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Italia Viva, ecco la lista di proscrizione di Conte

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Ecco i nomi che Conte non vuole che Italia Viva metta nella lista Riformisti Uniti, lista nata dopo che era stato messo il veto sul marchio Italia Viva, accettato da Renzi e Paita. Tutta la notte sono andati avanti le trattative ma Raffaella Paita, che ha già tutti pronti per andare a mettere le firme entro mezzogiorno in tutta la Liguria, non accetta che vengano messi veti da Conte su questi nomi:

Arianna Viscogliosi, consigliere comunale di Genova peraltro da breve passata in opposizione come richiesto dai sostenitori di Orlando ,
Fulvio Briano, ex sindaco Cairo
Antonella Franciosi, coordinatrice Spezia e già ex presidente ARCI
Maria Carlucci insegnante di Genova e rappresentante in municipio eletta gia’ nel Pd, unica contraria a Bucci
Gianluca Tinfena, vice sindaco di Cairo
Patrizia Acquista, coordinatrice di Imperia di Italia Viva

Raffaella Paita interpellata pochi minuti da Primocanale annuncia che “tutti sono pronti per andare a firmare entro le 12 ma non accetto alcun veto e nessuna lista di proscrizione. Se non accetteranno questi nomi noi non ci saremo e il campo largo non sarà’ più’ largo e a questo punto sarà’ composto da Pd, Sansa e grillini e noi lasceremo liberi tutti di votare come meglio riterranno”.

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Michelin Alpin 7, il nuovo riferimento per la guida invernale 2024

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Pensato per offrire sicurezza e prestazioni elevate

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Schlein e Orlando rispondono a Bucci: “Qui la mafia esiste, va fermata”

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GENOVA – Una Elly Schlein formato Liguria quella che ha girato in lungo e in largo la regione, al fianco del candidato del centrosinistra Andrea Orlando. Da Ponente a Levante passando per il capoluogo ligure, una decina di tappe sempre al passo della dirigenza dem e in mezzo alla gente. “Noi la campagna elettorale la facciamo in strada, tra le persone, non ci chiudiamo negli hotel”, la stilettata al centrodestra. E a dimostrazione di questo la scelta della chiusura, venerdì 25 ottobre, in una delle piazze genovesi. La più quotata, sembra al momento, essere piazza Matteotti, tempo permettendo. La segretaria del Partito Democratico chiude una tre giorni “al pesto” a Sestri Ponente, in piazza Baracca, lì dove un tempo si intercettavano i voti “rossi” di Genova e che negli anni hanno perso sempre più aderenza con la sinistra. Una sfida, quella di Schlein e Orlando, che anche la segreteria genovese ha voluto giocarsi, per riconquistare quell’elettorato che non si è sentito più rappresentato, soprattutto dal Pd.

Schlein parte dalla coalizione che appoggia Andrea Orlando: “L’alleanza in Liguria è estremamente competitiva, è un’alleanza che tiene insieme dal Pd all’Alleanza Verdi Sinistra, dal Movimento 5 Stelle ai moderati con Calenda e alle liste civiche di Orlando, che sono molto forti perché tengono conto della presenza di professionisti, ma pure di amministratori locali che hanno già dimostrato di saper fare l’interesse delle proprie comunità – spiega Elly Schlein -. È un’alleanza che mette al centro l’interesse collettivo, non l’interesse dei pochi, che è quello che hanno avuto in testa quelli che hanno governato in questi anni la Liguria, pensando di scegliere in pochi nelle stanze chiuse e a volte nelle barche con gli imprenditori. Mi sembra una garanzia di cambiamento”. L’obiettivo è quello di fare la campagna elettorale sui temi e sui programmi. “Andrea (Orlando, ndr) ha messo al primo posto del programma la sanità pubblica: sono giorni che incontro i liguri e sono qua da sabato. La sanità è la prima preoccupazione: un po’ perché c’è chi aspetta 430 giorni per fare una colonscopia programmata, che vuol dire che o ha i soldi per andare dal privato oppure rinuncia. e in questa regione in questi nove anni è stato dato un incredibile spazio alla sanità privata e tanti stanno fuggendo dal pubblico perché non è più conveniente lavorare nel pubblico” ha dichiarato la Schlein”.

 

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Italia

Regionali, Davide Felice (Forza del Popolo): “Siamo gli unici veri outsider”

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Continuano le interviste politiche di Primocanale in avvicinamento al voto di domenica e lunedì prossimi quando i liguri sceglieranno il prossimo presidente della Regione. Oggi è il turno di Davide Felice, avvocato 36enne nato a Brescia, candidato per ‘Forza del Popolo’. La prima domanda è quella di rito. Perché ha scelto di candidarsi? “Per spirito di servizio. ‘Forza del popolo’ parte dal principio che la politica non è professione ma dev’essere esercitata professionalmente uscendo dalla propria ‘comfort zone’ e trasmettendo valori e principi precisi per fare in modo che la collettività possa averne beneficio. Lo spirito di servizio mutuato dai Falcone e dai Borsellino, umili servitori dello Stato che hanno trasmesso ideali immortali”.

Politicamente da che parte si colloca ‘Forza del Popolo’? “Riteniamo che la classica dicotomia destra-sinistra abbia fatto il suo tempo perché rappresentano i due lati di una stessa medaglia. La vera dicotomia è quella tra le élite finanziarie che ci bombardano con le crisi – pandemica, climatica, energetica – e il popolo. E ‘Forza del Popolo’ è l’esatta traduzione di ‘demos kratos’, democrazia. Il che vuol dire che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”.

Quali sono i vostri temi focali? “Abbiamo un manifesto di valori che non ha nessun altro partito e invito tutti a verificarli su internet. Valori basati sui principi del socialismo cristiano uniti ad una componente liberale, ben radicati ma che oggi più che mai devono riportati in auge perché si parte dagli ideali e dai principi. Seneca diceva “Non c’è vento favorevole per quel marinaio che non sa dove andare”. Noi invece questi ideali vogliamo applicarli concretamente”.

Quali sono i vostri slogan e i vostri “no”? “No euro, no vax, no war. ‘No euro’ perché da vent’anni a questa parte ci siamo impoveriti con l’ingresso nell’Unione europea, ‘No vax’ perché per l’articolo 32 della Costituzione ogni individuo deve essere libero di scegliere i trattamenti sanitari che vede più opportuni per la propria salute e ‘no war’ perché l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa e come risoluzione dei conflitti internazionali”.

Andiamo più sullo specifico sui temi in Liguria. Avete un programma che riguarda questa regione? “Certamente, pur da esterno. Vedo tematiche molto sentite come le infrastrutture e la sanità. Per quanto riguarda le infrastrutture vorremmo potenziare il trasporto marittimo non solo per i residenti ma anche in funzione turistica, perché il turismo è una grande chiave di svolta di questa regione. Per quello che riguarda la sanità il socialismo cristiano ci impone di fare un passo indietro e ritornare ad una sanità pubblica, il che significa preservare i presidi ospedalieri già esistenti, potenziandoli. Attenzione anche alla digitalizzazione. Spesso ci confrontiamo con persone fragili, ad esempio gli anziani, e vediamo che a volte riuscire a prenotare una visita diventa impossibile. Restituiamo call center con persone fisiche vere”.

Per concludere, perché votare ‘Forza del Popolo’ e quindi Davide Felice? “Perché siamo gli unici veri outsider e l’unica forza veramente nuova, non collegata a politicanti di mestiere. Noi lo vogliamo essere e non lo saremo mai”.

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