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Regionali, Todde e Bersani spingono Orlando: “L’uomo giusto, perbene”

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GENOVA – Da una parte uno dei leader storici della sinistra e del Partito Democratico come Pierluigi Bersani, dall’altra il volto dei pochi successi dell’ultimo periodo per il centrosinistra (Pd-Mov5s-Sinistra ndr) come quello della presidente sarda Alessandra Todde. In mezzo il candidato del campo progressista Andrea Orlando, alla volata finale in vista del voto del 27 e 28 ottobre prossimi. L’occasione è stata quella di parlare di industria, partendo da un punto cardine del programma del deputato dem, quello della reindustrializzazione. La sala del Sivori, quella delle grandi occasioni, era gremita, come non si vedeva da anni, soprattutto a Genova, sibilano i vecchi e nuovi sostenitori del Pd. Applausi convinti per Todde, standing ovation per Bersani, parole di incoraggiamento e grande entusiasmo intorno ad Andrea Orlando. “Mancava da un bel po’ una risposta così” commentano i “vecchi compagni”.

Ed è proprio da Orlando che arriva la stoccata al comune di Genova e al sindaco e candidato del centrodestra Marco Bucci, dopo le polemiche sull’offerta per la ristrutturazione dello stadio Ferraris LEGGI QUI e le altezze non omologate del nuovo Palasport. “Il mio slogan è fare per bene, fare le cose e farle male è la cifra di questa destra in questa regione – attacca Orlando -. Loro continuano a utilizzare rendering in cui raccontano delle cose e appena vengono realizzare sono diverse dai rendering. Sono stati spesi soldi e regalati ai privati producendo strutture che non potranno essere realizzate”. Dalla Todde arriva l’endorsement a Orlando, partendo dalla propria esperienza positiva della scorsa primavera. “Il tema è quello di un progetto che deve convincere gli elettori, quando si trova una sintesi e si riesce a essere convincenti allora gli elettori credono all’alternativa e si convincono che devono andare a votare, altrimenti è solo un cartello elettorale che non serve a nessuno” ha spiega la presidente della Sardegna Alessandra Todde. Parole al miele quelle di Pierluigi Bersani, che salendo sul palco ha abbracciato in modo affettuoso e caloroso sia Orlando che Todde, accompagnato da grandi applausi.

Bersani, la coalizione di Andrea Orlando che arriva fino ad Azione era quella migliore possibile? “La formazione migliore è quella che ha presentato Orlando, lo conosco da un bel po’, come conosco da un bel po’ la Liguria e credo che una candidatura migliore, un amministratore migliore, un presidente migliore per una regione come la Liguria non potesse non scegliere Orlando. Sento dire che questa destra di Bucci e Toti è quella del fare. Orlando senza arrivare ancora ai 50 anni ha fatto il ministro dell’Ambiente, della Giustizia, del Lavoro e ha fatto un sacco di cose, soltanto che le ha fatte per bene, è in grado di fare le cose per bene, come Dio comanda. E quindi voglio credere che la Liguria non si faccia sfuggire questa occasione di avere un presidente giusto per la Liguria, lo penso spassionatamente davvero. Insomma, ok le coalizioni ma bisogna rivolgersi ai cittadini, al mondo del lavoro, alla gente che sta soffrendo per le politiche sbagliatissime avvallate da questa destra, e una reazione sul piano sociale e democratico può arrivare dalla Liguria”.

La sensazione però, chiediamo a Bersani, vista la sua lunga esperienza politica, è che l’inchiesta che ha portato all’arresto di Toti e alle conseguenti dimissioni, non sta avendo un grande peso in vista del voto di settimana prossima, in una regione che è stata spesso spostata a sinistra. “Non lo so questo, aspettiamo a dirlo francamente, però credo che non ci siano solo queste come ragioni, devono essercene anche delle altre che riguardano la vita della gente. Vogliamo parlare di sanità? Vogliamo parlare di salario? Vogliamo parlare di lavoro? Io credo che sia questo il tema principale e la gente mette queste cose sopra ogni altra, anche sopra alla correttezza amministrativa. E non possiamo certamente dar torto alla gente se ci sono problemi più seri, dobbiamo occuparci dei problemi più seri. E Andrea non sta facendo una campagna elettorale solo sulla giustizia o sul malaffare”.

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Ducati in mostra al MIMIT 2024, il Blind Spot Detection per una guida più sicura

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Ducati al MIMIT 2024 con il formidabile Blind Spot Detection 1Una tecnologia innovativa inella mostra dedicata alle invenzioni italiane di successo

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Primo consiglio regionale con Bucci presidente, martedì il giuramento

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C’è attesa per l’insediamento di Marco Bucci alla presidenza del consiglio regionale, dopo la vittoria alle Regionali del 27 e 28 ottobre scorsi. La data fissata sul calendario è quella di martedì 26 novembre.

Tra “vecchi” e “nuovi”

L’oramai ex sindaco di Genova siederà sulla poltrona più prestigiosa di via Fieschi e presterà giuramento per il suo nuovo percorso. La convocazione è stata diramata per le 11 e quella che andrà in scena sarà una seduta rigida, da protocollo. In via provvisoria, ovvero fino all’elezione del presidente, sarà presieduta dal consigliere anagraficamente più anziano, Giovanni Boitano, che sarà coadiuvato dai due consiglieri più giovani, Federico Bogliolo e Federico Romeo, che avranno il ruolo di segretari.

Le tre fasi della mattinata

Il primo step sarà la nomina della giunta per le elezioni che è composta da cinque membri (eletti in modo tale da garantire la rappresentanza dei gruppi in rapporto alla loro consistenza numerica), che entro un mese dall’insediamento è tenuta a proporre all’assemblea la convalida degli eletti, dopo aver verificato se esistano condizioni di ineleggibilità e/o incompatibilità, relativamente a ciascuno dei componenti dell’assemblea. Nella seconda parte della mattinata si terranno le votazioni separate dell’ufficio di presidenza. Il presidente e il vicepresidente dell’assemblea legislativa sono eletti a scrutinio segreto in un’unica votazione: ogni consigliere potrà esprimere nella scheda un solo nome in modo tale da assicurare la rappresentanza delle minoranze. I profili, a onor del vero, sono già stati individuati: come presidente del consiglio regionale è stato indicato Stefano Balleari, in quota Fratelli d’Italia; come vicepresidente il dem Roberto Arboscello; e infine il consigliere segretario sarà il forzista Angelo Vaccarezza. A seguire si terrà il giuramento del presidente della giunta regionale Marco Bucci che giurerà fedeltà alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto secondo la formula indicata dall’articolo 11 del regolamento interno. Nella prima seduta non si terrà nessuna forma di dibattito.

Cosa cambia nell’aula di via Fieschi

Sanna a Primocanale: “La Regione rischia il commissariamento (sulla sanità)”

Vince Liguria risponde a Sanna: “Vittima della sindrome capogruppo Pd”

Entro dieci giorni, quindi il martedì successivo, 3 dicembre, Bucci presenterà al consiglio la giunta (già ufficializzata lunedì scorso, 18 novembre ndr) e il programma della sua maggioranza. Il 10 dicembre invece, andrà in scena il dibattito con la minoranza e i lavori dell’aula inizieranno a entrare nel vivo. Il consiglio regionale della nuova legislatura 2024-2029 sarà composto da 17 consiglieri di centrodestra e 14 di centrosinistra, nella scorsa presieduta da Giovanni Toti lo scarto era maggiore, 13 a 18. Sono quindici i nuovi assessori, su trenta totali, a cui si aggiunge il presidente Marco Bucci. Su questi sono solo cinque le donne che si siederanno sugli scranni dell’aula.

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Italia

Per i maliani siamo razzisti. Però restano qui

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Ilaria Cucchi porta in Senato l’associazione degli immigrati dal Paese africano e il fratello di Moussa Diarra, ucciso a Verona dall’agente che stava per colpire. Da loro non sarebbe successo, dicono. Lo spieghino alle toghe che ritengono quello Stato «insicuro».

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