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Mazda MX-5 12R, fino a 200 cavalli, edizione speciale per il Sol Levante

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Mazda MX-5 12REdizione limitata della celebre roadster, con motore potenziato, interni sportivi e dettagli esclusivi per il mercato giapponese

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Comunali di Genova, Sibilla si sfila: “Ho riflettuto ma è un no convinto”

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Dopo giorni in cui il nome di Carla Sibilla rimbalzava come potenziale candidata del centrosinistra, la diretta interessata, contattata da Primocanale, ha rimandato al mittente – cordialmente – l’invito. Sibilla si sfila così dalla corsa per palazzo Tursi, pur sentendosi lusingata da questa richiesta. “Confermo, non sono disponibile” ha commentato telefonicamente.

Un “no” deciso, nonostante la suggestione fosse importante

Carla Sibilla, ex assessore della giunta Doria dal 2012 al 2017, ha declinato la richiesta del centrosinistra, confermando di aver ricevuto la chiamata del Partito Democratico, che in queste settimane sta sondando il terreno alla ricerca di potenziali profili da poter candidare. Sibilla era considerata la punta di diamante della squadra di Marco Doria, che spesso ha subìto attacchi, da destra a sinistra. E che dopo il quinquennio in via Garibaldi ha spianato la strada alla doppia giunta di Marco Bucci. Numerose le iniziative portate avanti negli anni del suo assessorato, con il focus sulla cultura e il successo di palazzo Ducale. Sibilla è da sempre manager di Costa Edutainment dove tutt’oggi ricopre l’incarico di amministratore delegato di C-Way, tour operator del gruppo. Ha inoltre ricoperto dal 2021 la posizione di consigliere di amministrazione della Fondazione Gerolamo Gaslini. Pedigree importante, curriculum di grande livello, avrebbe messo d’accordo sia il centro che la sinistra, ma i tempi non sono coincisi, visti anche i numerosi impegni di Sibilla. “Ho riflettuto a fondo ma gli impegni già in corso e svariate valutazioni mi hanno portata a prendere questa decisione” ha spiegato a Primocanale l’ex assessore alla Cultura.

Si sfoglia la margherita

Le quotazioni di Sibilla erano in crescita, se ci fosse stato l’ok sarebbero state alte le possibilità che la coalizione convergesse su di lei. “Mi ha fatto piacere l’interesse del Pd, sul candidato non so molto di più, non partecipo alla ricerca perché non faccio parte dei tavoli di confronto quindi leggo i nomi che escono in questi giorni” ha chiosato Sibilla. E a proposito di profili che circolano, restano sullo sfondo quelli in ambito universitario come Adriana Del Borghi e Maurizio Conti, ai quali si aggiunge l’ex ministra della Difesa Roberta Pinotti che però dovrebbe avere la capacità di mettere tutti d’accordo. E questa sarebbe una partita tutt’altro che semplice. Pare più di una suggestione quella in ambienti dem che riporta ad Andrea Pericu, figlio del celeberrimo e indimenticato sindaco di Genova Giuseppe. Ma al momento, da quello che si apprende, l’avvocato genovese non sembra convinto di intraprendere questo percorso. Ma il terreno, tempi maturi a parte, è stato sondato. Sullo sfondo rimangono (e forse nemmeno così nell’ombra) i profili politici del Partito Democratico: Armando Sanna, Federico Romeo e Alessandro Terrile. E dopo il primo giro di incontri di questa settimana, il cerchio potrebbe restringersi, anche se alla finestra rimangono sempre potenziali outsider.

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Maurizio Leschiutta al comando di Lamborghini Motorsport

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Maurizio Leschiutta è il nuovo Head of Motorsport di Lamborghini - 3Il manager guiderà i programmi sportivi del marchio a partire dal 2025

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Incontro Pd-Italia Viva senza veti e con un possibile candidato politico

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Qual è la prima grande differenza tra le Regionali e le Comunali, guardata con gli occhi del centrosinistra? Che a questo giro non ci saranno veti. Né dati, né subìti. È questo ciò che è emerso dalla prima tornata di incontri tra il Partito Democratico e gli altri partiti o movimenti che gravitano nel mondo del centrosinistra.

Il centrosinistra si muove tra consultazioni e lanci di pamphlet

Le Regionali sono un vecchio ricordo

Sotto la lente di ingrandimento è andato in scena il primo faccia a faccia tra alcuni esponenti dem e Italia Viva, che sembra sempre più intenzionata a far parte della partita. Seduti al tavolo il segretario metropolitano di Genova Simone D’Angelo (che ha il compito di tessere le fila), il capogruppo in Comune Davide Patrone, la consigliera regionale Katia Piccardo, l’ex senatore Vito Vattuone e l’ex segretario Simone Farello. Dall’altra parte il presidente regionale di Iv Eugenio Musso e la presidente provinciale Arianna Viscogliosi. Un incontro informale e interlocutorio durato oltre un’ora durante il quale si è parlato di programmi ma anche di possibili candidature. Ma la primissima regola da rispettare, quella che avrà il compito di spianare la strada in vista delle Comunali, riguarda proprio i cessati veti da parte del Movimento Cinque Stelle e di qualsiasi altro partito. D’altronde, l’esito delle Regionali del 27 e 28 ottobre scorsi, con quel diktat contiano poco prima di consegnare le liste, ha spaccato un fronte che avrebbe potuto dare esito diverso ad Andrea Orlando. E se è vero che dagli errori si impara, la partita per piazza De Ferrari persa al fotofinish è stata un brutto banco di prova. I dem sono intenzionati ad allargare al centro, come già spiegato a Primocanale dal segretario metropolitano D’Angelo. Ed è da qui che può ripartire un nuovo fronte anche in vista del voto della prossima primavera, con un listone civico che unisca diversi partiti e movimenti.

Dal programma al candidato: dialogo serrato

Si è parlato di programma da stilare per compattare il più possibile tutto il fronte progressista, Italia Viva ha puntato sui suoi temi principali: infrastrutture, sicurezza, innovazione. Ogni partito avrà il compito di portare i propri cavalli di battaglia, con l’auspicio che in molti casi possano coincidere. E quando si lavora alla molteplicità, all’eterogeneità, sarà necessario farlo condividendo da una parte i punti cardini, scendendo a qualche “pulito” compromesso dall’altra. Dai programmi ai potenziali candidati a sindaco: sono diversi i nomi che circolano in questi giorni. Non si è parlato di profili specifici, di volti, ma di categorie: civico o politico? Per Italia Viva non ci sono preclusioni sulla figura politica (che sarebbe certamente espressione del Partito Democratico ndr), anzi da quello che si evince la scelta di pescare tra la dirigenza dem potrebbe rivelarsi più vincente, in un’epoca dove il civismo sembra perdere aderenza. “E a Genova si è perso negli anni quel substrato industriale e imprenditoriale che porterebbe a un cosiddetto civico puro” sibilano a denti stretti anche dal partito di Matteo Renzi. Insomma, se la richiesta è comunque quella di essere coinvolti nella scelta del candidato, non ci sono però veti sul politico di professione. E i nomi che circolano, da Sanna a Terrile passando per Romeo, non dispiacciono ai dirigenti genovesi e liguri di Italia Viva.

La spinta a sinistra di Renzi 

A sugellare un riavvicinamento tra Pd e Iv l’evento Next organizzato per i suoi cinquant’anni da Matteo Renzi, che sabato scorso ha invitato al suo compleanno sia Andrea Orlando che Roberta Pinotti. Un’occasione per festeggiare i primi 50 anni dell’ex premier ma anche per confrontarsi sul tema delle alleanze perché, nonostante il clima festoso, la situazione era ghiotta. E da Firenze a Genova, il passo è breve. L’approccio tra i banchi del capoluogo ligure, a pochi passi da palazzo Tursi, è stato positivo, l’appoggio a quel che fu la giunta Bucci sembra acqua passata, nonostante dal 2022 Italia Viva non abbia mai rinnegato la stima nei confronti del presidente di Regione Liguria. Ma adesso conta l’oggi, e l’oggi si chiama centrosinistra, così come indicato da Matteo Renzi. Il partito è di centro, ma con lo sguardo più a sinistra. Ed è da qui che si deve ripartire. Tra programmi, temi e profili una deadline per la scelta del candidato è stata data e fissata: fine gennaio. Che poi si possa traguardare a febbraio è possibile se non probabile, ma l’intenzione è quella di chiudere entro un paio di settimane, massimo tre. E gli incontri, con i vari partiti e movimenti, non si fermeranno a uno, ma saranno raddoppiati o triplicati. E dovranno essere, nei prossimi step, non più singoli ma di gruppo, per dare l’idea, dentro e fuori, che un’unità di intenti inizia a esserci.

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