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Riprendono le ricerche di Maddie McCann, la piccola scomparsa 18 anni fa in Portogallo

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Sono riprese – con nuova urgenza – le ricerche di Maddie McCann, la bambina britannica di 3 anni scomparsa nel 2007 a Praia da Luz (Portogallo) mentre si trovava in vacanza con la famiglia

Sono riprese – con nuova urgenza – le ricerche di Maddie McCann, la bambina britannica di 3 anni scomparsa 18 anni fa, nel 2007, a Praia da Luz (Portogallo) mentre si trovava in vacanza con la famiglia.

Si riapre così uno fra i più tristemente celebri “cold case”. Che vede protagonista la piccola Maddie.

Si cercano tracce del corpo della piccola Maddie McCann

Diversi agenti tedeschi – insieme a poliziotti portoghesi – si sono recati nella località di Praia da Luz per setacciare la zona. Si cercano tracce del corpo di Madeleine (questo il nome della piccola, chiamata da tutti Maddie). La Metropolitan Police di Londra è al corrente dell’operazione e segue l’evoluzione delle ricerche.

Non sono ancora note le ragioni che hanno portato all’improvvisa riapertura del caso e quali nuovi elementi e indizi abbiano ora gli investigatori.

Le ricerche, riprese oggi, dovrebbero durare fino a venerdì. E sono state effettuate in base a un mandato emesso dalle autorità tedesche.

Il principale indiziato per la scomparsa della piccola Maddie – lo ricordiamo – è il tedesco Christian Brueckner.

Agli inquirenti è stato dato il permesso di controllare i terreni e gli edifici che appartengono ai privati. Le nuove ricerche si focalizzano soprattutto nella zona che va dal Luz Ocean Club – luogo in cui la famiglia McCann alloggiava la sera del rapimento di Maddie – e il capanno dove ai tempi abitava Brueckner.

Nella zona si trovano diversi – almeno una ventina – piccoli fondi rurali, pozzi, cisterne e ruderi vari. Secondo quanto riportano alcuni media portoghesi, circa l’80% della zona interessata dalle attuali ricerche era già stata ispezionata negli anni scorsi.

Gli agenti stanno ispezionando, in particolare, 2 pozzi che si trovano a circa 10 minuti di auto da dove la piccola Maddie è scomparsa.

Brueckner si trova in carcere in Germania

Brueckner è al momento detenuto in carcere in Germania per reati a sfondo sessuale e sta per scontare interamente la sua pena.

di Filippo Messina

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Skymetro, Salis al Mit: “Proroga? L’aveva già chiesta Piciocchi”

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Continua il botta e risposta a distanza tra la sindaca di Genova Silvia Salis e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: al centro dello scontro la proroga per lo skymetro. Nella giornata odierna Salis aveva dichiarato che avrebbe chiesto una proroga sui tempi al Mit, come da possibile concessione; successivamente il dicastero aveva risposto che non è possibile concederla ma che i termini scadranno il 31 dicembre 2025. Tutto tranquillo quindi sotto il cielo di Genova? No. Nel pomeriggio non si è fatta attendere la contro risposta della sindaca, che attraverso una nota, attacca l’ex giunta e il Mit.

Le parole della prima cittadina contro il Ministero

“Sono sorpresa della nota del Mit, anche perché la richiesta di proroga di sei mesi del finanziamento per lo skymetro è stata avanzata dalla giunta Piciocchi in data 16 maggio 2025, al fine di rinviare il termine di aggiudicazione ai lavori a giugno 2026 – bacchetta la sindaca di Genova Silvia Salis -. Stupisce che il Ministero non abbia diffuso alcuna nota sulla richiesta ricevuta dalla Giunta comunale di centrodestra, ma si sia premurato di rispondere con tempestività non a una richiesta del Comune di Genova, ma a mie dichiarazioni rilasciate a margine di un evento cittadino. La necessità di ottenere una proroga del finanziamento di sei mesi o un anno era già nota alla precedente amministrazione. Allo stesso modo è del tutto evidente ai tecnici del Comune che non c’è alcuna possibilità di aggiudicare i lavori del progetto skymetro entro il 31 dicembre 2025, alla luce delle rilevanti prescrizioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Ci impegneremo a risolvere la questione nel confronto istituzionale con il Ministero delle Infrastrutture per non perdere i finanziamenti e dotare la Val Bisagno di un sistema di trasporto rapido ed efficiente, ma non accettiamo lezioni da chi in tre anni non è riuscito ad arrivare ad un progetto cantierabile”.

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Carlo Legrottaglie ucciso nel suo ultimo giorno di lavoro

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Carlo Legrottaglie ucciso in un inseguimento: era il suo ultimo giorno di lavoro. Ucciso in in un conflitto a fuoco con due rapinatori nel brindisino

Si chiamava Carlo Legrottaglie, aveva sessant’anni ed era al suo ultimo giorno di lavoro il carabiniere che è stato ucciso in un conflitto a fuoco con due rapinatori nel brindisino.

Una vicenda che ha sconvolto tutti quella di questo militare che era in servizio al nucleo radiomobile di Francavilla Fontana e che è stato ucciso in quello che era il suo ultimo turno di servizio, da venerdì sarebbe andato in licenza e poi a luglio sarebbe andato in pensione. Subito sono partite le ricerche rapinatori che erano scappati lasciando la macchina nel punto in cui è venuta sparatoria.

Sono stati individuati già in mattinata dalla polizia, si nascondevano in una masseria e quando hanno visto gli agenti hanno nuovamente aperto il fuoco. Uno dei due rapinatori è morto, non è chiaro se al termine della sparatoria con i poliziotti. Oppure se fosse rimasto già gravemente ferito dopo lo scontro con i carabinieri.

A quanto si è appreso i carabinieri erano intervenuti per sventare una rapina a un distributore di benzina quando uno dei due rapinatori ha aperto il fuoco contro il brigadiere, che è caduto a terra. Illeso invece il suo collega.

Tantissimi messaggi di cordoglio sono arrivati da parte di tutte le cariche dello Stato, dal presidente Mattarella alla premier Giorgia Meloni. Il carabiniere era sposato e aveva due figli. Una morte che lascia ancora una volta sgomenti. Ancora di più perché arrivata proprio quando dopo una carriera al servizio dell’arma Legrottaglie stava per iniziare a godersi la pensione.

Di Annalisa Grandi

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