e l’unità di intenti andata in scena tra tutte le forze di opposizione.

Prime prove di dialogo

D’Angelo a Primocanale: “Chi non si sente di destra guardi al nuovo centro”

L’idea di Arianna Viscogliosi è quella di provare a costituire tavoli di lavoro specifici con la minoranza e per farlo, voci di corridoio, confermano diversi scambi di vedute proprio con il segretario metropolitano del Partito Democratico Simone D’Angelo. È proprio il neo consigliere regionale il deus ex machina di questa operazione, di allargamento, a tutte le forze politiche “che non si sentono di destra”, come spiegato ai microfoni di Primocanale. “Il centrosinistra va costruito, anche con la parte moderata” ha ribadito Viscogliosi che chiede alle forze di centro e di sinistra di provare a collaborare su una base comune, come avvenuto nella costituzione del bilancio. Ed è proprio da qui che è iniziata la conta anche in consiglio comunale. A non votare quello presentato dalla giunta sono stati tutti gli esponenti del Gruppo Misto: dalla capogruppo Cristina Lodi ai consiglieri ex maggioranza Arianna Viscogliosi e Stefano Costa. È quindi più che un’intenzione quella che smuove le anime di Italia Viva, che però avvisato, dopo i diktat delle Regionali da parte del Movimento Cinque Stelle. “Se la coesione venisse a mancare, il progetto perderebbe attrattività, con inevitabili ricadute negative anche in termini di consenso elettorale come è avvenuto alle regionali – incalza la presidente provinciale Viscogliosi -. È fondamentale costruire un percorso che metta al centro il lavoro di squadra e il bene comune, rafforzando la fiducia dei cittadini verso chi è chiamato a rappresentarli”. L’intendo, non ancora dichiarato ma convintamente definitivo, è quello di cercare di confluire nel centrosinistra, l’alternativa se no, al momento, sembrerebbe quella di correre da soli. All’orizzonte non sembra profilarsi l’ipotesi di appoggiare il centrodestra. Progetti, condivisioni, nomi e volti di candidati alla mano, da Genova il messaggio sibillino ai leader nazionali è quello di “muoversi in autonomia”, senza ingerenze romane.

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Italia

I peggiori puntano le nostre coste. Ma l’Ue ci bastona sul ddl Sicurezza

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Il commissario Michael O’Flaherty scrive ai senatori: «Non votatelo». Ira di Ignazio La Russa.

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Le Ong attaccano i progetti con cui l’Italia convince i migranti a tornare a casa

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Attivisti al Tar contro le attività in Libia finanziate dalla Farnesina. Quelle europee, rese possibili dagli accordi con i Paesi nordafricani, nel 2024 sono valse 20.000 rimpatri.

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