Italia
Tariffe Amt, l’opposizione in consiglio a Genova: “Negato il confronto”
Ancora polemiche legate alle nuove tariffe Amt. Una nota dei capigruppo della minoranza e del gruppo misto attacca la giunta colpevole, a loro dire, di negare il confronto in aula sul tema.
“Anche oggi la maggioranza, su indicazione della Giunta comunale, ci nega la possibilità di parlare delle nuove tariffe di AMT in Consiglio comunale – si legge nella nota diffusa in maniera unitaria -. Sono veramente incredibili le arrampicate sugli specchi per negare la discussione su un argomento che è di assoluto interesse per i cittadini”.
E ancora: “Un ennesimo atto di arroganza verso la Città e i genovesi che si vedono continuamente mettere le mani in tasca da questa amministrazione che ha perso ogni dignità. Ci è stato detto che il tema non è di attualità e che il Comune non è competente: ma se il Comune non è competente, a che titolo il Vice Sindaco Terrile si è presentato in assemblea dei soci per sostenere il nuovo piano tariffario? Il punto è che nessuna giunta lo ha deliberato, nessun consiglio eletto lo ha votato e ora neppure vogliono dibatterne. Nessuna trasparenza, nessuna condivisione, paura del confronto, chiusura all’ascolto: questa è la cifra del nuovo corso dell’Amministrazione comunale di Genova” conclude la nota.
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Italia
Il Programma Politico di Primocanale del 3 novembre 2025
Italia
Politiche, Bersani agli alleati: “Salis risorsa seria, non roviniamola”
È tornato a Genova scortato dal suo amico e consigliere regionale Andrea Orlando e dal segretario metropolitano Simone D’Angelo: così uno dei padri fondatori del Partito Democratico Pierluigi Bersani è stato accolto ai Giardini Luzzati, dove ha presentato il suo ultimo libro “Chiedimi chi erano i Beatles. I giovani, la politica, la storia”.
Il suo ultimo libro: “Chiedimi che erano i Beatles. I giovani, la politica, la storia”
Partendo dalla Storia, Bersani racconta le scansioni e i momenti chiave delle vicende italiane ed europee, dal lavoro all’evoluzione delle democrazie. E poi ancora, quale atteggiamento tenere verso il nuovo tecno-capitalismo e le derive della globalizzazione. Con uno sguardo attento, impreziosito da aneddoti e ricordi personali, proprio su quel “partito della nazione”, il Pd, sulla sua fondazione, sulle prospettive, sulla sinistra “da non lasciare mai incustodita”. Che cosa ha da dire Bersani ai giovani? “A un giovane ho da dire che al netto della violenza che distrugge ogni buona ragione, ricordati che ribellarti è giusto, se c’è qualcosa che non va giù, è un dovere farlo, in gruppo o singolarmente – spiega l’ex ministro Pierluigi Bersani -. A quelli della mia età invece, voglio dire che per noi è il tempo di seminare e non di raccogliere, bisogna dimostrare che la politica è una cosa seria, una cosa buona”. È un Bersani secco quello che vuole mandare un messaggio diretto alla politica, perché il futuro passa dal presente, e dalla conoscenza.
Il ruolo della Salis a Roma
La visita di Pierluigi Bersani a Genova è stata però anche l’occasione per parlare di politica, nazionale e locale, con il ruolo “politicamente chiacchierato” a Roma della sindaca Silvia Salis. Non è un segreto che molti esponenti di spicco di centrosinistra vedano l’ex atleta come possibile anti Meloni. Da Matteo Renzi a Dario Franceschini, passando per diversi esponenti dem che la stanno vedendo all’opera nel capoluogo ligure. Una figura spendibile, non lo nega Pierluigi Bersani, che però manda un messaggio molto poco velato a chi la “sta tirando un po’ per la giacchetta”. “A me piace, molto, mi piace molto quel che dice, perché dice con sobrietà cose molto serie, sta facendo la sindaca di Genova e da quella postazione lancia un esempio e un messaggio di unità della coalizione – commenta l’ex segretario del Pd -. Questo mi pare molto importante e Salis fa molto bene a evitare divagazioni politiciste, è una risorsa seria, cerchiamo di non rovinarcela”.
Pro Pal e riforma della giustizia: la visione di Bersani
Dai movimenti Pro Pal alla riforma della giustizia, un Bersani a 360° gradi che tra metafore e parallelismi traccia la strada, fuori e dentro il Partito Democratico. “Tutto il mondo ha può vedere, oggi, se c’è una strage, dove muoiono dei bambini, si vedono” attacca chi nega quanto accaduto in Palestina. La Palestina come il Vietnam, spiega Bersani, “oggi si sente quello che ho sentito io da ragazzo con il Vietnam, una terra lontana ma vicinissima sui valori fondamentali e sul senso di giustizia e libertà, nonostante la drammaticità, per molti pare sia stato un elemento di crescita politica, culturale e ideale”. In questi giorni invece, è al centro del dibattito politico il “no” alla riforma della giustizia da parte delle opposizioni al governo Meloni. “Nel Pd voci dissonanti? Le voglio proprio sentire comunque”, lancia la sfida Bersani, che poi ha un suggerimento umile da dare per come fare la campagna. “Questi qua nel governare si mettono sempre sù gli occhiali delle ideologie e mai quelli della vita comune dei cittadini. Vogliamo fare qualcosa per la giustizia? Assumano dei cancellieri, ne manca l’80%, stabilizzino i giovani degli uffici e dei processi, tirino via i faldoni, facciano digitalizzazione, un processo civile dura 5 anni e mezzo – l’affondo di Bersani al centrodestra -. Non è una separazione ma una ‘leunzuolata’, guardino dal punto di vista dei cittadini e non delle loro rivincite politiche”. Infine, il messaggio ai suoi compagni di partito: “Io voglio credere che tutto il Pd non abbia tentennamenti su una cosa del genere, perché mi si parlerà mica di riforma della giustizia facendo la separazione delle carriere che riguarda lo 0,2% dei magistrati. Pensano che abbiamo l’anello al naso?”. Insomma, un Pierluigi Bersani saggio ma agguerrito, che guarda lontano dagli scranni del Parlamento la politica nazionale, e locale.
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Italia
Manovra di bilancio, tagli all’Iit: la politica ligure sulle barricate
È una doccia fredda soprattutto per Genova quella che arriva da Roma, in seguito all’audizione in Commissione Bilancio dell’Istituto Italiano di Tecnologia: sul piatto della manovra un taglio da 15 milioni di euro. La denuncia arriva dal vicepresidente dei senatori del Partito Democratico Beatrice Lorenzin.
La notizia veicolata dalla senatrice dem Lorenzin
“I tagli al finanziamento dell’Iit di Genova sono incomprensibili, parliamo di un gioiello della ricerca applicata italiana, un centro che dà prestigio e competitività al nostro Paese nei campi della robotica, dell’intelligenza artificiale e della genomica – commenta la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin -. Con la riduzione dei fondi da 100 a 85 milioni, rischiamo di perdere oltre 200 ricercatori altamente qualificati, cioè il 15% del personale. Un colpo durissimo alla capacità dell’Istituto di proseguire i suoi progetti e di attrarre talenti”. Secondo la senatrice dem, “invece di investire per rafforzare queste competenze strategiche, si scelgono misure che compromettono la capacità dell’Italia di innovare e competere a livello globale”. “È una decisione miope e incomprensibile, che va contro ogni logica di sviluppo e modernizzazione del Paese. Per questo chiedo al Governo di garantire una programmazione stabile e pluriennale e di stanziare le risorse necessarie affinché l’Iit continui a essere un fiore all’occhiello del Paese” ha concluso Lorenzin.
Salis si appella al governo centrale
Non si è fatta attendere la reazione della sindaca di Genova Silvia Salis che ha ribadito come tagliare i fondi alla ricerca scientifica significhi tagliare il futuro del Paese. “Chiedo a governo e Parlamento di rivedere la decisione di tagliare di 15 milioni i fondi per l’Istituto italiano di tecnologia, che comporterebbe il rischio di una riduzione di circa il 15% del personale e la perdita di quasi 300 ricercatori altamente qualificati” le parole di Silvia Salis. Nel frattempo mercoledì prossimo la prima cittadina, insieme al direttore Metta e all’assessora Bruzzone, sarò in visita alla sede di Morego per mostrare “la totale vicinanza dell’amministrazione comunale all’Istituto italiano di tecnologia, un fiore all’occhiello non solo della nostra città, ma di tutto il Paese” ha aggiunto Salis.
L’attacco dei parlamentari liguri del Pd
Dura la presa di posizione dei parlamentari liguri del Pd, che definiscono i tagli “inaccettabili”. “In questo modo si indebolisce uno dei fiori all’occhiello della ricerca tecnologica e scientifica italiana, con il rischio di colpire non solo lo sviluppo di progetti innovativi, ma anche il futuro delle centinaia e centinaia di giovani che lavorano e collaborano con l’Iit – spiegano i dem Lorenzo Basso, Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino -. Ancora una volta questo governo si dimostra inadeguato e invece di investire sulla ricerca e lo sviluppo, settore grandemente sottofinanziato nel nostro Paese, decide di tagliare rischiando di colpire un istituto che oggi vanta oltre 1900 ricercatori altamente qualificati e una realtà diffusa in tutta Italia con 14 centri e più di 80 unità di ricerca. Metteremo in campo ogni iniziativa parlamentare possibile per modificare questa scelta scellerata che riduce risorse e penalizza uno dei pochi punti di riferimento italiani a livello internazionale nel settore della ricerca e dell’innovazione”.
Le critiche di Furlan
“I tagli previsti nella manovra al finanziamento dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sono una scelta sbagliata e miope. Si passa da 100 a 85 milioni di euro: una riduzione che mette a rischio oltre 200 ricercatori, circa il 15% del personale, e compromette progetti strategici nei campi della robotica, dell’intelligenza artificiale e delle scienze della vita”, ad affermarlo la senatrice ligure di Italia Viva Anna Maria Furlan, commentando l’audizione dell’Iit in Commissione Bilancio. “La ricerca è investimento sul futuro del Paese, non un costo su cui risparmiare. Presenteremo un emendamento alla manovra per ripristinare i 15 milioni tagliati e garantire una programmazione pluriennale dei finanziamenti all’Istituto. Chiediamo al Governo di tornare sui propri passi e di impegnarsi a sostenere con continuità le realtà che rappresentano il motore dell’innovazione nel Paese” conclude Furlan.
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