Italia
Regionali, Orlando dal palco: “Dico no solo a mafia e sanità privata”
GENOVA – Una sfida non semplice quella di Andrea Orlando, candidato del centrosinistra alle prossime Regionali, che per dare il via definito alla campagna elettorale ha scelto come luogo calata Mandraccio, una delle piazze simbolo delle ultime Europee, già testata dalla sua segretaria Elly Schlein. Riempirla non era una passeggiata ma nell’ultimo weekend d’estate il deputato dem ha corso il rischio, sperando in una risposta che c’è stata. Presenti tutti i rappresentanti della coalizione, da sinistra al centro, con annesse bandiere, e tante sostenitori che hanno scelto di seguire il primo vero comizio di Orlando. Buona la prima, considerando le difficoltà degli ultimi anni per il centrosinistra in Liguria, nonostante la piazza non fosse strapiena. Dal palco l’ex ministro del Lavoro ha teso la mano ai cittadini, con i quali vuole stilare il programma che, ribadisce, “appunteremo con tutte le forze politiche e rispetteremo a partire dal giorno successivo, qualora vinceremo le elezioni”. Il programma da una parte, la coalizione oramai formata dall’altra, così Andrea Orlando ha chiamato a raccolta tutti i partiti che lo sostengono.
“Partire da qui mi sembra il modo migliore di farlo, parlando con la società, con le persone normali, confrontandoci, per girare la Liguria e ascoltare gli interessi e i bisogni, per costruire un programma che sia una svolta – ha ribadito Andrea Orlando -. Le vere bandiere sono quelle nei cuori di tutti i democratici e ci sono a prescindere dal simbolo, tutti stanno lavorando per fare il meglio e andiamo in una direzione che non era scontata, la coalizione è ampia e ha un indirizzo comune, forse sono gli altri ad avere le idee confuse (si riferisce al centrodestra e alla polemica sulla chiusura di Alisa ndr)”. Al centro della politica di Orlando ci sono gli ultimi, i poveri, coloro che non hanno scelto di esserlo ma che ci si sono trovati nella vita. Deve partire da loro la rinascita della società ligure. “Noi non combattiamo una sfida tra due schieramenti ma tra due modelli di democrazia, una sfida tra la democrazia e l’oligarchia – incalza dal palco il candidato del centrosinistra -. La sfida è chiara, i processi li fa la magistratura su cui io ho fiducia, ma qui ci sono due realtà ben lontane tra loro, tra le quali scegliere”.
Dal centrodestra l’accusa risuona a ogni iniziativa, incontro, presentazione di liste o loghi. “Non restituite la Liguria nelle mani di quelli del no”, ha tuonato ancora ieri sera Marco Bucci. Non si è fatta attendere la risposta di Andrea Orlando, sia alla stampa che dal palco di calata Mandraccio. “L’unico no che dico è alla mafia e alla privatizzazione della sanità, su tutto il resto sono per dire dei sì ma devono essere sostanziati da risorse e da finanziamenti necessari per realizzarli – ribatte a tono Andrea Orlando a Marco Bucci -. Il vero problema è trovare i soldi per realizzarli, il vero problema oggi non è dire sì per propaganda ma trovare i soldi per portare a termine i progetti, perché corriamo il rischio, per vuoto di direzione istituzionale, che si perdano risorse preziose. Noi siamo quelli del no? Loro sono quelli del boh”. Orlando ribadisce il proprio “no” alla privatizzazione dei porti, “sì” allo sviluppo e alla crescita. “Abbiamo bisogno di reindustrializzazione, perché senza industria non c’è il lavoro buono”.
Dal centrosinistra l’accusa alle giunte di destra, ree di aver fatto indietreggiare la Liguria, con un 11% in meno di Pil rispetto alle altre regioni del Nord. “Nella regione dei privilegi dobbiamo fare che siano i bambini i veri privilegiati – sottolinea Andrea Orlando -. Ho già detto che se dovessi vincere stanzierei subito 800 euro per gli stage, come in Emilia Romagna e in Toscana, ma non sto dicendo niente di stravagante e di stravolgente, è il minimo”. Arriva poi l’attacco finale al candidato del centrodestra Marco Bucci. “Iren qui è stato utilizzato come un bancomat, altro che sindaco del fare, se fare significa farlo così, beh è stato fatto molto molto male” rimbalzano dal palco del parole di Andrea Orlando. Prima di salutare la piazza il deputato dem ha ricordato la Genova e la Liguria antifascista, della Resistenza e della lotta al fascismo. “Io non mi siedo in una tribuna al fianco di un rappresentante di Forza Nuova o di Casapound, perché noi siamo antifascisti”. Diversi gli applausi che hanno interrotto il discorso di Andrea Orlando. Sotto il palco ad ascoltarlo i big del Partito Democratico, i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle e di Avs, oltre a una rappresentanza di Azione, capitanata da Cristina Lodi e Pippo Rossetti. Insomma, le prove di campo largo sono ufficialmente partite.
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Galliera, Pirondini risponde a Bucci: “Non siamo contrari”
GENOVA – L’occasione per fare chiarezza sul campo largo e rispondere al candidato del centrodestra Marco Bucci, da parte del senatore del Mov5s Luca Pirondini, è la presentazione dei candidati al consiglio regionale. “Orlando non c’è perché è a Chiavari con altri nostri candidati, c’era un evento in concomitanza e se riesce ci raggiunge – smorza qualsiasi potenziale polemica Luca Pirondini -. I tempi della campagna elettorale sono questi e non è facile far combaciare tutto”.
Per il senatore pentastellato si presenta anche la possibilità di rispondere a Bucci che lo accusa di non volere portare avanti il progetto del nuovo Galliera. “Bucci vuole saperlo perché in cinque anni non è mai venuto a una commissione sul Galliera che noi chiedevano per approfondire il progetto, ed è impreparato per questo, perché non veniva mai quando era il momento di esserci – l’attacco di Pirondini -. La nostra posizione è molto semplice, il Galliera va in crisi tre/ quattro volte all’anno perché mancano posti letto, quindi se si fa un ospedale nuovo su cui noi non abbiamo nulla in assoluto, vogliamo che ci siano più posti letti non come chiede questo progetto dove compaiono appartamenti di lusso a Carignano e spariscono i posti letto. È un ospedale un po’ strano così”.
Presente anche il senatore del Mov5s Ettore Licheri, che dalla sua Sardegna, dove ha visto trionfare la candidata Alessandra Todde, ha preso parte alla volata per le Regionali liguri. “Secondo me sta diventando anche stucchevole, noi ci siamo sempre detti una cosa: se vogliamo vincere dobbiamo scuotere le coscienze di quel popolo della sinistra che non va più a votare perché non crede alla possibilità che ci possa essere una politica nuova – commenta il senatore grillino Ettore Licheri -. Quando vieni qui e parli di reddito di cittadinanza regionale, di comunità energetiche che renderanno i cittadini produttori di energia e renderanno le bollette più leggere. Beh, se fai tutto questo, Renzi non c’entra niente”.
I CANDIDATI DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE AL CONSIGLIO REGIONALE:
Provincia Genova
Stefano Giordano; Mirko Carissimo; Fabio Ceraudo; Isabella De Benedetti; Daniele Di Martino; Antonino Barbera; Rosario Di Mauro; Angela Giuliana; Maryam Murru; Erika Piterà; Giansandro Rosasco; Daniele Severini; Maria Tini; Antonella Traino; Andrea Weiss Roberta Zanardi
Provincia Imperia
Lorenzo Trucco; Maria Spinosi; Daniela Abbo; Pierfrancesco Musacchio
Provincia di La Spezia
Paolo Ugolini; Federica Giorgi; Gabriele Chiono; Giordano Kalan; Maria-Angela Magnani
Provincia Savona
Stefania Scarone; Dario Caruso Andrea Cerrato; Claudia Laratta; Roberto Piovano
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Scintille tra Bucci e Orlando all’Expo della Fontanabuoma
Nervi tesissimi oggi all’inaugurazione dell’Expo Fontanabuona tra i candidati alla presidenza di Regione Liguria Orlando e Bucci che si sono incrociati tra gli stand. Bucci ha chiesto tra l’altro conto a Orlando della cena elettorale a Milano dicendogli “da te non me lo sarei aspettato”. “Ho consensi anche fuori dalla Liguria” ha risposto Orlando che poi ha accusato Bucci di non farlo parlare. Bucci ha quindi avvicinato di nuovo Orlando che gli ha detto di non volere litigare, ma il sindaco ha voluto puntualizzare come siano state dette “cose non vere sulla diga di Genova e ne risponderai”. Parole a cui Orlando ha risposto: “lo ha detto Salvini che è in ritardo”. A quel punto l’ex ministro si è allontanato e Bucci gli ha detto che “è maleducato.
Il riferimento di Bucci è alla cena elettorale programmata per il 9 ottobre a Milano, nella Casa degli Artisti, organizzata dal circolo pd di Milano. Per partecipare è previsto un contributo di 250 euro.
“Mentre il San Martino è congestionato di barelle, come abbiamo visto, si cerca di buttarla in rissa – il commento in serata di Orlando – A me è capitato pochi minuti fa, e devo dire che in tanti anni di vita politica non ero mai stato così imbarazzato, stupito, sorpreso. Il mio avversario, il sindaco della città metropolitana, nelle sue funzioni, mentre è presente a una cerimonia che inaugura un’Expo, mi ha aggredito, mi ha provocato, ha cercato di buttarla in rissa. Non credo che i liguri meritino questo e non credo neanche che davvero dobbiamo scadere a questo livello da bulletti di terza media”.
“Mi spiace che il candidato Orlando si sia sentito pizzicato, forse è solo un caso di ‘troppa trasparenza’. Noi, come Orlando, organizziamo cene di finanziamento, ma senza fuggire a Milano. Il candidato Orlando non spiega perché la sua invece la fa lì, e non a Genova. Cosa nasconde, di cosa ha paura? Noi rispettiamo le regole sul finanziamento delle campagne elettorali, tracciamo ogni centesimo e, udite udite, facciamo tutto in Liguria alla luce del sole. Non ci nascondiamo, né tantomeno fuggiamo” il commento di Edoardo Rixi, segretario della Lega in Liguria.
Anche l’ex presidente di Regione Liguria Giovanni Toti è entrato sull’argomento delle cene elettorali. “Cene di raccolta fondi a Roma e Milano, per la campagna elettorale in Liguria. Andrea scusa, ma non era più comoda Villa Lo Zerbino a Genova o un’altra sede nella Regione? Ah, forse perché se finanzia un amico del Pd a cento chilometri da Genova non c’è il conflitto di interessi che la sinistra denuncia in ogni comizio”.
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