Italia
Montoli candidato sindaco? Dalla sinistra dei Luzzati a Tursi
Il fermento della sinistra. O la sinistra in fermento. Non è il titolo di un film 4.0 ma quello che sta accadendo nel sottobosco della società civile che in questi giorni, post voto, ragiona di politica e per farlo organizza incontri, anche tra pochi intimi, per non farsi cogliere impreparata. Non è passato inosservato l’incontro tra Marco Montoli, anima dei Giardini Luzzati, appena dimessosi dalla cooperativa, e l’intellettuale Luca Borzani. Da sempre nel giro della “politica che conta, e smuove”.
La discussione (lunga e democratica)
La discussione, tutta interna al mondo progressista, non è ancora partita ufficialmente, nonostante tra chat e interviste pubbliche tutti sembrano voler accelerare. Ma si sa, i tempi spesso si infittiscono, soprattutto quando il ragionamento si allarga e si arrovella su se stesso. Come dire, gioie e dolori della democrazia. Sempre da salvaguardare. E mentre il Partito Democratico, forte del suo 30% nel capoluogo ligure, ha dato il via a segreterie regionali, provinciali; il resto della coalizione (potenziale) chiede di non perdere tempo. E per farlo, in alcuni casi, decide di ingranare la marcia.
La “suddivisione” politica al momento
Partiamo dal centro, diviso in due fazioni. Da una parte c’è Italia Viva, che con la sua coordinatrice nazionale Raffaella Paita ha mandato messaggi chiari al centrosinistra. “Senza Iv non si vince ma per le Comunali i modi devono cambiare, nessun veto” tuonava a Primocanale Paita dopo la sconfitta di Orlando. Dall’altra c’è Azione che non è riuscita a sfondare il tetto del 3% e a entrare in consiglio regionale, ma che chiede un tavolo di confronto, nonostante al momento non pare voler abbandonare quel terreno di gioco, considerando la battaglia politica portata avanti in questi anni dalla consigliera Lodi. Alla finestra resta il Movimento Cinque Stelle, coinvolto soprattutto da vicissitudini personali e in attesa della Costituente, che non demonizza l’alleanza ma non usa comunque parole al miele, soprattutto per il Pd. E per Italia Viva, ovviamente. Insomma, la sua presenza in un campo allargato non è scontata. Esterno ma non troppo Gianni Pastorino, al terzo giro in consiglio regionale con la lista civica Orlando Presidente, fondatore di Linea Condivisa, che ha chiesto di fare presto e ha definito le Primarie (di cui si parla a giorni alterni ndr) “un suicidio”. A questi si aggiunge Avs, che con Selena Candia (probabilmente capogruppo in consiglio regionale ndr) alza il tiro, predicando calma sul nome del candidato sindaco. Non per forza, ha spiegato anche a Primocanale Candia, deve essere un dem.
Pd-M5s studiano nuove mosse per le Comunali: potrebbero separarsi
La sinistra che avanza
E poi dicevamo, c’è la società civile di sinistra, quella che alcuni definiscono “radical chic”, che pensa a un profilo civico ma politicizzato, che possa pescare in quell’elettorato deluso e che da anni non si reca alle urne. Il nome che circola è quello di Marco Montoli, 51 anni, laurato in Filosofia, storico presidente della cooperativa Ce.Sto che proprio una ventina di giorni fa ha deciso di dimettersi. Montoli gestisce da anni i Giardini Luzzati, portando avanti attività ludiche e culturali, ricreative, e di rigenerazione urbana nel centro storico di Genova. Un profilo che piace a quel mondo intellettuale, fuori dai partiti, che vorrebbe andare oltre a un volto dem. A sponsorizzare il fondatore del Ce.Sto potrebbe esserci il saggista Luca Borzani. Un paio di giorni fa sono stati avvistati in un bar. C’è chi scommetterebbe che tra i due si sia parlato anche di Comunali e di nomi da sventagliare. E quello di Marco Montoli sembra circolare con insistenza. Che possano proporlo alla coalizione? Tentar non nuoce ma certo si tratterebbe di un profilo marcatamente di sinistra che potrebbe allontanare quel centro che si sente poco rappresentato. Qualcuno inoltre, potrebbe interpretarla come un’imposizione a un Pd poco decisionista.
Il Pd si ispiri a Bersani
Nel frattempo continuano a rimpallarsi diversi volti, pescati nel novero del Partito Democratico (locale e nazionale) o nella società civile, ma che al momento non hanno riscontro diretto. Le Primarie restano sullo sfondo e se non sembrano dispiacere ai cosiddetti esterni, preoccupano e non poco il Pd che rischia di accartocciarsi nuovamente su se stesso, soprattutto se dovesse proporre più di un nome. Sarebbe guerra interna e nessuno, con più o meno poca memoria, si è dimenticato quanto accadde nel 2012, con lo scontro Vincenzi-Pinotti, da cui uscì trionfante Doria. Come dire, tra i due litiganti il terzo gode. Ma in questo periodo storico il Partito Democratico non può permettersi il velluto, forse è meglio andare di carta vetrata. O di smacchiare il giaguaro, cit. Bersani.
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“Il programma elettorale lo fate voi”, a Pegli: “Ci sentiamo dimenticati”
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Pulizia, cura del verde, miglioramento della qualità balneabilità delle acque “oggi scarsa”, stop all’espansione del porto di Prà, sì alla delocalizzazione dei depositi costieri di Carmagnani e Superba, no all’ipotesi progettuale del nuovo casello di Pegli che passerebbe proprio sotto i depositi: ecco una sintesi delle domande dei pegliesi al futuro sindaco di Genova, raccolte nella nuova tappa de “Il programma elettorale di Primocanale lo fate voi”.
Italia
Raffaella Paita soddisfatta del Ddl vittime incuria
Via libera al Senato al disegno di legge che introduce benefici per le vittime di cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali e autostradali di rilievo nazionale.
Di cosa si tratta
Il provvedimento, nato su iniziativa del Comitato ‘Ricordo vittime del ponte Morandi’, prevede una serie di interventi in favore delle vittime, dei loro familiari e delle persone danneggiate da eventi simili. Lo Stato interverrà in termini di sostegno alle vittime, grazie alla costituzione di una misura di civiltà sociale e giuridica necessaria. Ora manca solo il voto finale alla Camera, e il provvedimento diventerà legge.
Il commento della senatrice Paita
“Questa è una giornata importante per il Parlamento, perché considero l’atto di oggi doveroso per le vittime del crollo del ponte Morandi e di tutti gli altri incidenti per incuria delle infrastrutture. Un percorso iniziato con il primo disegno di legge a mia prima firma con Alessia Rotta. Una reazione a quell’immane tragedia che ha provocato 43 vittime, e che ha segnato un momento doloroso per Genova, per la Liguria e per tutto il paese. La persona che voglio ringraziare più di tutti è la presidente del comitato delle vittime Egle Possetti, per la dignità e la tenacia con cui ha portato avanti la battaglia per le vittime del Morandi e contro l’incuria e l’assenza di manutenzione delle infrastrutture nel nostro paese. Istituzionalmente si tratta quindi di qualcosa di doveroso. Ma c’è ancora qualcosa che non va ed è il tema della capacità di controllo del pubblico sul privato per tutte le concessioni, ferroviarie, portuali, stradali, autostradali, per avere il margine di rischio il più possibile ridotto. Su questo dobbiamo lavorare in modo il più possibile coeso”.
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