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Kia Sorento 2024, prova su strada. La rivincita del Diesel

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tile rinnovato per esterni e interni, tecnologia avanzata: 2.2 a gasolio, full e plug-in hybrid

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25 Aprile in Regione, Balleari: “Non è una festa di sinistra”

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Sono iniziate le celebrazioni del 25 Aprile, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, e anche il consiglio regionale rende omaggio alla rinascita dell’Italia e al riscatto di Genova, capace di liberarsi prima delle altre città. A pochi giorni dall’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Genova. Presenti nell’aula intitolata all’indimenticabile Sandro Pertini, il presidente della giunta Marco Bucci, gli assessori, i consiglieri regionali, tra il pubblico istituzioni e autorità per ricordare quel 25 Aprile che resterà nella storia. 

Il centrodestra chiede che sia “festa di tutti” 

“È una festa della liberazione di una riconquistata democrazia che è costata tanto in termini di vite umane e di tanti sacrifici che sono stati fatti, la cancellazione di un regime totalitario che è sempre da condannare, qualunque esso sia – ha commentato il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari -. Noi abbiamo riconquistato una libertà che non esisteva più ed è importante mantenere il ricordo di tutto ciò che è stato fatto per ottenere questa libertà e di proseguire in tal senso nell’ottima di una democrazia assoluta”. Genova è antifascista, il monito che si eleva anche dal consiglio regionale, come confermato dal presidente Balleari. “Anche la nostra costituzione si dichiara antifascista e sarebbe assurdo non dire che è così. Io non amo particolarmente la parola ‘anti’ perché è qualcosa di negativo ma io certamente sono contro, per la mia storia personale, a tutti i regimi totalitari, che siano di destra o di sinistra”. Il 25 aprile è oramai da anni una giornata in parte divisiva, connotata soprattutto nell’alveo del centrosinistra, ma che dal centrodestra chiedono di non incasellare politicamente. “Non deve essere una festa della sinistra, perché questa è una festa del Paese, è la festa di una libertà alla quale tutti sono tenuti a partecipare e nel passato è stato fatto un grave errore farla diventare solo di una parte dell’Italia perché è la festa di tutti che devono onorare la libertà”. 

Il valore della libertà anche ai giorni nostri 

A tenere l’orazione del 25 Aprile il professor Marcello Flores che oltre a essere docente dell’Università e profondo conoscitore della storia è stato figlio di chi ha combattuto per la libertà. “La liberazione a Genova è stata la liberazione più importante dal punto di vista della resistenza, non soltanto in Italia ma anche in Europa, e all’interno della resistenza in Liguria ci sono state tutte le diverse realtà della resistenza per cui oggi possiamo parlare di resistentie al plurale – spiega il professor Flores -. E questo convincimento deve permettere di ricordare questo ottantesimo anniversario nel senso dell’unità ma anche della molteplicità di esperienze che hanno contribuito a portare la libertà all’Italia”. E mentre ogni 25 Aprile si celebra e onora la fine del regime nazifascista, in paesi dell’Unione Europea come l’Ungheria, il presidente Orban ha appena emanato leggi contro la libertà del proprio orientamento sessuale. “Questo è un periodo molto difficile, di trasformazione e transizione in cui il ricordo della resistenza (europea) che è stata ampia e diversificata nei diversi paesi, ha avuto come carattere comune il tentativo di riconquistare e di mantenere la libertà – ha aggiunto Flores -. Adesso il fatto che ci siano tendenze di limitare la libertà per necessità o volontà di spinte autoritarie dovrebbero proprio in questa occasione non dimenticare che la libertà è qualcosa che va difeso nella sua totalità e non soltanto a pezzi”. La resistenza genovese è stata la più importante d’Europa ed è stato ribadito ancora oggi dal professor Flores. Il valore della resistenza, connotato ai giorni nostri, all’ invasione russa in Ucraina, deve essere difeso? “I contesti sono diversi ma i tratti sono simili, 80 anni fa c’era un invasore che era la Germania hitleriana, adesso da tre anni c’è un invasore che è la Russia di Putin quindi credo che questo non si debba assolutamente dimenticare perché così come la resistenza combatteva per la pace, lo stesso bisognerebbe pensare per l’oggi” il commento del professor Marcello Flores, relatore in consiglio regionale. 

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Comunali, Cavo: “Salis scappa dai confronti con Piciocchi”

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Silvia Salis non si è presentata al confronto tra i candidati organizzato da ANDE Genova, l’associazione femminile aderente a Donne Elettrici scatenando la reazione degli avversari. “Ma come? Non era Silvia Salis quella che pretendeva di insegnarci il rispetto delle donne e le soluzioni per Genova nel campo del sociale? La stessa che questa sera non ha partecipato a un incontro a cui era stata invitata da un’associazione di donne, ANDE Genova, aderente all’associazione nazionale Donne Elettrici, che le avrebbe chiesto quali idee ha su temi come la conciliazione vita lavoro, i giovani, gli anziani. Tutti temi che sentiamo spesso a spot sui suoi social ma che evidentemente sono più difficili da declinare con concretezza trovandosi in un confronto con un candidato come il nostro Pietro Piciocchi. Chi  è preparato e competente, ai confronti si presenta e non scappa “. Così Ilaria Cavo, candidata vicesindaco del centrodestra e capolista di Orgoglio Genova – Bucci – Noi Moderati

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25 Aprile in Regione, Balleari: “Non è una festa di sinistra”

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Sono iniziate le celebrazioni del 25 Aprile, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, e anche il consiglio regionale rende omaggio alla rinascita dell’Italia e al riscatto di Genova, capace di liberarsi prima delle altre città. A pochi giorni dall’arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Genova. Presenti nell’aula intitolata all’indimenticabile Sandro Pertini, il presidente della giunta Marco Bucci, gli assessori, i consiglieri regionali, tra il pubblico istituzioni e autorità per ricordare quel 25 Aprile che resterà nella storia. 

Il centrodestra chiede che sia “festa di tutti” 

“È una festa della liberazione di una riconquistata democrazia che è costata tanto in termini di vite umane e di tanti sacrifici che sono stati fatti, la cancellazione di un regime totalitario che è sempre da condannare, qualunque esso sia – ha commentato il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari -. Noi abbiamo riconquistato una libertà che non esisteva più ed è importante mantenere il ricordo di tutto ciò che è stato fatto per ottenere questa libertà e di proseguire in tal senso nell’ottima di una democrazia assoluta”. Genova è antifascista, il monito che si eleva anche dal consiglio regionale, come confermato dal presidente Balleari. “Anche la nostra costituzione si dichiara antifascista e sarebbe assurdo non dire che è così. Io non amo particolarmente la parola ‘anti’ perché è qualcosa di negativo ma io certamente sono contro, per la mia storia personale, a tutti i regimi totalitari, che siano di destra o di sinistra”. Il 25 aprile è oramai da anni una giornata in parte divisiva, connotata soprattutto nell’alveo del centrosinistra, ma che dal centrodestra chiedono di non incasellare politicamente. “Non deve essere una festa della sinistra, perché questa è una festa del Paese, è la festa di una libertà alla quale tutti sono tenuti a partecipare e nel passato è stato fatto un grave errore farla diventare solo di una parte dell’Italia perché è la festa di tutti che devono onorare la libertà”. 

Il valore della libertà anche ai giorni nostri 

A tenere l’orazione del 25 Aprile il professor Marcello Flores che oltre a essere docente dell’Università e profondo conoscitore della storia è stato figlio di chi ha combattuto per la libertà. “La liberazione a Genova è stata la liberazione più importante dal punto di vista della resistenza, non soltanto in Italia ma anche in Europa, e all’interno della resistenza in Liguria ci sono state tutte le diverse realtà della resistenza per cui oggi possiamo parlare di resistentie al plurale – spiega il professor Flores -. E questo convincimento deve permettere di ricordare questo ottantesimo anniversario nel senso dell’unità ma anche della molteplicità di esperienze che hanno contribuito a portare la libertà all’Italia”. E mentre ogni 25 Aprile si celebra e onora la fine del regime nazifascista, in paesi dell’Unione Europea come l’Ungheria, il presidente Orban ha appena emanato leggi contro la libertà del proprio orientamento sessuale. “Questo è un periodo molto difficile, di trasformazione e transizione in cui il ricordo della resistenza (europea) che è stata ampia e diversificata nei diversi paesi, ha avuto come carattere comune il tentativo di riconquistare e di mantenere la libertà – ha aggiunto Flores -. Adesso il fatto che ci siano tendenze di limitare la libertà per necessità o volontà di spinte autoritarie dovrebbero proprio in questa occasione non dimenticare che la libertà è qualcosa che va difeso nella sua totalità e non soltanto a pezzi”. La resistenza genovese è stata la più importante d’Europa ed è stato ribadito ancora oggi dal professor Flores. Il valore della resistenza, connotato ai giorni nostri, all’ invasione russa in Ucraina, deve essere difeso? “I contesti sono diversi ma i tratti sono simili, 80 anni fa c’era un invasore che era la Germania hitleriana, adesso da tre anni c’è un invasore che è la Russia di Putin quindi credo che questo non si debba assolutamente dimenticare perché così come la resistenza combatteva per la pace, lo stesso bisognerebbe pensare per l’oggi” il commento del professor Marcello Flores, relatore in consiglio regionale. 

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