Italia
Sanità, Gratarola a Orlando: “Ecco numeri privato, pronto al confronto”
GENOVA – Sono diversi i terreni di scontro nella campagna elettorale per rinnovare la giunta regionale e scegliere il presidente. Dalle infrastrutture al lavoro, passando per il rigassificatore, fino ad arrivare alla sanità. Proprio su quest’ultima non se le sono mandate a dire il candidato del centrosinistra Andrea Orlando e l’assessore uscente alla Sanità Angelo Gratarola. L’accusa del deputato dem, nei confronti della gestione Toti-Gratarola, è stata sintetizzata alla stregua di una “sanità a portata di carta di credito”. Argomento ribadito anche durante il format di Primocanale Terrazza Incontra, a cui ha preso parte Andrea Orlando LEGGI QUI. Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Gratarola, candidato nella lista Vince Liguria a sostegno di Marco Bucci.
“È un’affermazione sentita tante volte dal centrosinistra che dice che siamo colpevoli di aver svenduto la sanità pubblica a quella privata. A me piace rispondere con i numeri perché sono confutabili – ha spiegato a Primocanale Angelo Gratarola -. Il ricorso al privato privato, ovvero out of pocket, soldi tirati fuori dalla tasca, è tra i più bassi d’Italia. Si tratta di circa 700 euro all’anno, ovvero spese che riguardano dentista e farmaci. Si tratta di numeri contro regioni che sono quasi a 900 euro come per esempio l’Emilia Romagna, regione di centrosinistra, rispetto a un cittadino ligure che ricorre al privato puro”.
Dal privato al privato convenzionato. “Per quanto riguarda il privato accreditato, ossia quella quota in cui il cittadino non paga nulla ma invece è la struttura privata che lavora per la regione (ma solo il tetto del ticket per il pubblico), la quantità in Liguria è tra le più basse in Italia. Si tratta del 10,6% con regioni come l’Emilia che è al 14%, come altre che raggiungono il 25/30% – aggiunge Gratarola -. E la narrazione che dice che abbiamo venduto al privato la sanità, è qualcosa che deve essere confutata con i numeri come ho fatto io, se loro hanno altri numeri vengano a confrontarsi con me, io sono pronto alla discussione”.
Italia
Orlando e Schlein alla Spezia: “Priorità alla sanità pubblica, dal centrodestra solo insulti”
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LA SPEZIA – In prima fila c’è la sua famiglia, in un angolo gli amici di una vita, di fronte i militanti e i cittadini che lo conoscono a partire dagli esordi della sua carriera politica.
Dopo aver fatto tappa a ponente, ad Albenga, Savona e Imperia, Andrea Orlando torna nella sua città accompagnato dalla segretaria nazionale del Pd Elly Schlein e, sciogliendo la tensione degli ultimi giorni, appare emozionato di fronte al calore di piazza del Bastione per l’apertura ufficiale della campagna elettorale e delle sei liste a suo sostegno.
“Questa piazza è un’autobiografia – spiega Orlando – intorno a me vedo tutte le persone che fanno parte della mia vita, anche i volti di chi mi ha guidato nel mio percorso politico, come Aldo Giacché e Flavio Bertone e chi ci ha lascito troppo presto, come Paola Giannarelli”.
Gli impegni e le proposte sono quelle ribadite ai comizi a partire dalla necessità di cambiare passo sulla sanità, che nello spezzino soffre anche della carenza di posti letto. “Do per scontata la realizzazione del Felettino, non la considero neanche una notizia vista la necessità dell’opera”.
Dal palco spezzino si aggiunge l’impegno di realizzare nei primi 100 giorni di Governo, se eletto, una legge contro il consumo del suolo e di prestare particolare attenzione alle situazioni a rischio speculazioni, con riferimento alla Palmaria.
I temi che uniscono la coalizione sono stati ribaditi dalla segretaria Schlein: la difesa della sanità pubblica, il sostegno alla scuola e politiche del lavoro. La segretaria del Pd ha sottolineato il valore del candidato “Dobbiamo ringraziare Andrea per la generosità con cui si è messo a disposizione. La sua storia politica è fatta di rigore, di competenza di etica. Per la Liguria è il miglior candidato”.
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Regionali, è scontro su salario minimo e reddito di cittadinanza
GENOVA – Dal salario minimo al reddito di cittadinanza regionale, sono queste due delle proposte del candidato del centrosinistra Andrea Orlando, qualora dovesse essere eletto presidente. Diametralmente opposto il pensiero del centrodestra, che definisce “mancette” i sussidi del rdc. Scontro che già si era consumato a livello nazionale e che con il governo Meloni è andato a esaurirsi. “Il reddito di cittadinanza è una partenza che serve ai giovani, considerando che c’è anche un grosso problema di abbandono scolastico – commenta il candidato al consiglio regionale per il Mov5s Stefano Giordano -. Nel quartiere del Cep l’abbandono scolastico supera l’80% di ragazzi che non studiano più. Il rdc e il salario minimo servono sia per avviare il lavoro che per non rischiare di rimanere sotto una soglia inaccettabile”.
No ai sussidi, sì al mercato libero del lavoro. È questo il fil rouge del centrodestra, che trova d’accordo Lega e Fratelli d’Italia. “Io credo che sia importante investire sul lavoro e non sul reddito di cittadinanza, bisogna dare incentivi alle imprese per creare produttività – spiega l’assessore del comune di Genova Francesca Corso, candidata al consiglio regionale con la Lega -. Ritengo si debba parlare di qualità del lavoro e di offerta, in un mercato libero ben vengano salari più alti e giovani ben retribuiti, questo va riconosciuto e deve essere riconosciuto. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, non si può parlare di mancette per la popolazione, riferendosi a indigenti assistiti dallo Stato senza via d’uscita, è necessario dare possibilità di risollevarsi e ci si risolleva attraverso il lavoro, creando posti di lavoro”. Per il centrodestra, a partire dal suo candidato Marco Bucci, non si supera lo stallo occupazionale e sociale puntando sull’assistenzialismo, ma incentivando il mercato libero del lavoro.
A proporre il salario minimo, già a partire dalla campagna elettorale per le Europee di giugno, la consigliera comunale di Genova Donatella Alfonso, oggi candidata al consiglio regionale. “Io credo che la proposta di Andrea Orlando sul salario minimo sia la miglior possibilità da cui ripartire LEGGI QUI. Sposo in pieno anche l’idea di alzare le retribuzioni degli stage in Liguria, così come avviene già in altre regioni, portandoli fino a 800 euro al mese, purtroppo conosciamo ragazzi che vengono pagati al massimo 300 euro e poi a fine tirocinio vengono cacciati, ecco non è accettabile” chiosa Donatella Alfonso. “Siamo a favore di un mercato del lavoro più aperto anche per i giovani – controbatte il candidato al consiglio regionale con Fratelli d’Itali Luca Andreol -. Noi siamo nettamente contrari al concetto di dare delle mancette ai giovani o a quelli di mezza età, o ancora a quelli del ceto medio, per creare mercato del lavoro bisogna creare infrastrutture, che rendano la città e la regione attrattiva per chi viene qui a investire. E questo lo capiscono ben i giovani che si trasferiscono all’estero, la politica deve creare prospettive per questa crescita”. Insomma, pensieri e concetti opposti, agli antipodi come si suol dire, e che raccontano di due schieramenti molto distanti tra loro.
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Il programma elettorale di Primocanale (puntata venerdì 4 ottobre)
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