Italia
Regionali, Falteri (Vince Genova): “Votare Bucci per continuare il lavoro iniziato in Comune”
Le interviste politiche di Primocanale in vista delle elezioni del 27 e 28 ottobre proseguono con Davide Falteri, candidato al Consiglio regionale per ‘Vince Liguria’. Dunque per lei Bucci è il candidato giusto? “Assolutamente sì. Se fossi stato al suo posto avrei fatto la stessa scelta semplicemente per il fatto che è un uomo che ha dedicato ogni minuto della sua vita degli ultimi sette anni per far crescere la città e i risultati si vedono perché sono tangibili. Questa determinazione messa al servizio della Regione Liguria è una continuazione naturale che ci voleva perché è chiaro che avere una giunta regionale in antitesi con quello che è stato fatto a Genova voleva dire buttare alle ortiche tutto il lavoro”.
Come risponde a chi lo ha accusato di aver abbandonato i genovesi? “Ripetendo quello che ho detto poco fa, che è stata invece una scelta di grande responsabilità perché rimanere in Comune con il rischio che in Regione poi ci fosse una corrente politica che non fosse in linea con quelli che sono i progetti che il Comune sta portando avanti voleva dire venir meno a impegni già presi. Penso che gli elettori, e in primis i cittadini, lo abbiano capito e lo stiano apprezzando”.
Parliamo di programma. Partirei dalla blue economy e dal mare perché è uno dei cavalli di battaglia di Bucci. Qual è la vostra visione? “Che la blue economy sia strategica è sotto gli occhi di tutti. Non è un’opinione personale ma un fatto oggettivo perché il nostro Paese è circondato dal mare e la blue economy è la nostra fortuna, in particolare in Liguria, dove ospitiamo tre porti strategici con lo sviluppo infrastrutturale della diga che era necessaria”.
Un altro tema centrale è quello della sanità “Il tema della sanità è complesso ma non è una giustificazione per non affrontarlo quindi nel programma sono state tracciate ipotesi concrete. Ad esempio le case di prossimità che servono soprattutto in quei Comuni che fanno parte dell’entroterra dove la distanza degli ospedali è notevole e lì possono essere curati i codici più semplici. Poi a Genova stiamo puntando molto sulla hitech, perché il futuro è anche la telemedicina che attraverso tutta una serie di screening permette di prevenire quelli che possono essere malattie particolari ad alto rischio”.