Italia
Comizio finale per Bucci: “Ho messo la faccia in una situazione difficile”
GENOVA – “Vorrei che un giorno si potesse dire il sindaco della Liguria perché noi sindaci siamo a servizio dei cittadini, non al governo come chi ha sempre e soltanto fatto il politico. Dall’altra parte ci sono i signori del no, che non vogliono le infrastrutture e che dicono no all’ospedale Galliera presentando un nuovo ricorso al Tar. Siamo ad un bivio, noi vogliamo la Liguria come una grande regione mediterranea dove i nostri figli saremo orgogliosi di quanto fatto. Fra 5 anni potremo dire lo abbiamo fatto. Io ci ho messo la faccia e non ero nelle piene condizioni per farlo. Mi hanno dato del criminale, del cretino e del bugiardo, noi invece continueremo a lavorare per la Liguria, a lavorare bene e a dirlo con umiltà. Vi chiedo di votare per noi, ma dopo queste elezioni vi chiedo di continuare ad avere il contatto con il territorio, non si fa una bella regione stando in ufficio, ma bisogna continuare a essere sempre disponibili, anche a cambiare idea se è il territorio che ce lo chiede”.
La promessa di Bucci: continuità
Così il candidato del centrodestra Marco Bucci, tra gli applausi dei tanti che hanno riempito la sala Grecale dei Magazzini del Cotone. La promessa è quella di continuare con lo stesso stile che lo ha contraddistinto come primo cittadino in questi anni.
Sul palco i principali leader a sostegno del candidato, a partire da Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, che ha ricordato l’importanza della politica del fare, l’elemento che accomuna “tutte le regioni governate dal centrodestra, trasformando il governo di Giorgia Meloni in un esempio a livello internazionale per la capacità di trasformare gli ideali in fatti. La candidatura di Marco Bucci coincide con i due anni del Governo Meloni. Il lavoro e non l’assistenzialismo è il cardine di questo governo e lo abbiamo realizzato, come abbiamo promesso, abolendo il reddito di cittadinanza. Famiglia e politiche per la natalità è la nostra seconda battaglia, la sfida riguarda tutta l’Italia e tutta l’Europa, nel 2050 ci saranno 8 milioni di abitanti in meno e dobbiamo porre in atto politiche per le mamme che possano scegliere il proprio lavoro, conciliandolo con la famiglia. Quale mamma o papà dopo 5 mesi sceglie di restare a casa con il 30% dello stipendio? Noi abbiamo allungato il periodo a 3 mesi in più con l’80% dello stipendio”.
La provocazione di Tajani
A seguire il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha ricordato come Marco Bucci abbia “ricostruito il Ponte Morandi, ma se signori del no avessero costruito la Gronda, il ponte non sarebbe caduto. A Genova c’è un porto che noi abbiamo difeso, in momenti delicati della storia più recente. Da questo porto dovranno continuare a partire merci, grazie al quale siamo la quarta potenza mondiale, entro il 2026 vogliamo crescere in termini di esportazione, andando a esplorare altri mercati. La Liguria è una regione turistica, ma anche industriale e per questo ha bisogno di un valido sistema infrastrutturale. Abbiamo sottoscritto un accordo con Marco Bucci per migliorare tutte le infrastrutture per la crescita della Liguria. Siamo una coalizione politica che fondata da Berlusconi a 30 anni di di distanza governa ancora gran parte del paese. In Liguria governeremo ancora insieme, uniti, coesi, senza divisioni che non ci sono mai state”.
Salvini: “Siamo stati uomini di parola”
Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, ha sottolineato l’importanza di partecipare alle elezioni, evidenziando i cambiamenti in corso a Genova grazie alla gestione di Giovanni Toti: “Basta entrare a Genova dall’autostrada per capire quanto stia cambiando, se siamo qua è anche grazie ai nove anni della gestione Toti. Oggi dalla Diga alla Gronda al nuovo Waterfront di Levante, fino al restyling del quartiere di Begato dove i lavori sono in corso per 60 nuove residenze. Siamo stati uomini di parola” Durante il comizio Salvini ha rivendicato il rimborso alle famiglie delle vittime del Ponte Morandi come un impegno mantenuto. Ha criticato chi ha strumentalizzato la malattia di Marco Bucci per scopi elettorali e ha ringraziato i media locali per il loro supporto. Infine, ha esortato i cittadini a votare per sostenere le forze dell’ordine e garantire la sicurezza.
Italia
Tour di Orlando in Liguria, segnale di permanenza in Liguria
È un impegno che non si è mai sradicato dalla Liguria, nonostante sia stato battuto al fotofinish da Marco Bucci. Così Andrea Orlando, uscito sconfitto alle Regionali del 27 e 28 ottobre, aveva giurato di proseguire il suo impegno nella regione, e così sembra voler fare.
I primi segnali del deputato dem
Il deputato del Partito Democratico non ha ancora sciolto le riserve sul suo prossimo futuro, ma le ultime iniziative fanno pensare a una possibile permanenza in Liguria. L’ex ministro ha tempo fino al 26 dicembre per decidere se restare all’opposizione di Bucci o se tornare a Roma, al fianco di Elly Schlein. La segretaria dem insiste per riportarlo nella capitale: per lui pare essere pronto un ruolo di rilievo nell’agenda programmatica. Nel frattempo però, mentre ragiona sul da farsi, Orlando ha deciso di ripartire con un tour sul territorio. Un messaggio che sembra risuonare forte e chiaro: “Liguria non ti lascio”. Nel frattempo Orlando è atteso in consiglio regionale martedì prossimo, 26 novembre, per l’avviso della nuova legislatura e il giuramento di Marco Bucci.
La tappa nell’entroterra a Davagna
Ed è proprio con un reel su Facebook che Andrea Orlando riparte dalla Liguria. “Abbiamo iniziato a girare, siamo oggi qui a Davagna, abbiamo inaugurato un Postamat, ricominciamo a girare i comuni, a incontrare gli amministratori, le comunità. Incontreremo le persone che abbiamo incontrato in campagna elettorale e magari dedicheremo loro più tempo di quello che siamo riusciti a fare, sarà molto importante non perdere questo rapporto con il territorio, perché la battaglia continua. Con le elezioni non siamo riusciti a determinare la svolta decisiva, dobbiamo lavorare per costruirla e determinarla in futuro. Gli obiettivi restano gli stessi: superare un sistema di potere che asfissia la Regione, difendere la sanità pubblica e lavorare per la reindustrializzazione della nostra regione, difendere le aree interne. Lo diciamo qui da Davagna, ma sono tante le realtà alle quasi bisogna guardare perché rischiano lo spopolamento, la marginalità. Ecco, questo è il nostro impegno, che continua”.
Italia
Palasport, Vince Genova: “Il Pd schiaccia fuori campo, misure ok per pallavolo”
Il Palasport di Genova potrà ospitare gare internazionali di pallavolo: a replicare alle polemiche del Partito Democratico è Vince Genova che in una nota chiarisce che l’altezza richiesta in questo tipo di competizioni si può ottenere facilmente.
La replica alle critiche
“La schiacciata del Pd è finita fuori dal campo e il punto, ancora una volta, lo segna il centrodestra: il palasport infatti potrà ospitare anche le gare internazionali di pallavolo come dimostrato dalle ultime verifiche. Le critiche dell’opposizione ancora una volta si sono dimostrate strumentali, dal momento che l’altezza richiesta di 12,75 metri sarà raggiungibile semplicemente smontando i videoproiettori posti sotto all’oculum, un adeguamento più che normale di quelli che spesso si mettono in atto in tutti gli impianti che ospitano manifestazioni internazionali. Ma del resto, quale credibilità potevano avere le critiche del centrosinistra sulle misure del campo quando non sono riusciti nemmeno a misurare il loro “campo largo” che in campagna elettorale si è ristretto all’improvviso?”.
Pubblicata la manifestazione d’interesse
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