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Regionali, parla Jessica Nicolini: dalla candidatura al rapporto con Toti
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GENOVA – È una campagna elettorale senza esclusione di colpi quella che sta andando in scena in queste settimane che avvicinano il voto del 27 e 28 ottobre. E a sfidare la sorte ma soprattutto potenziali detrattori e critiche, ci ha pensato Jessica Nicolini, giornalista professionista, ex portavoce e capo ufficio stampa di Giovanni Toti (dal 2015 al 2024, fino al 7 maggio quando è scoppiata la maxi inchiesta seguita dagli arresti domiciliari e dalle dimissioni di Toti ndr). Nicolini, sempre al fianco dell’ex presidente di Regione Liguria, ha deciso di intraprendere un nuovo percorso che potrebbe portarla a sedere in consiglio regionale. La giornalista ha deciso di correre nella lista civica Vince Liguria del candidato del centrodestra Marco Bucci, nonché sindaco di Genova.
“Sono scesa in campo perché dopo nove anni di intenso lavoro in Regione, al fianco di Giovanni Toti e alla sua squadra, che ha fatto passare Regione Liguria dalla Serie B alla Champions League delle regioni, ho ritenuto fosse giusto andare avanti con questo grande lavoro – racconta a Primocanale Jessica Nicolini, candidata al consiglio regionale ligure -. Mi propongo per andare avanti con quello fatto, e lo dicono i numeri e i dati di crescita del nostro territorio: il pil, l’occupazione in crescita, il calo della disoccupazione e il calo dei neet. C’è chi dice di cambiare tutto e chi dice invece di andare avanti con questo lavoro. Abbiamo affrontato tante situazioni complicate: Morandi, covid, mareggiate. Andiamo avanti per costruire un’idea di sviluppo della Liguria”.
Marco Bucci, lei lo conosce, è il candidato giusto?
“Abbiamo lavorato tanto insieme, ha forza, coraggio e determinazione e sono tutti elementi che ci vogliono per forza e crescita. Io lo sostengo convintamente e sono una donna della sua lista, il tema adesso è andare avanti o tornare indietro ed è una scelta di campo importante. Il film Mov5s-sinistra lo abbiamo già visto al governo, brutto film figurati il sequel”.
Nicolini, che cosa rivendicate di questi anni? Che cosa invece potevate fare meglio?
“Da mamma posso dire che è stata messa molta sensibilità al servizio dei cittadini con le scelte della giunta Toti: asili nido gratuiti e risultati importanti. Si tratta di elementi concreti che hanno cambiato la vita delle persone. Siamo certi che con Bucci andrebbero avanti, la Liguria è la regione con più investimenti pubblici sul territorio per le grandi opere. Con la parte avversaria sarebbero messe in discussione o abolite ed eliminate”.
Non si può negate però che il vostro modello di comunicazione sia stato molto criticato, anche per gli investimenti economici apportati. Che cosa rivendicate?
“Se comunicazione significa far vedere eccellenze e campagne promozionali del turismo, informare sulle emergenze, non credo che ci sia nulla da criticare. Noi abbiamo avvicinato i cittadini alla Regione, quando siamo arrivati non si promuoveva abbastanza. Abbiamo partecipato alle principali fiere del turismo, ultima in ordine di tempo quella di Londra, dove siamo arrivati con il pestellone tanto criticato, ma lì si parlava di noi. Quindi rivendichiamo la macchina della comunicazione”.
Nell’ultimo periodo, prima delle dimissioni di Toti, lei era responsabile delle politiche culturali della Regione. Che cosa ha lasciato a metà? Su cosa proseguirebbe il proprio lavoro?
“Noi diciamo no alla cultura autoreferenziale per pochi della sinistra. I dati ci dicono che abbiamo avuto ragione, abbiamo la crescita del pil culturale più alto in generale. Abbiamo portato avanti investimenti nel teatro nazionale e anche per il teatro Carlo Felice si è fatto molto. La nostra cultura non è un luna park ma è turismo sul territorio, per questo rivendichiamo il risultato”.
Nicolini, è doveroso chiederle qual è il suo rapporto con Giovanni Toti. Non ha paura di essere danneggiata dalla vicinanza con l’ex presidente, visto quanto accaduto?
“No, non mette in difficoltà la mia figura, vado orgogliosa di questi nove anni al fianco di Giovanni Toti e la sua squadra, e sono tra i pochi che è rimasta al suo fianco. Io credo che la coerenza sia tutto, ci sono stata nei momenti belli e in quelli brutti, facile starci nei momenti belli meno in quelli più complicati. Al netto del rapporto di grande stima nei suoi confronti, non mi danneggia la sua vicinanza e per nove anni abbiamo fatto il bene della Liguria e lo rivendichiamo. La coerenza è la parte più importante”.
Però molti dei suoi lo hanno “mollato”.
“Io commento il mio operato e non quello di chi se ne è andato e ha cambiato casacca. E porto avanti quello in cui credo, perché la coerenza è la prima cosa”.
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Vince Liguria risponde a Sanna: “Vittima della sindrome capogruppo Pd”
L’intervista rilasciata a Primocanale dal neo capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Armando Sanna ha scatenato la reazione del gruppo consiliare Vince Liguria, di cui Marco Bucci è il padre fondatore. L’ex sindaco di Sant’Olcese ha ipotizzato il rischio commissariamento per la Regione, che potrebbe concretizzarsi sul buco della sanità, “di oltre 250 milioni di euro”. La risposta di Vince Liguria non si è fatta attendere, ed è stata inviata direttamente a Primocanale.
Sanna a Primocanale: “La Regione rischia il commissariamento (sulla sanità)”
Di quale sindrome soffre Sanna?
“Anche Armando Sanna è vittima della sindrome del capogruppo Pd. Appena ricoprono quel ruolo, anche le persone solitamente serie iniziano a straparlare e ad andare in cerca di brutte figure. Leggendo la sua ultima intervista basterebbe già un passaggio a capire che non riflette prima di fare dichiarazioni. Come possa un dirigente del Pd, partito che ha fatto piazza pulita di ogni alleato, da sempre espressione di ferrea militanza politica, dare lezioni di civismo a Marco Bucci, specie con il largo successo delle due liste del presidente, è davvero incomprensibile” si legge nel comunicato di Vince Liguria.
Botta e risposta sulla sanità: parlerà il tempo
Il neo gruppo consiliare nato dal progetto già in atto di Vince Genova, trasferitosi in Regione, sferza l’attacco a Sanna, dopo aver ascoltato e letto l’accusa sulla gestione sanitaria. “Il peggio però il capogruppo dem lo dà quando parla di sanità senza cognizione di causa. Per dimostrare un presunto fallimento di una giunta che non ha neppure iniziato a lavorare, usa come esempio il recente sciopero del personale sanitario indetto a livello nazionale e proclamato principalmente per rivendicazioni salariali. È la dimostrazione plastica che Sanna non sa di cosa parla oppure confonde di proposito le cose mistificando la realtà, che semmai conferma ancora una volta come buona parte delle problematiche della Sanità non derivino da questioni regionali” prosegue il comunicato. Arriva poi l’invito, che suona quasi come un avviso “minaccioso”, di ricordarsi (Sanna) le cose dette. “Gli annunci sul presunto buco della Sanità e sull’ancor più presunto commissariamento, l’ironia sull’entità del disavanzo, quando i fatti lo smentiranno”.
Vince Liguria punta su Sanna candidato sindaco di Genova
Dall’attacco all’analisi mancata della sconfitta, con un’ironia postuma, quella che guarda già alle Comunali di Genova. “Per il momento ci conforta vedere che la capogruppite che lo ha colpito gli impedisce anche una seria analisi della sconfitta subita. Addossa ogni responsabilità al poco tempo a disposizione di Orlando, sceso in campo a maggio rispetto all’annuncio della candidatura di Bucci a un mese dal voto. Auguriamo a Sanna di essere indicato quanto prima come candidato sindaco, autorevole come lo è stato Orlando, e di fare una bellissima campagna come l’ha fatta lui” chiosano da Vince Liguria.
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