Italia
Botta e risposta Rixi e Orlando sul Decreto Genova
GENOVA – Botta e risposta tra il viceministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi e l’ex ministro del Lavoro oggi candidato alle elezioni regionali in Liguria Andrea Orlando. Al centro della polemica il Decreto Genova del 2018, si tratta del decreto utile ad affrontare l’emergenza che la città stava vivendo a causa del crollo del di Ponte Morandi avvenuto il 14 agosto del 2018 che ha causato la morte di 43 persone, l’interruzione della viabilità autostradale nel nodo di Genova e nella viabilità cittadina. Rixi accusa il dem di non aver, all’epoca dei fatti, firmato una lettera dei parlamentari indirizzata all’allora ministro Giorgetti. La replica del comitato elettorale di Orlando che replica sottolineando che all’epoca Orlando era ministro e dunque membro di governo e che non poteva sottoscrivere una lettera scritta dai parlamentari verso un suo collega ma che “ci parla direttamente”.
Il viceministro Rixi in una nota scrive: “Andrea Orlando, dopo aver votato contro il Decreto Genova nel 2018, da Ministro del Lavoro il 16 giugno 2021 è stato l’unico parlamentare ligure a rifiutarsi di firmare la lettera indirizzata al Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. I sottoscrittori firmatari chiedevano ‘che la somma di circa 1,2 miliardi di euro, prevista a titolo di risarcimento per il territorio duramente colpito dalle conseguenze del Ponte Morandi’ rimanesse ‘in Liguria per finanziare le opere compensative e i ristori alle aziende di autotrasporto”.
Rixi aggiunge: “Infatti, il governo Pd-M5s aveva previsto che la somma fosse ripartita su tutta la rete nazionale, penalizzando di fatto proprio la Liguria. Orlando ha voltato le spalle a Genova distinguendosi come l’unico parlamentare della regione a non firmare. Ancora oggi è incomprensibile come mai un ligure non abbia supportato la causa. Un evidente segnale di distacco nei confronti della sua terra mentre cittadini e istituzioni locali auspicavano un fronte comune in una fase cruciale per il futuro della regione” conclude l’attuale viceministro del Governo Meloni.
Immediata arriva la replica del dem attraverso una nota del suo comitato elettorale: “Ci mancava da un paio di giorni l’ennesima uscita del viceministro Rixi su Orlando, non sul suo programma ma su questioni personali. E ci mancava l’ennesima figuraccia per un uomo di Governo, probabilmente in confusione sui ruoli istituzionali. Rixi dovrebbe sapere che un membro di governo, infatti, in particolar modo un ministro, non scrive lettere insieme ai parlamentari rivolte ad un suo collega di governo, ci parla direttamente. Concediamo a Rixi il bonus della stanchezza che sempre più spesso gli sta facendo fare scivoloni incomprensibili” ha scritto in una nota il comitato elettorale di Andrea Orlando.
Italia
Tour di Orlando in Liguria, segnale di permanenza in Liguria
È un impegno che non si è mai sradicato dalla Liguria, nonostante sia stato battuto al fotofinish da Marco Bucci. Così Andrea Orlando, uscito sconfitto alle Regionali del 27 e 28 ottobre, aveva giurato di proseguire il suo impegno nella regione, e così sembra voler fare.
I primi segnali del deputato dem
Il deputato del Partito Democratico non ha ancora sciolto le riserve sul suo prossimo futuro, ma le ultime iniziative fanno pensare a una possibile permanenza in Liguria. L’ex ministro ha tempo fino al 26 dicembre per decidere se restare all’opposizione di Bucci o se tornare a Roma, al fianco di Elly Schlein. La segretaria dem insiste per riportarlo nella capitale: per lui pare essere pronto un ruolo di rilievo nell’agenda programmatica. Nel frattempo però, mentre ragiona sul da farsi, Orlando ha deciso di ripartire con un tour sul territorio. Un messaggio che sembra risuonare forte e chiaro: “Liguria non ti lascio”. Nel frattempo Orlando è atteso in consiglio regionale martedì prossimo, 26 novembre, per l’avviso della nuova legislatura e il giuramento di Marco Bucci.
La tappa nell’entroterra a Davagna
Ed è proprio con un reel su Facebook che Andrea Orlando riparte dalla Liguria. “Abbiamo iniziato a girare, siamo oggi qui a Davagna, abbiamo inaugurato un Postamat, ricominciamo a girare i comuni, a incontrare gli amministratori, le comunità. Incontreremo le persone che abbiamo incontrato in campagna elettorale e magari dedicheremo loro più tempo di quello che siamo riusciti a fare, sarà molto importante non perdere questo rapporto con il territorio, perché la battaglia continua. Con le elezioni non siamo riusciti a determinare la svolta decisiva, dobbiamo lavorare per costruirla e determinarla in futuro. Gli obiettivi restano gli stessi: superare un sistema di potere che asfissia la Regione, difendere la sanità pubblica e lavorare per la reindustrializzazione della nostra regione, difendere le aree interne. Lo diciamo qui da Davagna, ma sono tante le realtà alle quasi bisogna guardare perché rischiano lo spopolamento, la marginalità. Ecco, questo è il nostro impegno, che continua”.
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Palasport, Vince Genova: “Il Pd schiaccia fuori campo, misure ok per pallavolo”
Il Palasport di Genova potrà ospitare gare internazionali di pallavolo: a replicare alle polemiche del Partito Democratico è Vince Genova che in una nota chiarisce che l’altezza richiesta in questo tipo di competizioni si può ottenere facilmente.
La replica alle critiche
“La schiacciata del Pd è finita fuori dal campo e il punto, ancora una volta, lo segna il centrodestra: il palasport infatti potrà ospitare anche le gare internazionali di pallavolo come dimostrato dalle ultime verifiche. Le critiche dell’opposizione ancora una volta si sono dimostrate strumentali, dal momento che l’altezza richiesta di 12,75 metri sarà raggiungibile semplicemente smontando i videoproiettori posti sotto all’oculum, un adeguamento più che normale di quelli che spesso si mettono in atto in tutti gli impianti che ospitano manifestazioni internazionali. Ma del resto, quale credibilità potevano avere le critiche del centrosinistra sulle misure del campo quando non sono riusciti nemmeno a misurare il loro “campo largo” che in campagna elettorale si è ristretto all’improvviso?”.
Pubblicata la manifestazione d’interesse
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