Italia
Matteo Campora deus ex machina per il centrodestra alle Comunali
Sono giorni di fermento sia in piazza De Ferrari che in via Garibaldi; se da una parte si punta a chiudere nel più breve tempo possibile la partita delle nomine di giunta, dall’altra l’obiettivo è rimpastare assessorati e deleghe, in vista delle Comunali del prossimo anno.
Chi sostituirà un assessore di peso come Campora?
Il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi dovrà sostituire uno degli assessori di punta della giunta Bucci, quel Matteo Campora a cui si sono aperte le porte del consiglio regionale. Dai Trasporti alla Mobilità integrata, passando per l’Ambiente e i Rifiuti: sono queste le caselle che dovranno essere riempite nei prossimi giorni. La maggioranza in Comune si sta confrontando su quale figura possa incarnare al meglio il ruolo di Campora, considerando che un “tecnico” potrebbe evitare scontri di potere e di poltrone, ma d’altro canto i partiti però, necessitano di visibilità, considerando che tra pochi mesi si tornerà alle urne. E il centrodestra, forte della vittoria in Regione, dovrà però recuperare quasi 10 punti percentuali al centrosinistra, che ha strappato Genova a Marco Bucci (che da ieri è ufficialmente presidente della Liguria ndr).
Il neo consigliere parla da leader
Servirà quindi un lavoro certosino, in una campagna elettorale che sarà lunga, complicata, ma che alla maggioranza attuale può dare il vantaggio del lavoro quotidiano, che comporta – certo – gioie e dolori. A conferma di ciò, le parole di Matteo Campora a Primocanale, durante il nostro programma politico. “Abbiamo parlato con il mio sindaco, il presidente della Regione Bucci, già nei giorni precedenti – spiega l’assessore uscente -, avrò un ruolo diverso con mesi difficili anche qui a Genova con le elezioni Comunali. E la mia intenzione è dare supporto al candidato sindaco Piciocchi e a tutti gli amici che si sono impegnati nella campagna elettorale delle Regionali. In questo momento è importante impegnarsi nella città perché abbiamo davanti una sfida che sono convinto vinceremo ma che sarà comunque difficile e impegnativa”. Matteo Campora, che sembrava uno dei papabili assessori della giunta regionale di Marco Bucci, potrebbe però essere uno dei quattro sottosegretari (ci vorranno mesi per l’attuabilità ndr) o diventare presidente della IV Commissione Territorio e Ambiente, considerando la sua competenza acquisita negli ultimi anni a palazzo Tursi. L’obiettivo è quello di lavorare in consiglio regionale, ma con lo sguardo su Genova. E per farlo nei prossimi giorni rassegnerà le dimissioni. “Sono due ruoli incompatibili quindi mi dimetterò da assessore nei prossimi giorni e terminerò questo lungo cammino che è iniziato nel 1997 con dieci anni nei municipi, dieci da consigliere comunale e sette come assessore – commenta il neo consigliere di Vince Liguria Matteo Campora -. Inizierò a lavorare in regione in questa nuova avventura e veste ma cercheremo in questi giorni di fare in modo che questo cambio avvenga nel miglior modo possibile”.
Jessica Nicolini verso il Comune
Insomma, il tandem Campora-Piciocchi, da via Fieschi a via Garibaldi, cercherà di lavorare in sinergia per farsi trovare pronto al voto, presumibilmente nel maggio 2025, nonostante il vicesindaco sia al momento in pole position ma l’ufficialità ancora non ci sia.
Assessore alla cultura a Genova, Piciocchi: “Potrei doverlo fare io”
E la politica potrebbe Nel frattempo, come dichiarato negli scorsi giorni a Primocanale, l’obiettivo di Piciocchi è quello di riempire la casella della cultura. Il nome che circola in queste ore è quello della storica portavoce di Giovanni Toti, Jessica Nicolini. Una mossa che, se confermata, ridarebbe spazio a quel centrismo totiano che in questi mesi ha cercato di sopravvivere, nonostante i veti politici, a denti stretti, ci siano stati.
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Il centro-sinistra si muove tra consultazioni e lanci di pamphlet
E pur (qualcosa) si muove. Il centro-sinistra, ispirato da Galileo Galilei che così parlò durante la sua Inquisizione, inizia a muovere i primi passi sia formali che informali. Nella settimana in cui sono iniziati i colloqui del Partito Democratico con i potenziali alleati del campo progressista, che dureranno fino a venerdì, ai giardini Luzzati il mondo che ruota intorno ad Andrea Acquarone presenta un pamphlet sulla Genova del futuro.
Il calendario serrato dei dem
Il Partito Democratico, con il suo segretario metropolitano di Genova Simone D’Angelo e il comitato politico, incontrerà tutti i soggetti non solo politici e partitici ma anche associativi, per costruire le fondamenta di un percorso in vista delle Comunali della prossima primavera. Il calendario sarà così composto:
martedì: Partito Socialista Italiano, Genova Civica (quella che fu la lista di Ariel dello Strologo sindaco), Italia Viva (ore 18)
mercoledì: Linea Condivisa/Lista Orlando, Demos (il partito di area Sant’Egidio: a Genova dentro Lista dello Strologo, a Roma già dentro il gruppo Pd), Movimento Cinque Stelle, Azione, Partito Repubblicano, Movimento Repubblicani Europei, Alleanza Civica (movimento vicino al sindaco di Milano Sala)
giovedì: +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra, Possibile, Liguria Migliore.
Da quello che si apprende si dovrebbe aggiungere anche qualche altra lista rimasta fuori, ancora in attesa di calendarizzazione. Dalla segreteria del Partito Democratico pare restino forti le candidature dem di Alessandro Terrile, Armando Sanna e Federico Romeo; ma sarà molto probabile che in questa prima tornata di incontri il segretario D’Angelo non partirà dai nomi, ma dai programmi. Perché l’obiettivo, come da lui stesso spiegato già prima di Natale a Primocanale, è quello di allargare il più possibile e di farlo partendo dalla coalizione (che parta da sinistra e arrivi al centro ndr).
D’Angelo a Primocanale: “Chi non si sente di destra guardi al nuovo centro”
Ai Luzzati la Genova “che vorrei”
Questo è ciò che succede tra i partiti e i movimenti del centrosinistra, con il Pd che è investito di oneri e onori nella formazione di un’alleanza che possa essere il più competitiva possibile. Nell’alveo di quel civismo, liberal socialista – com’è il suo ideatore, il saggista Andrea Acquarone – si lavora per dare spunti, che non si sviluppino per forza di cose in atti politici, a quel mondo di centrosinistra. Per farlo è pronto per essere pubblicato, a breve, il libro dal titolo “Tocca a noi”. L’appuntamento è stato fissato ai Luzzati, nello spazio esterno del ristorante Tiflis, durante il quale si dibatterà del pamphlet ma anche di politica. Autorevoli le firme, rese pubbliche nell’indice. L’introduzione è di Andrea Acquarone, saggista con una formazione economica, tra i relatori compare Marco Montoli (ex presidente del Ce.Sto. e tra coloro che è sempre stato attivo in città, tra iniziative e incontri) con il suo “Se fossimo sindaco”, presenti ancora due papabili candidati civici per il centrosinistra come Adriana Del Borghi (“Genova sostenibile”) e Maurizio Conti (“Fuori dal declino”). A questi si aggiungono elementi di rottura con il Partito Democratico come le ex dem Elena Putti e Camilla Ponzano. Con il suo “Dipinto di blu” ha dato il proprio contributo anche il professore dell’Università di Genova Gian Enzo Duci. Un capitolo che ben verrà attenzionato anche dal centrosinistra è quello di Pietro Mensi, fondatore di Futurevox, grande esperto di comunicazione che spiega “Come vincere le elezioni”. Famosa tra le altre, la sua campagna di comunicazione per la segretaria del Pd Elly Schlein. La postfazione è affidata all’ex sindaco di Genova Marco Doria, che si sfila dalla partita ma chiude il pamphlet con un bel “Tocca a voi!”. Insomma, un bel quadro eterogeneo che è in attesa di far parlare e di far discutere, dentro e fuori gli schemi politici. Nel frattempo quella che sembrava una presenza scontata, del primo potenziale candidato per le Comunali di giugno, pare non sarà così. L’avvocato Filippo Biolé infatti, la cui candidatura è stata lanciata da un gruppo di persone (che hanno raccolto le firme), ha declinato l’invito. Ma sullo sfondo rimane una ancora possibile unità di intenti tra questo gruppo di civici, che fanno capo da una parte ad Andrea Acquarone (che al momento non è sulla rampa di lancio per candidarsi) e Filippo Biolé che invece ha lanciato la propria autocandidatura.
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