Italia
Regionali, Cella (Partito Popolare Nord): “Siamo di centrodestra, con facce nuove”
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GENOVA – Da tre volte sindaco di Santo Stefano d’Aveto alla corsa alla presidenza di Regione Liguria. Così Maria Antonietta Cella è tra i nove candidati che si stanno sfidando per la poltrona più prestigiosa di piazza De Ferrari, appoggiata da Roberto Castelli, tornato alla propria professione, ma ex ministro della Giustizia dell’allora Lega Nord. Il progetto è quello del Partito Popolare del Nord, che fa riferimento all’area di centrodestra, ma che ha deciso di correre in solitaria “perché le facce sono sempre le stesse”.
Come mai ha deciso di scendere in campo e di candidarsi alla presidenza di Regione Liguria?
“Il nostro orientamento è quello di centrodestra, Castelli è uscita dalla Lega Nord nel 2013 ed è ritornato a fare l’ingegnere, ma ha comunque deciso di rimettersi in gioco con un nuovo partito per dare l’opportunità alla Regione di avere un’autonomia economica più forte per consentire la realizzazione di opere fondamentali che non si riescono a fare, perché le risorse sono ridotte”.
C’è un candidato di centrodestra, Marco Bucci, l’area è quella, e Castelli la conosce bene. Come mai avete scelto di correre da soli e di non appoggiare il sindaco di Genova?
“L’orientamento è quello, cambia il candidato presidente ma i componenti e i consiglieri sono sempre gli stessi. Ruotano, passano da una parte all’altra, ma sono sempre gli stessi, dicevo. Quindi abbiamo deciso di presentarci soli con il nostro progetto del Partito Popolare del Nord perché c’è un programma forte, ci misureremo e ci metteremo la faccia in piena autonomia”.
Cella, parliamo di programma: quali sono i vostri punti focali?
“Il nostro programma è diviso in quattro macro temi. Partiamo dal primo, la formazione. Pensiamo debba essere adeguata al cambiamento: nella classe di mio nipote, prima elementare, ci sono 24 bimbi e sette etnie diverse, bisogna forma la nuova classe dirigente, bisogna mettere in sicurezza gli edifici scolastici, scuola e preparazione per affrontare le sfide che l’Ue e il mondo offrono ai giovani, non a caso qui è pieno di fughe di cervelli, perché non siamo attrattivi. Il secondo tema è quello delle infrastrutture e della logistica, fondamentali per creare posti di lavoro, noi riteniamo che le infrastrutture siano necessarie. E dev’essere una priorità. Il terzo tema è quello della sanità, ed è concatenato agli altri. La sanità ha bisogno di cambiare passo, avevamo delle eccellenze che abbiamo perso, bisogna tornare a investire nelle strutture vuote e crearne di nuove. Bisogna togliere i carrozzoni e richiamare medici che si spostano verso le altre regioni. L’ultimo tema è quello dell’ambiente e del turismo: bisogna lavorare sulla manutenzione anche dell’entroterra, dove si assiste a uno spopolamento eccessivo, e bisogna mettere nelle condizioni, chi vuole investire in montagna, di sburocratizzare e mantenere le persone sul territorio. Il presidio è la prima manutenzione che si può fare. Il nostro obiettivo è quello di far lavorare in sinergia la costa con l’entroterra, facendo comunicare i due territori con una serie di servizi e di accessibilità”.
E allora le chiedo, Alisa sì o no?
“No, perché è un carrozzone burocratico con dispendio di energie economiche che potremmo utilizzare su altre necessità e urgenze. Abbiamo la Regione che è strutturata con i vari dipartimenti e bisogna mettere a frutto le strutture esistenti e dare servizi reali ai cittadini”.
Cosa non la convince dei due candidati di centrodestra e centrosinistra, Bucci e Orlando?
“Cambia la testa ma non cambiano le persone che seguono i gruppi, i cambiamenti avvengono attraverso le persone e ci auguriamo che i principali candidati ascoltino le nostre istanze. Noi cerchiamo di superare la soglia del 3% per dare un contributo ed essere propositivi. Noi ci confrontiamo sulla strada, incontriamo gente, e abbiamo da sempre fatto così”.
Cella, quindi perché votarvi?
“Perché siamo nuovi ma con esperienza, perché abbiamo un programma nato dalla reale esigenza delle persone e insieme abbiamo individuato le criticità, oltre ad aver trovato le soluzioni. Sappiamo cosa si deve fare e sappiamo come farlo”.
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Italia
Vince Liguria risponde a Sanna: “Vittima della sindrome capogruppo Pd”
L’intervista rilasciata a Primocanale dal neo capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Armando Sanna ha scatenato la reazione del gruppo consiliare Vince Liguria, di cui Marco Bucci è il padre fondatore. L’ex sindaco di Sant’Olcese ha ipotizzato il rischio commissariamento per la Regione, che potrebbe concretizzarsi sul buco della sanità, “di oltre 250 milioni di euro”. La risposta di Vince Liguria non si è fatta attendere, ed è stata inviata direttamente a Primocanale.
Sanna a Primocanale: “La Regione rischia il commissariamento (sulla sanità)”
Di quale sindrome soffre Sanna?
“Anche Armando Sanna è vittima della sindrome del capogruppo Pd. Appena ricoprono quel ruolo, anche le persone solitamente serie iniziano a straparlare e ad andare in cerca di brutte figure. Leggendo la sua ultima intervista basterebbe già un passaggio a capire che non riflette prima di fare dichiarazioni. Come possa un dirigente del Pd, partito che ha fatto piazza pulita di ogni alleato, da sempre espressione di ferrea militanza politica, dare lezioni di civismo a Marco Bucci, specie con il largo successo delle due liste del presidente, è davvero incomprensibile” si legge nel comunicato di Vince Liguria.
Botta e risposta sulla sanità: parlerà il tempo
Il neo gruppo consiliare nato dal progetto già in atto di Vince Genova, trasferitosi in Regione, sferza l’attacco a Sanna, dopo aver ascoltato e letto l’accusa sulla gestione sanitaria. “Il peggio però il capogruppo dem lo dà quando parla di sanità senza cognizione di causa. Per dimostrare un presunto fallimento di una giunta che non ha neppure iniziato a lavorare, usa come esempio il recente sciopero del personale sanitario indetto a livello nazionale e proclamato principalmente per rivendicazioni salariali. È la dimostrazione plastica che Sanna non sa di cosa parla oppure confonde di proposito le cose mistificando la realtà, che semmai conferma ancora una volta come buona parte delle problematiche della Sanità non derivino da questioni regionali” prosegue il comunicato. Arriva poi l’invito, che suona quasi come un avviso “minaccioso”, di ricordarsi (Sanna) le cose dette. “Gli annunci sul presunto buco della Sanità e sull’ancor più presunto commissariamento, l’ironia sull’entità del disavanzo, quando i fatti lo smentiranno”.
Vince Liguria punta su Sanna candidato sindaco di Genova
Dall’attacco all’analisi mancata della sconfitta, con un’ironia postuma, quella che guarda già alle Comunali di Genova. “Per il momento ci conforta vedere che la capogruppite che lo ha colpito gli impedisce anche una seria analisi della sconfitta subita. Addossa ogni responsabilità al poco tempo a disposizione di Orlando, sceso in campo a maggio rispetto all’annuncio della candidatura di Bucci a un mese dal voto. Auguriamo a Sanna di essere indicato quanto prima come candidato sindaco, autorevole come lo è stato Orlando, e di fare una bellissima campagna come l’ha fatta lui” chiosano da Vince Liguria.
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