Italia
Porti, Sanna (PD): “Riforma in stallo, sistema nel caos, il governo chiarisca subito”
“Quella che doveva essere una riforma strategica per il futuro della portualità italiana si sta rivelando un disastro annunciato”. Così Armando Sanna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, commenta la situazione di stallo che sta paralizzando il sistema portuale nazionale affrontata anche nell’articolo di Maurizio Rossi, Senatore della XVII legislatura e Membro della commissione trasporti del Senato che potete leggere qui.
“La riforma dei porti – prosegue Sanna – era stata presentata come uno dei fiori all’occhiello del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da un viceministro ligure che avrebbe dovuto conoscere bene le dinamiche del settore. A distanza di due anni, però, il bilancio è desolante: nomine ferme, piani regolatori dispersi, nessuna visione strategica e totale assenza di certezze per operatori e investitori”.
“È grave e imbarazzante che di fronte a una crisi così evidente nessuno tra i rappresentanti istituzionali liguri del centrodestra abbia il coraggio di alzare la voce. Siamo di fronte a una deriva pericolosa, che rischia di compromettere investimenti, occupazione e credibilità internazionale dei nostri scali”.
Sanna critica con durezza anche l’ipotesi, circolata nelle ultime ore, di trasformare i presidenti designati dal Mit in commissari straordinari: “Siamo alla parodia del gioco dell’oca: ogni sei mesi si ricomincia da capo, senza una guida stabile e senza risposte concrete. È un modello di gestione fallimentare che sta affondando un settore strategico per tutto il Paese”.
“Il governo chiarisca subito le proprie intenzioni – conclude Sanna – e dica con franchezza se ha ancora una visione per il sistema portuale italiano o se ha scelto di abbandonarlo alla nebbia dell’incertezza. I nostri porti non possono più aspettare”.
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Italia
Skymetro, Salis: “Chiederemo proroga di un anno”. Il Mit: “Impossibile”
Le donne e l’impresa al centro dell’incontro organizzato nei giorni della nave scuola Amerigo Vespucci hanno fatto da sfondo a un botta e risposta a distanza tra Marco Bucci e Silvia Salis. Entrambi erano presenti all’evento “Condurre l’impresa-tracciare la rotta. Donne protagoniste della nuova economia”, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal suo Comitato Impresa Donna, in collaborazione con Invitalia, Unioncamere, la Camera di Commercio di Genova e gli Stati Generali delle Donne.
La posizione del centrodestra
L’affaire skymetro ha infiammato la campagna elettorale delle Comunali ma continua a tenere banco, anche in queste ultime ore, dopo l’apertura al confronto da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il presidente della Liguria Marco Bucci ha ribadito che la Regione non stoppa nessun iter. “Noi andiamo avanti, il termine stoppare è al di fuori del nostro vocabolario, poi il Comune può fare quello che vuole, il Mit ha detto che il 31 dicembre 2025 tornano indietro – ha commentato Marco Bucci -. Bisogna andare avanti e fare le cose in fretta, chi ha in mente correzioni che migliorano il progetto, ben venga”. Sullo sfondo c’è la possibilità di ottenere l’approvazione per un nuovo progetto. “Difficile che possa accadere in sei mesi, ma io non posso parlare a priori” ha aggiunto Bucci.
La posizione della giunta di centrosinistra
Sullo skymetro Silvia Salis tira dritto: “È possibile chiedere la proroga di un anno e lo faremo, il fatto che il Mit apra l’interlocuzione significa che quello detto in campagna elettorale non è vero, c’è la possibilità di modificare il progetto – accusa la sindaca di Genova Silvia Salis -. Quando sono diventati noti i progetti si è capito che non è cantierabile e che ci sono complesse note da superare, le annotazioni erano difficili da superare e si pensava di prorogare di un anno. Bisogna trovare il modo migliore per trovare soluzione che creino un compromesso accettabile, che è l’idea dei cittadini. Voglio ricordare che i presidenti dei municipi Bassa e Media Val Bisagno sono progressisti, ed è un dato che non può non essere preso in considerazione”.
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