Italia
Regionali, Davide Felice (Forza del Popolo): “Siamo gli unici veri outsider”
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Continuano le interviste politiche di Primocanale in avvicinamento al voto di domenica e lunedì prossimi quando i liguri sceglieranno il prossimo presidente della Regione. Oggi è il turno di Davide Felice, avvocato 36enne nato a Brescia, candidato per ‘Forza del Popolo’. La prima domanda è quella di rito. Perché ha scelto di candidarsi? “Per spirito di servizio. ‘Forza del popolo’ parte dal principio che la politica non è professione ma dev’essere esercitata professionalmente uscendo dalla propria ‘comfort zone’ e trasmettendo valori e principi precisi per fare in modo che la collettività possa averne beneficio. Lo spirito di servizio mutuato dai Falcone e dai Borsellino, umili servitori dello Stato che hanno trasmesso ideali immortali”.
Politicamente da che parte si colloca ‘Forza del Popolo’? “Riteniamo che la classica dicotomia destra-sinistra abbia fatto il suo tempo perché rappresentano i due lati di una stessa medaglia. La vera dicotomia è quella tra le élite finanziarie che ci bombardano con le crisi – pandemica, climatica, energetica – e il popolo. E ‘Forza del Popolo’ è l’esatta traduzione di ‘demos kratos’, democrazia. Il che vuol dire che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”.
Quali sono i vostri temi focali? “Abbiamo un manifesto di valori che non ha nessun altro partito e invito tutti a verificarli su internet. Valori basati sui principi del socialismo cristiano uniti ad una componente liberale, ben radicati ma che oggi più che mai devono riportati in auge perché si parte dagli ideali e dai principi. Seneca diceva “Non c’è vento favorevole per quel marinaio che non sa dove andare”. Noi invece questi ideali vogliamo applicarli concretamente”.
Quali sono i vostri slogan e i vostri “no”? “No euro, no vax, no war. ‘No euro’ perché da vent’anni a questa parte ci siamo impoveriti con l’ingresso nell’Unione europea, ‘No vax’ perché per l’articolo 32 della Costituzione ogni individuo deve essere libero di scegliere i trattamenti sanitari che vede più opportuni per la propria salute e ‘no war’ perché l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e come risoluzione dei conflitti internazionali”.
Andiamo più sullo specifico sui temi in Liguria. Avete un programma che riguarda questa regione? “Certamente, pur da esterno. Vedo tematiche molto sentite come le infrastrutture e la sanità. Per quanto riguarda le infrastrutture vorremmo potenziare il trasporto marittimo non solo per i residenti ma anche in funzione turistica, perché il turismo è una grande chiave di svolta di questa regione. Per quello che riguarda la sanità il socialismo cristiano ci impone di fare un passo indietro e ritornare ad una sanità pubblica, il che significa preservare i presidi ospedalieri già esistenti, potenziandoli. Attenzione anche alla digitalizzazione. Spesso ci confrontiamo con persone fragili, ad esempio gli anziani, e vediamo che a volte riuscire a prenotare una visita diventa impossibile. Restituiamo call center con persone fisiche vere”.
Per concludere, perché votare ‘Forza del Popolo’ e quindi Davide Felice? “Perché siamo gli unici veri outsider e l’unica forza veramente nuova, non collegata a politicanti di mestiere. Noi lo vogliamo essere e non lo saremo mai”.
Italia
Tour di Orlando in Liguria, segnale di permanenza in Liguria
È un impegno che non si è mai sradicato dalla Liguria, nonostante sia stato battuto al fotofinish da Marco Bucci. Così Andrea Orlando, uscito sconfitto alle Regionali del 27 e 28 ottobre, aveva giurato di proseguire il suo impegno nella regione, e così sembra voler fare.
I primi segnali del deputato dem
Il deputato del Partito Democratico non ha ancora sciolto le riserve sul suo prossimo futuro, ma le ultime iniziative fanno pensare a una possibile permanenza in Liguria. L’ex ministro ha tempo fino al 26 dicembre per decidere se restare all’opposizione di Bucci o se tornare a Roma, al fianco di Elly Schlein. La segretaria dem insiste per riportarlo nella capitale: per lui pare essere pronto un ruolo di rilievo nell’agenda programmatica. Nel frattempo però, mentre ragiona sul da farsi, Orlando ha deciso di ripartire con un tour sul territorio. Un messaggio che sembra risuonare forte e chiaro: “Liguria non ti lascio”. Nel frattempo Orlando è atteso in consiglio regionale martedì prossimo, 26 novembre, per l’avviso della nuova legislatura e il giuramento di Marco Bucci.
La tappa nell’entroterra a Davagna
Ed è proprio con un reel su Facebook che Andrea Orlando riparte dalla Liguria. “Abbiamo iniziato a girare, siamo oggi qui a Davagna, abbiamo inaugurato un Postamat, ricominciamo a girare i comuni, a incontrare gli amministratori, le comunità. Incontreremo le persone che abbiamo incontrato in campagna elettorale e magari dedicheremo loro più tempo di quello che siamo riusciti a fare, sarà molto importante non perdere questo rapporto con il territorio, perché la battaglia continua. Con le elezioni non siamo riusciti a determinare la svolta decisiva, dobbiamo lavorare per costruirla e determinarla in futuro. Gli obiettivi restano gli stessi: superare un sistema di potere che asfissia la Regione, difendere la sanità pubblica e lavorare per la reindustrializzazione della nostra regione, difendere le aree interne. Lo diciamo qui da Davagna, ma sono tante le realtà alle quasi bisogna guardare perché rischiano lo spopolamento, la marginalità. Ecco, questo è il nostro impegno, che continua”.
Italia
Palasport, Vince Genova: “Il Pd schiaccia fuori campo, misure ok per pallavolo”
Il Palasport di Genova potrà ospitare gare internazionali di pallavolo: a replicare alle polemiche del Partito Democratico è Vince Genova che in una nota chiarisce che l’altezza richiesta in questo tipo di competizioni si può ottenere facilmente.
La replica alle critiche
“La schiacciata del Pd è finita fuori dal campo e il punto, ancora una volta, lo segna il centrodestra: il palasport infatti potrà ospitare anche le gare internazionali di pallavolo come dimostrato dalle ultime verifiche. Le critiche dell’opposizione ancora una volta si sono dimostrate strumentali, dal momento che l’altezza richiesta di 12,75 metri sarà raggiungibile semplicemente smontando i videoproiettori posti sotto all’oculum, un adeguamento più che normale di quelli che spesso si mettono in atto in tutti gli impianti che ospitano manifestazioni internazionali. Ma del resto, quale credibilità potevano avere le critiche del centrosinistra sulle misure del campo quando non sono riusciti nemmeno a misurare il loro “campo largo” che in campagna elettorale si è ristretto all’improvviso?”.
Pubblicata la manifestazione d’interesse
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