Italia
Sconfitta Orlando, Italia Viva punta il dito contro Conte e Azione
GENOVA – Italia Viva, a 24 ore dall’esito del voto in Liguria, punta il dito contro Azione e il Movimento Cinque Stelle, considerati i fautori della sconfitta di Andrea Orlando. Partendo dal principio, il partito di Matteo Renzi aveva deciso di appoggiare il candidato dem e di fare una scelta di campo: stare con il centrosinistra. Ha dovuto però fai i conti con il “diktat” di Giuseppe Conte che ha detto: o noi o loro. E così, dopo giorni di difficoltà, a poche ore dalla consegna delle liste, il campo largo si è in parte azzoppato.
“Le elezioni regionali in Liguria raccontano purtroppo una storia di esclusione, che quando dettata da ideologia invece che da merito, limita la capacità di attrarre competenze e costruire un consenso ampio ma soprattutto allontana elettori che cercano un progetto inclusivo e pragmatico, indebolendo così la coalizione e la sua capacità di vincere – commentano con durezza Arianna Viscogliosi, presidente metropolitano di Italia Viva ed Eugenio Musso, presidente regionale -. Siamo convinti che, se avessimo avuto l’opportunità di partecipare pienamente, il risultato avrebbe potuto essere ben diverso, avendo preso insieme a +Europa, quasi il 4%“.
Secondo Iv emergono due responsabilità principali. “Da un lato la scelta di Azione di non costituire una lista di Riformisti uniti con tutti i simboli, una decisione che ha nuovamente ostacolato il raggiungimento della soglia del 3%, lasciando la lista all’imbarazzante 1,6% – prosegue la nota di Viscogliosi e Musso -. Dall’altro la mancanza di coraggio del centrosinistra che non ha rispedito al mittente i veti ingiustificati e ideologici di Conte. Entrambi i fattori hanno impedito un’alternativa politica forte e attrattiva al centro”.
Arrivano poi i complimenti al sindaco di Genova Marco Bucci, pronto a sedere sulla poltrona più prestigiosa di piazza De Ferrari. “Desideriamo fare i nostri auguri e complimenti a Marco Bucci e dare l’onore delle armi al candidato sconfitto Orlando. Speriamo sinceramente che l’operato del nuovo presidente della Regione sia positivo, perché c’è bisogno di una guida forte e credibile, soprattutto dopo gli scandali e le polemiche che l’hanno colpita” chiosano Arianna Viscogliosi ed Eugenio Musso. Un’analisi dura, impietosa, che al momento non apre e non chiude al prossimo step, quello che porterà alla creazione di una coalizione in vista delle comunali di Genova, nella prossima primavera.
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Italia
Bucci risponde a Orlando e tira dritto sull’aggiunta di assessori
Il presidente di Regione Liguria Marco Bucci risponde ad Andrea Orlando in merito al monito partito proprio dal deputato dem, sulla richiesta da portare in conferenza Stato-Regioni.
Orlando attacca Bucci, segnali di permanenza in Liguria
Cosa ha detto Andrea Orlando
Così parlava Andrea Orlando proprio nella giornata di ieri. “Mi auguro che la prima richiesta del nuovo presidente della Regione Liguria alla conferenza Stato-Regioni sia una diversa ripartizione dei fondi per la Sanità che tenga maggiormente conto dell’età media della nostra regione e non, come purtroppo ha già annunciato, un aumento del numero degli assessori” incalzava il dem Andrea Orlando. Parole che facevano presagire nella giornata di ieri una possibile permanenza in Liguria da parte dell’ex ministro, che attraverso i propri profili social inizia a puntellare la nuova maggioranza.
La risposta del presidente Marco Bucci
Se qualcuno vuole contribuire con suggerimenti è il benvenuto. È questo il messaggio che il presidente Bucci manda all’opposizione, dopo le parole di Andrea Orlando. “Noi prendiamo le risorse che ci danno dallo Stato, certo è che bisogna saperli usare bene e farli andare avanti nel modo giusto, se Orlando confonde i fondi della sanità con gli assessori è un problema suo, mischia le mele con le pere e non è questo il modo di fare. Se uno vuole contribuire io vorrei suggerimenti per capire come aumentare la produttività e ridurre le spese” l’attacco all’ex ministro.
Il prossimo obiettivo del presidente ligure
Rispetto al tema dell’aggiunta di assessori nella composizione della giunta, Bucci ribadisce che il tema esula dai fondi per la sanità. “Esiste la possibilità di implementare il numero di assessori, a costo zero per tutti, pagati altresì con i soldi che ci sono già – aggiunge Marco Bucci -. Non ci saranno costi addizionali e non è sbagliato questo ragionamento. La giunta viene chiusa a oggi così com’è, con le regole in atto, ma non è pensabile che in Comune ci siano undici assessori e in Regione solo sette”. Insomma, a buon intenditore poche parole, l’intento è chiaro, ma la matassa andrà per il momento sbrogliata lo stesso.
Italia
Nuova giunta, Caprioglio pronta ma la politica discute
La speranza – dicono i saggi – è l’ultima a morire. E quella del presidente della Liguria Marco Bucci in questo momento è tutta rivolta alla formazione della nuova giunta. L’obiettivo dell’oramai ex sindaco di Genova è quello di chiudere entro giovedì, “magari anche prima” ha tirato dritto oggi, a margine di un evento.
La giunta tra speranze e scontri politici
Questa, dicevamo, è la sua speranza, che si scontra però, e deve fare i conti con i partiti e le cosiddette “beghe” interne. Da una parte la necessità di coprire il territorio ligure, focalizzandosi soprattutto sul savonese, terra di conquista del centrodestra che ha sovvertito i pronostici (a Savona città ha stravinto Orlando ma in provincia è arrivato davanti Bucci ndr); dall’altra le richieste della coalizione, fatte di posizionamenti e nomi. E come si suol dire, la coperta è corta. L’assessore savonese sembra certezza ma per liberare il posto serve sacrificare chi pare essere già indirizzato a piazza De Ferrari, considerando che lo scacchiere è già in parte composto.
Giunta in stallo: il nodo Savona tiene in sospeso la nuova squadra di Bucci
Qualcuno deve fare un passo indietro
Partiamo dagli intoccabili: tra loro il forzista Marco Scajola, per lui assessorato e vicepresidenza; il “tecnico” Massimo Nicolò alla Sanità che sembra certo al 99,8%; anche Simona Ferro (riconfermata) e Luca Lombardi (o Rocco Invernizzi) in quota Fratelli d’Italia lo sono; come sembrano esserlo i due assessori della Lega, Alessio e Alessandro Piana. Insomma, pare siano tutti inamovibili. All’elenco manca l’assessore uscente Giacomo Giampedrone, area totiana, fedelissimo delle scorse due giunte e stimato anche dall’opposizione per il suo operato. Che sia lui la figura sacrificabile? In queste ore sembra essere più di una ipotesi, nonostante la stima nei suoi confronti sia stata espressa da più fronti. E nonostante i suoi smentiscano questa notizia che sta circolando, definendolo “blindato” proprio dal neo presidente Bucci. Ma qualcuno deve saltare se la casella savonese deve e vuole essere riempita. Fuori dai giochi, anche per propria volontà, l’ex deputata della Lega Sara Foscolo. Sull’Aventino al momento sembrano essere i due Piana, anche e soprattutto per volontà del segretario regionale del Carroccio Edoardo Rixi, che non ha intenzione di fare passi indietro, considerando il risultato ottenuto alle Regionali. Sottostimato da sondaggi e pronostici ma sovvertito dal risultato delle urne.
Una poltrona per due
A Savona scommetterebbero che alla fine a entrare in giunta sarà proprio Ilaria Caprioglio, come anticipato nei giorni scorsi da Primocanale, spinta in particolar modo da Claudio Scajola. Le sue quotazioni infatti, come in borsa, sembrano nuovamente in rialzo. Nessuno, a oggi, ha intenzione di mollare la presa e per sbrogliare la matassa, almeno per i primi tempi, non può essere l’allargamento degli assessorati, da sette a nove. Se a lasciar spazio a Caprioglio fosse Giampedrone si aprirebbe un altro problema: il territorio spezzino a quel punto non sarebbe più rappresentato. E allora perché Savona sì e Spezia no? La politica savonese ha giurato battaglia, se a questo giro non il loro territorio non sarà rappresentato. Ma come dicevamo, la coperta è corta, e da qualche parte bisogna tagliare.
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