Guerra Ucraina
Ucraina, i dettagli del drone marino Magura V5 che ha abbattuto l’elicottero russo. L’autonomia di 800 km e il costo di 240 mila dollari
Un attacco che rappresenta un significativo passo avanti per l’utilizzo delle tecnologie militari avanzate da parte dell’Ucraina nel conflitto con la Russia: quest’oggi i soldati dell’unità speciale ‘Gruppo 13’ del Gur hanno colpito un bersaglio aereo utilizzando un drone d’attacco marino Magura V5 dotato di armamento missilistico. Come annunciato dall’intelligence ucraina in un comunicato, si tratta della prima volta nella storia.
Ucraina, distrutto l’elicottero russo Mi-8 con un drone marino
Ad essere distrutto è stato L’elicottero russo Mi-8. A seguito dell’uso dei missili R-73 “SeeDragon” durante un combattimento nel Mar Nero, vicino a Capo Tarjankut, nella Crimea occupata. Anche un altro elicottero russo simile è stato colpito dal fuoco, pur riuscendo a raggiungere il suo aeroporto di casa, mentre in un’altra operazione nella regione ucraina di Zaporizhzhia, il Gur, in collaborazione con il gruppo operativo strategico “Tavria” – una formazione delle forze di terra ucraine – ha distrutto uno dei quartier generali delle forze di occupazione russe.
Come è fatto il drone Magura V5: l’autonomia di 800 km e il costo di 240.000 dollari
Secondo quanto riportato dal sito The Kiev Independent, il drone Magura, entrato in servizio nell’estate del 2023, è in grado di percorrere oltre 800 chilometri, viaggiando a una velocità massima di 80 km/h e trasportando una testata di 250 chilogrammi. Questi droni, lunghi 5,5 metri, hanno un costo unitario di circa 240.000 dollari. Nel giugno scorso, l’intelligence ucraina aveva comunicato di aver apportato modifiche al Magura per consentirgli di lanciare missili antiaerei. Fino ad oggi, il drone è stato principalmente impiegato contro la flotta russa nel Mar Nero, riuscendo a colpire navi cariche di esplosivi.
L’articolo Ucraina, i dettagli del drone marino Magura V5 che ha abbattuto l’elicottero russo. L’autonomia di 800 km e il costo di 240 mila dollari proviene da Il Riformista.
Guerra Ucraina
Stop al transito del gas russo in Ucraina. L’Unione Europea è sicura di poter evitare gli shock
Volodymyr Zelensky ne è sicuro: lo stop al transito del gas russo in Ucraina è una vittoria. Un punto segnato dopo tre anni di guerra e in una fase in cui il campo di battaglia mostra le difficoltà dell’esercito di Kiev a resistere alla costante pressione di una Russia stanca, indebolita, ma intenzionata a non fermare la sua invasione. “Quando Putin ottenne il potere in Russia più di 25 anni fa, il pompaggio annuale di gas via Ucraina verso l’Europa era di oltre 130 miliardi di metri cubi. Oggi il transito del gas russo è pari a 0. Questa è una delle più grandi sconfitte di Mosca”, ha scritto il presidente ucraino sui social. Un’affermazione che è arrivata dopo le due distinte dichiarazioni con cui sia la Federazione Russa che l’Ucraina avevano confermato la fine del passaggio del gas russo nel paese invaso. E il fatto che questo stop sia arrivato dopo anni di guerra dimostra anche le difficoltà, le pressioni e i delicati equilibri economici che compongono la partita energetica in questo conflitto tra i due paesi.
Le conseguenze strategiche
Ora si riparte da zero. “Dato che Kiev ha ripetutamente e chiaramente rifiutato di estendere gli accordi in tal senso”, Gazprom “ha perso in data odierna la capacità tecnica e legale di far transitare il gas attraverso l’Ucraina”, scriveva ieri l’azienda nel suo comunicato. E la fine dell’accordo tra Kiev e Mosca rappresenta un ulteriore segnale delle conseguenze strategiche della guerra avviata da Vladimir Putin nel 2022. Il gas ha sempre rappresentato una delle principali fonti di finanziamento della Russia. Ed è stato anche fondamentale per la ramificazione di rapporti politici che hanno coinvolto gran parte dell’Europa centrale e orientale, generando sinergie, alleanze o vere e proprie dipendenze. Uno strumento (o un’arma) che ora non passa più per l’Ucraina. E per questo le reazioni sono state diverse.
La visita al Cremlino di Fico
A esultare per il mancato rinnovo del contratto è stata la Polonia, con il ministro degli Esteri, Radosław Sikorski, che su X ha definito lo stop “un’altra vittoria dopo l’allargamento della Nato a Finlandia e Svezia”. Di tutt’altro avviso il premier slovacco, Robert Fico, di recente in visita al Cremlino. Nel suo discorso di Capodanno, ha affermato che lo stop al transito del gas russo in Ucraina “avrà un effetto drastico su tutti noi, tranne che sulla Federazione Russa”. “Anche per questo motivo continuerò con una politica coerente orientata verso tutte e quattro le parti del mondo”, ha aggiunto il primo ministro. Mentre a lanciare l’allarme è stata anche la Moldavia, preoccupata dalle ripercussioni sulla regione separatista (e filorussa) della Transnistria.
L’Unione europea è sicura di potere evitare shock
Per molti governi e osservatori, adesso bisognerà capire come gestire questa nuova era delle relazioni energetiche tra Russia e Ucraina, e quindi tra Russia e Vecchio continente. L’Unione europea è sicura di potere evitare shock. “In termini di infrastrutture, il sistema europeo del gas ha una capacità sufficiente per far fronte alla fine dell’accordo di transito con l’Ucraina”, ha spiegato la Commissione Ue, facendo riferimento anche a quattro rotte alternative “per portare nella regione i volumi necessari a sostituire il gas russo”. Bruxelles scommette soprattutto sui terminali per il Gnl in Germania, Grecia, Italia e Polonia, oltre che al gas che passa per la Turchia.
Gas, l’effetto sui prezzi
Resta il punto interrogativo dell’effetto sui prezzi. Perché se è vero che il gas importato via gasdotto da Mosca è sensibilmente diminuito in questi anni, attraverso le condutture ucraine nel 2023 sono comunque transitati 14,65 miliardi di metri cubi di metano e anche una minima riduzione può comportare un aumento del valore. E nel mercato di riferimento per l’Europa, cioè quello di Amsterdam, il gas ha già superato la soglia simbolica dei 50 euro per megawattora. Ma l’idea è che l’Europa, anche per la riduzione progressiva delle importazioni di gas dall’inizio dell’invasione russa, abbia le capacità per tollerare le novità in arrivo da Kiev. Del resto, la Ue acquista ormai in gran parte da altri fornitori (come Algeria, Norvegia, Usa e Qatar) e continua a importare gas russo dal TurkStream e dalle navi che trasportano il Gnl (nel 2024, anzi, c’è stato un boom di acquisti di gas naturale liquefatto dagli impianti della Federazione). E la svolta voluta da Zelensky, oltre a togliere rubli a Gazprom e al Cremlino, indica anche un altro tema: la fermezza del presidente ucraino nonostante le esigenze di alcuni partner europei. In particolare la Slovacchia e l’Ungheria di Viktor Orbán.
L’articolo Stop al transito del gas russo in Ucraina. L’Unione Europea è sicura di poter evitare gli shock proviene da Il Riformista.
Guerra Ucraina
La mossa ucraina e il rischio di autogol. L’Ue limita i danni (ma la bolletta salirà)
Kiev perde 800 milioni l’anno, l’Europa parte dell’import. I prezzi per megawatt già cresciuti del 29% in due settimane. In Italia possibile un aumento dei costi
Guerra Ucraina
Zelensky, speranza 2025. “Sarà il nostro anno, Trump porterà la pace”
Discorso di fine anno: “Il leader Usa ponga fine all’aggressione di Putin”
- Economia e Lavoro2 giorni fa
Nuova Diga del porto di Genova, il Ministero: “Niente Valutazione d’impatto. Ora la gara per la Fase 2”
- Guerra Ucraina2 giorni fa
Kiev blocca il transito di gas russo. “L’Europa ha 4 rotte alternative”
- Cronaca1 giorno fa
Danneggia la staccionata vicino alla fermata del bus: denunciato
- Guerra Ucraina2 giorni fa
Zelensky, speranza 2025. “Sarà il nostro anno, Trump porterà la pace”
- Guerra Ucraina2 giorni fa
La mossa ucraina e il rischio di autogol. L’Ue limita i danni (ma la bolletta salirà)
- Cronaca1 giorno fa
Minacce e calci al portone dei genitori affidatari del figlio
- Cronaca1 giorno fa
Sventata la spaccata di Capodanno al tabaccaio
- Cronaca1 giorno fa
Gaggiano: vandali in azione la notte di capodanno