Connect with us

Italia

Violento nubifragio su Milano. Nel Milanese morta una donna travolta da un albero – IL VIDEO

Published

on

Un violento nubifragio si è abbattuto su Milano e dintorni. Pioggia, grandine e forte vento hanno causato enormi disagi. Nel Milanese una donna è morta dopo essere stata travolta da un albero

Un violento nubifragio si è abbattuto, nel pomeriggio, su Milano e dintorni. Pioggia, grandine e forte vento hanno causato enormi disagi.

Nel Milanese, più precisamente a Robecchetto, una donna di 63 anni ha perso la vita dopo essere stata travolta da un albero. La caduta dall’arbusto ha coinvolto anche altre due persone: una donna di 68 anni e un uomo di 70, trasportati in ospedale in codice giallo.

Sono almeno 80 gli interventi dei Vigili del fuoco dopo l’arrivo del violento maltempo. Si tratta soprattutto di interventi per alberi pericolanti o cantine e taverne allagate. E cartelloni pubblicitari caduti a causa dell’impetuoso vento.

Nella provincia di Novara il fortissimo vento ha abbattuto uno degli alberi secolari del parco di Villa Crespi, il ristorante stellato dello chef Antonino Cannavacciuolo, che si è ribaltato cadendo sulla statale 229. Per fortuna, in quel momento non transitano veicoli e non c’era nessuno in strada.

di Mario Catania

Credits video: Tgcom24

L’articolo Violento nubifragio su Milano. Nel Milanese morta una donna travolta da un albero – IL VIDEO proviene da La Ragione.

Click to rate this post!
[Total: 0 Average: 0]
Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Italia

Garlenda celebra la Fiat 500 con 790 auto e un ospite d’onore

Published

on

By

Il rombo affettuoso della Fiat 500 ha risuonato ancora una volta tra le colline liguri, per la 42ª edizione del Meeting Internazionale di Garlenda, evento cult per migliaia di appassionati. L’edizione di quest’anno si è chiusa con una festosa sfilata a Loano, che ha coinvolto adulti e bambini in un coloratissimo abbraccio motoristico. La partecipazione …

Click to rate this post!
[Total: 0 Average: 0]
Continue Reading

Italia

Allarme caldo in Italia, nel 2003 un’estate bollente da cui abbiamo imparato poco o nulla

Published

on

By

L’attuale ondata di caldo che sta investendo l’Europa in queste settimane ha riportato alla mente un’altra estate bollente di inizio millennio: quella del 2003

L’attuale ondata di caldo che sta investendo l’Europa in queste settimane ha riportato alla mente un’altra estate bollente di inizio millennio: quella del 2003, che rappresentò uno dei momenti più memorabili e drammatici nella storia recente del Vecchio Continente, segnando un punto di svolta nella percezione dei rischi legati ai cambiamenti climatici. Un momento storico che per intensità, durata e impatto ha lasciato un’eredità che ancora oggi si fa sentire. Ma dalla quale purtroppo non sembriamo aver imparato granché.

L’estate del 2003 e il gran caldo

Quell’estate era stata preannunciata da una primavera caratterizzata da forte siccità, che lasciava prefigurare un periodo di grandi criticità. La situazione si aggravò ulteriormente con l’espansione dell’anticiclone africano, che portò temperature insolitamente alte già a maggio e che si consolidò fino a settembre. Il termometro superò i 40 gradi in molte città europee, con picchi di 47,3 nel Sud del Portogallo durante le settimane più calde di agosto.

In Italia le zone più colpite furono il Nord, le aree costiere del Tirreno e la Sardegna, dove si registrarono temperature record e una riduzione del 10% dei ghiacciai alpini, con conseguenti frane e dissesti. Le conseguenze furono devastanti: oltre 70mila morti in 16 Paesi europei, in Italia 3mila in più rispetto all’estate precedente. La conseguente crisi sanitaria spinse i governi a rafforzare i piani di emergenza per le ondate di calore, riconoscendo l’urgenza di proteggere le fasce più vulnerabili, in particolare gli anziani.

Quello del 2003 fu un evento che influì profondamente sull’ambiente e sull’economia

Ma al di là delle conseguenze sul piano umanitario, quello del 2003 fu un evento che influì profondamente sull’ambiente e sull’economia. La siccità precoce danneggiò gravemente le produzioni agricole – con danni alle colture di cereali e ortofrutta – e aumentò i costi per gli allevamenti. La scarsità idrica rese inoltre difficile il funzionamento delle centrali nucleari in Europa, che necessitano di grandi quantità di acqua di raffreddamento, portando a sospensioni temporanee della produzione energetica. La riduzione dei ghiacciai alpini contribuì a innalzare temporaneamente i livelli dei fiumi e causò morie di pesci e danni di vario tipo agli ecosistemi acquatici.

La domanda idrica per l’irrigazione generò conflitti tra agricoltura e tutela delle risorse, mentre le infrastrutture si trovarono impreparate a gestire eventi di tale portata, fra dilatazioni dei binari ferroviari e altri disservizi. La crisi produsse un impatto significativo anche sul mondo del lavoro, causando perdite significative dovute a una riduzione della produttività e contribuendo a influenzare negativamente la crescita economica.

A distanza di oltre vent’anni, oggi l’Europa si trova di nuovo ad affrontare un’ondata di calore

A distanza di oltre vent’anni, oggi l’Europa si trova di nuovo ad affrontare un’ondata di gran caldo che – sebbene non ancora di portata globale come quella del 2003 – presenta caratteristiche simili e preoccupanti. Le temperature registrate nelle ultime settimane sono state da record, confermando la tendenza relativa a estati sempre più calde già registrata dal 2009 in poi. Eventi che non rappresentano più circostanze occasionali, ma una realtà apparentemente consolidata. Che cosa è cambiato da allora? Qualcosa, ma non abbastanza. Le strutture e le politiche di prevenzione e pronto intervento esistono, ma sono spesso sottoutilizzate o inefficaci. È cresciuta la consapevolezza, anche se non ancora al punto da diventare un’azione collettiva o politicamente supportata. Servirebbe un cambio di passo sostenuto anche da risorse all’altezza che – nonostante il susseguirsi di estati roventi – continuiamo a non vedere.

Mentre il clima cambia, tutto il resto sembra non farlo. Restiamo immobili o quasi, mentre il climate changing richiederebbe invece di accelerare una trasformazione. Continuare a minimizzarne la necessità, negando quel che ormai è sotto gli occhi di chiunque, rappresenta un esercizio sciocco e francamente non più giustificabile.

di Stefano Faina e Silvio Napolitano

L’articolo Allarme caldo in Italia, nel 2003 un’estate bollente da cui abbiamo imparato poco o nulla proviene da La Ragione.

Click to rate this post!
[Total: 0 Average: 0]
Continue Reading

Italia

Condannato per la strage di Corinaldo, Andrea Cavallari esce dal carcere per la laurea e scappa

Published

on

By

È stato condannato a 11 anni e 20 mesi di carcere – in via definitiva – per la strage di Corinaldo (Ancona) ma Andrea Cavallari, ora 26 anni, uno dei componenti della cosiddetta “banda dello spray”, da giovedì ha fatto perdere le proprie tracce

È stato condannato a 11 anni e 20 mesi di carcere – in via definitiva – per la strage di Corinaldo (Ancona) ma Andrea Cavallari, ora 26 anni, uno dei componenti della cosiddetta “banda dello spray”, da giovedì ha fatto perdere le proprie tracce.

Originario della Bassa Modenese, Andrea era detenuto nel carcere della Dozza di Bologna per scontare la pena. Da qualche anno il giovane aveva intrapreso un percorso di studi in Scienze giuridiche all’Università di Bologna.

Giovedì Andrea Cavallari si è laureato. Per l’occasione, il magistrato di sorveglianza lo ha autorizzato a uscire dalla cella per poter sostenere la discussione della tesi.

Senza la scorta della polizia penitenziaria e accompagnato dai familiari.

Dopo aver tagliato il grande traguardo – la laurea – ecco l’amara “sorpresa”. Alla fine della cerimonia Cavallari è scappato. E da giovedì risulta irreperibile.

La strage di Corinaldo – lo ricordiamo – è avvenuta l’8 dicembre 2018. In quell’occasione, poco prima dell’inizio di un concerto del trapper Sfera Ebbasta, Cavallari e altre persone – tutte condannate in via definitiva – hanno spruzzato dello spray urticante nella sala della discoteca “Lanterna Azzurra”, dove si sarebbe dovuto tenere l’evento. Con l’obiettivo di riuscire a derubare le persone presenti.

Lo spray ha causato caos e panico fra la folla. E la successiva fuga di massa delle persone spaventate ha provocato 6 morti e 59 feriti.

I carabinieri di Ancona hanno arrestato ad agosto 2019 Cavallari insieme ad altri componenti della “banda dello spray” di cui faceva parte. Con le gravi, gravissime accuse di: omicidio preterintenzionale plurimo, furto, rapina e lesioni personali.

di Filippo Messina

L’articolo Condannato per la strage di Corinaldo, Andrea Cavallari esce dal carcere per la laurea e scappa proviene da La Ragione.

Click to rate this post!
[Total: 0 Average: 0]
Continue Reading

Tendenza

Via Molino delle Armi, 49, 20123 Milano MI. Copyright © 2017-2024 giorno24.it