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Regionali, il futuro del Ferraris “piomba” nella campagna elettorale

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GENOVA – Il futuro dello stadio Luigi Ferraris di Genova piomba nella campagna elettorale per le Regionali in Liguria, a poco più di una settimana dal voto. Dopo l’offerta presentata dal Genoa, il Comune ha fatto sapere che era ai blocchi di partenza anche quella della CDS, che fa capo al general Manager Massimo Moretti. La stessa CDS che si è già occupata dei progetti del Waterfront di Levante e del Palasport. Appresa la notizia, il candidato del centrosinistra Andrea Orlando e la sua coalizione si sono scagliati contro il sindaco, nonché candidato del centrodestra Marco Bucci. “Quale sarà il destino dello Stadio, a discapito delle società calcistiche Genoa e Sampdoria che hanno presentato rispettive offerte di acquisto ma che si trovano a competere con l’offerta di CDS “sollecitata” dalla Giunta Bucci? – domandava retoricamente Andrea Orlando -. Non torna nulla in questa gestione opaca dei beni pubblici che la giunta Bucci continua a portare avanti e da cui la città di Genova non trae alcun vantaggio o ricaduta positiva”.

Alle sue parole hanno fatto eco quelle del segretario metropolitano del Partito Democratico Simone D’Angelo. “L’operazione sa tanto di una misura finanziaria per dare ossigeno a un’operazione economica che non riesce ad avere il ritorno previsto, nonostante il generoso riacquisto del Palasport – attacca D’Angelo -. Secondo le risposte finora ottenute dal Comune, sono quasi 200 i milioni di Euro di risorse pubbliche che hanno finanziato l’operazione privata del Waterfront. Quanti altri denari pubblici dovremo ancora sborsare per rendere profittevole un’operazione economica privata?“. Non si è fatta attendere la risposta di palazzo Tursi, con le precisazioni dell’amministrazione comunale. “Le due squadre hanno comunicato di non essere ancora riuscite a trovare una convergenza tra di loro sulla presentazione di una proposta unitaria, obiettivo che resta auspicabile da parte del Comune. Eventuali ulteriori proposte saranno prese in esame quando e se si concretizzeranno in modo concreto e vincolante: questo vale sia per le manifestazioni di interesse avanzate da CDS sia per quelle individuali di Genoa e Sampdoria. Quello che è certo è che il Comune non ha nascosto nulla ed è sempre stato del tutto trasparente” fanno sapere Marco Bucci e il suo vicesindaco Piciocchi.

Palazzo Tursi rimarca che qualunque progetto di ristrutturazione dell’impianto dovrà integrare e includere sia Genoa che Sampdoria in assoluta posizione di parità. “Questo è un punto assolutamente irrinunciabile. Si precisa, altresì, che, qualora perverrà una proposta accettabile e concreta, la stessa sarà oggetto di una procedura a evidenza pubblica e ai dovuti passaggi in Consiglio comunale, nel pieno rispetto del percorso delineato dalla cosiddetta ‘Legge Stadi’ – aggiungono dal Comune -. Si ribadisce che l’obiettivo del Comune è quello di riqualificare lo stadio per metterlo in condizione di ospitare Euro 2032. La ristrutturazione dell’impianto deve diventare anche un volano per la rigenerazione del quartiere di Marassi, andando a risolvere alcune annose criticità”.

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Primo passo per la decadenza di Bucci, parole grosse in aula

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È stata approvata nel pomeriggio la prima di una serie di delibere con cui il consigli comunale di Genova sancisce la decadenza da sindaco di Marco Bucci, eletto da poco presidente della giunta regionale della Liguria. Con 36 voti è stata approvato un documento che stabilisce la “sopravvenuta condizione di incompatibilità” del sindaco dopo il suo passaggio in piazza De Ferrari.

Cosa dice la legge

Secondo il regolamento, Bucci ha dieci giorni di tempo per presentare delle osservazioni per togliere la causa di incompatibilità. In mancanza di un suo intervento, il consiglio comunale si riunirà di nuovo per una seconda votazione che confermerà l’incompatibilità. A quel punto l’assemblea comunale sarà chiamata a votare la decadenza. Da quel giorno, probabilmente entro la metà di dicembre, il Comune di Genova sarà guidato dal vicesindaco Pietro Piciocchi in qualità di facente funzioni. Nel frattempo nel capoluogo ligure si prepareranno le Comunali della prossima primavera, la finestra sarà quella tra aprile e giugno.

Nervi tesi in aula rossa

Nella seduta odierna ci sono stati momenti di forte tensione culminati con l’allontanamento dall’aula del consigliere del M5s Fabio Ceraudo, che ha protestato per non aver avuto la possibilità di intervenire. Il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba ha spiegato di non aver visto illuminarsi la scritta di intervento. “Cacciami cacciami” gli ha urlato Ceraudo, che ha accusato Cassibba di aver negato la possibilità “a un consigliere eletto di potersi esprimere”. Alla fine la delibera è stata approvata all’unanimità con il parere favorevole della maggioranza, di Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione e di Arianna Viscogliosi del Gruppo Misto. Il resto dell’opposizione, che in un primo momento non aveva votato in protesta all’allontanamento dall’aula del consigliere Ceraudo del M5s, alla fine si è aggiunto alla maggioranza. Sulla stessa è stata votata all’unanimità l’immediata eseguibilità.

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Nuova giunta, ora è duello Lega – Fratelli d’Italia

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Sembra impossibile ma questa volta è Bucci, “U scindacu che cria”, ad essere il mediatore tra i partiti. Come era immaginabile si trova a dover fare i conti con la politica e gli equilibri tra i cosiddetti “alleati”
Il tema principale ormai è che Fratelli d’Italia vorrebbe diversi ruoli in giunta senza garantire neppure delle coperture territoriali che Bucci vuole. La Lega scalpita e il Viceministro Rixi pone dei limiti all’onorevole Rosso che rallentano la formazione della giunta Bucci.

EQUILIBRI E DINAMICHE

Fratelli d’Italia, che al suo interno ha diverse correnti interne, avrebbe ottenuto per l’onorevole Berrino il consigliere Lombardi a copertura della provincia di Imperia con deleghe ancora da definire.
Simona Ferro, assessore uscente di Fratelli d’Italia verrebbe riconfermata con deleghe similari e garantirebbe anche una presenza femminile in giunta.
Il ruolo di presidente del consiglio regionale Fratelli d’Italia lo rivendica Stefano Balleari.
A questi tre si aggiunge l’ex vicesindaco di Fratelli d’Italia Massimo Nicolò che Bucci vuole alla Sanità e lo dichiara “indipendente” come sua scelta. Ma per la Lega è di fatto il quarto dei meloniani in giunta e non accetta questa posizione chiedendo come ipotesi un passo indietro di Balleari e il ruolo di Presidenza del consiglio da assegnare ai leghisti magari proprio ad Alessandro Piana mettendo in giunta Alessio Piana.
Claudio Scajola è soddisfatto della posizione assegnata a suo nipote Marco Scajola ormai in quota Forza Italia, e in tal modo coprendo Imperia, ma potrebbe anche insieme a Forza Italia con cui ha costruito un asse di ferro, chiedere anche l’assessore alla sanità con Vaccarezza che coprirebbe anche la casella Savona evitando quindi l’ipotesi di altri da inserire come la Caprioglio o altro savonese magari leghista obbligherebbe a sacrificare uno dei due Piana e presumibilmente Alessio visto che Alessandro è stato il facente funzioni dopo Toti ed ha portato la Regione alle elezioni. 
Con questa soluzione Fratelli d’Italia non intesterebbe un assessorato spinoso come quello della Sanità per buona pace di Matteo Rosso che, anche da medico, di fatto non hai mai spinto per averlo.
Giacomo Giampedrone, in quota a Vince Liguria, sarebbe la copertura di La Spezia. A Bucci piace perché ha lavorato bene come assessore alla protezione civile

Bucci quindi in queste ore il grande mediatore. Vedremo se sarà anche capace di ricoprire questo ruolo o se ad un certo punto tornerà ad essere “il Sindaco…anzi il presidente che “U CRIA!”

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Porsche Taycan, tre nuove versioni per la sportiva elettrica

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Porsche Taycan GTSGTS, 4 e una versione aggiornata della Turbo S

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