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Comunali, fari puntati sul Gruppo Misto in consiglio comunale

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In via Garibaldi a Genova il clima che si respirava nelle scorse ore sembrava quasi da ultimo giorno di scuola, quando si ha quella consapevolezza che si è arrivati a fine corsa e che, in realtà, a diventare centrale adesso è il futuro. E il futuro, nel capoluogo ligure, si chiama Comunali. Una data ancora ufficiale non c’è ma sembra profilarsi con sempre più certezza la prima finestra utile, quella tra fine maggio e primi di giugno. E Genova, in questo caso, sarebbe la sfida più importante per quanto riguarda le città italiane e un banco di prova per le nuove e le vecchie formazioni politiche, con tanti possibili esperimenti.

Un parimerito rischioso

C’era attesa per il primo consiglio comunale del 2025, con il trasferimento di alcuni consiglieri di maggioranza nel Gruppo Misto, e anche visibilmente il colpo d’occhio è stato importante. Vicini a Cristina Lodi si sono accomodati Paolo Gozzi (ex Vince Genova), Umberto Lo Grasso (ex Liguria al Centro), Stefano Costa (ex Forza Italia) e Arianna Viscogliosi (Italia Viva, uscita dal centrodestra prima del voto alle Regionali). L’appuntamento in aula rossa è stata l’occasione per capire come si sarebbero approcciati i consiglieri, soprattutto quelli del Gruppo Misto. Numeri alla mano, la maggioranza è composta da 20 consiglieri ai quali si aggiunge il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba (votante), e 20 di minoranza (compreso Uniti per la Costituzione che è quasi sempre fuori dal lavoro di gruppo con il resto dell’opposizione ndr).

Chi sono i consiglieri comunali in aula rossa

La maggioranza di centrodestra è composta da 20 consiglieri, suddivisi sei gruppi consiliari (che potrebbero diventare cinque). Vince Genova conta al momento, considerando le defezioni delle ultime settimane, da cinque esponenti centristi: Walter Pilloni, Elena Manara, Barbara Grosso, Davide Falteri, Chicco Veroli. L’altra lista civica, Genova Domani, resta composta da Lorenzo Pasi e Federico Barbieri. A questi seguono i partiti di centrodestra. Fratelli d’Italia al momento conta quattro consiglieri: Franco De Benedictis, Laura Gaggero, Vincenzo Falcone e Valeriano Vacalepre. Per la Lega sono tre i consiglieri seduti tra i banchi: Federico Bertorello, Alessio Bevilacqua e Fabio Ariotti. A questi si aggiungono Paolo Aimé e Tiziana Notarnicola di Forza Italia. Esiste ancora, ma forse per poco, Liguria al Centro, che faceva capo a Giovanni Toti e che al momento è composta da Nicholas Gandolfo, Federica Cavalleri e Lorenzo Pellerano. Gandolfo e Cavalleri però, sembrano in procinto di passare a Fratelli d’Italia.
Per quanto riguarda la minoranza, asso pigliatutto è stato il Partito Democratico, con ben undici consiglieri: Donatella Alfonso, SiMohamed Kaabour, Claudio Villa, Rita Bruzzone, Monica Russo, Mariajosè Bruccoleri, Ariel Dello Strologo, Lilia Bonicioli, Alberto Pandolfo, Davide Patrone e Vittoria Canessa Cerchi. A questi si aggiunge Fabio Ceraudo per il Movimento Cinque Stelle, Filippo Bruzzone e Francesca Ghio per la Lista Rossoverde e Mattia Crucioli per Uniti per la Costituzione, che spesso si è ritrovato a votare con la maggioranza. Discorso a parte per il Gruppo Misto, che negli ultimi mesi si è allargato a macchia d’olio. A raggiungere la capogruppo Cristina Lodi, segretaria regionale di Azione, in ordine di apparizione: Arianna Viscogliosi (Italia Viva), Stefano Costa (Forza Italia), Paolo Gozzi (Vince Genova) e Umberto Lo Grasso (Liguria al Centro).

Il Gruppo Misto guarda alla sua sinistra

Piciocchi candidato del centrodestra: “Sono pronto”

I fari erano puntati soprattutto sull’atto “votante” del Gruppo Misto, sia come numeri ma ancor di più come approccio politico nei confronti della maggioranza. All’appello però, anche per quanto riguarda il cosiddetto impatto visivo, mancavano cinque consiglieri del Partito Democratico. La Lista Rossoverde ha presentato una mozione sui “luoghi di socialità”, con due ordini del giorno respinti della maggioranza. La richiesta alla giunta era quella di aprire nuovi spazi di aggregazione per i giovani ad accesso libero e gratuito e di individuare dei luoghi di socialità per tempo libero studio e lavoro, con l’input di aprire per ogni municipio una piazza aperta. Lo Grasso ha votato con la maggioranza, come d’altronde preannunciato dopo essere passato al Gruppo Misto, mentre con Lodi (che ha sempre votato con l’opposizione) si sono aggiunti i voti di Gozzi, Costa e Viscogliosi. Un primo piccolo banco di prova per la politica genovese che guarda a sinistra, e che pensa non tanto all’oggi ma soprattutto al domani, quando andranno a formarsi le coalizioni e soprattutto le liste civiche. Nel frattempo però, il centrodestra è a un passo dall’investitura ufficiale di Pietro Piciocchi, mentre il centrosinistra sembra invece ancora in alto mare, nonostante nelle ultime ore stiano circolando due nuovi nomi che fanno parte del mondo civico e arrivano dall’Università di Genova, Adriana Del Borghi e Maurizio Conti. Sullo sfondo, intanto resta l’avvocato Filippo Biolé, che sta ricevendo molti endorsement dalla società civile.

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«Ramy è caduto? Bene»: a dirlo non furono i carabinieri sull’auto

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Smentite le voci sull’omicidio volontario: la Procura non cambia capo d’imputazione.

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Comunali, Orlando: “A febbraio il nome del candidato”

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Si scalda la corsa alle prossime elezioni comunali a Genova. Oggi riunione del centro destra per presentare un nome da proporre ai vertici regionali e nazionali, salvo sorprese sarà Pietro Piciocchi, facente funzioni di sindaco, mentre l’opposizione non ha ancora lanciato una candidatura. “Noi ci arriveremo” ha risposto il consigliere regionale del Pd Andrea Orlando.

Bucci prova a stringere per Piciocchi – LEGGI QUI

“L’inizio di febbraio può essere quello del nome”

“Io non sono quello che deve fare il calendario. Io dico: se gennaio è il mese del programma e della coalizione, secondo me l’inizio di febbraio può essere quello del nome ma se poi viene prima sono l’uomo più felice della terra” ha aggiunto l’ex ministro sconfitto alle recenti elezioni regionali per pochi voti da Marco Bucci.

“Però non sono io a scegliere, io mi sono prefissato un ruolo che non è quello di fare le scelte al posto delle forze politiche genovesi ma è semplicemente di provare a portare quella spinta, che non necessariamente è riconducibile ai partiti, che si è manifestata nel voto alle elezioni regionali con particolare successo proprio su Genova. Il resto compete a chi ha le funzioni definite dagli statuti e dalla legge per svolgere questo ruolo questo”.

Il candidato dovrà essere un civico o un politico? 

Alla domanda se il candidato dovrà essere un civico o un politico, Orlando ha risposto: “Io non penso che il tema sia civico o politico. Il tema è quanto sia in grado di unire. Quali sono le figure che sono in grado di unire? Ci sono civici e ci sono politici che sono in grado di farlo. Alle forze politiche in un’interlocuzione con la società l’onere di fare questa valutazione”.

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Il governo difende gli agenti. Il sindaco di Milano invece li mette in croce

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Il premier sul maresciallo che ha sparato a un accoltellatore egiziano: «Va premiato». Intanto Beppe Sala s’indigna per il video dell’inseguimento al Corvetto: «Brutto segnale».

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