Italia
Giunta Salis, resta il nodo Cultura: il Pd cerca la carta a sorpresa
Saranno le ore più calde e non per il primo accenno d’estate, quelle che la neo sindaca di Genova Silvia Salis è chiamata ad affrontare in questo weekend di silenzio elettorale. Il tempo scorre, inesorabilmente, e la data che Salis avrebbe cerchiato sul calendario è quella di lunedì 9 giugno, giorno in cui si scrutineranno i cinque referendum su lavoro e cittadinanza. L’ex vicepresidente del Coni ha fissato tempi e paletti. “Potremmo chiudere già entro questa settimana, direi con i risultati dei referendum, le idee ce le ho ben chiare” aveva commentato solo 24 ore fa Silvia Salis. Ma la partita, si vocifera, è tutt’altro che chiusa.
La matassa della Cultura
Il tassello che sembra mancare, salvo un rimescolamento delle carte, è quello della Cultura, a cui si aggiunge quello dei Trasporti (delega che potrebbe tenersi Salis o che potrebbero prendersi Garzanelli o Ferrante ndr). Per l’assessorato alla Cultura al momento, ma tutto (lo ricordiamo) è in movimento, sembrerebbe esserci un testa a testa tra Simone Farello e Marco Montoli. Spetta ai dem trovare il profilo più adatto a una delega su cui negli anni hanno dato battaglia al centrodestra, accusandoli di averla “trascurata”. Su Farello sembrano spingere alcuni esponenti del Pd, ma su Montoli si starebbe muovendo una quota parte della società civile, che negli anni ha apprezzato il lavoro svolto dall’ex presidente del Ce.Sto. In queste ore, in diverse chat di quel mondo della sinistra civica, sta circolando un messaggio che farebbe capo tra gli altri, anche allo scrittore Bruno Morchio, e che chiederebbe a Salis e ai partiti di considerare la candidatura ad assessore alla Cultura di Montoli. “Alla luce di quanto ha realizzato in città, riuscendo a coinvolgere trasversalmente più generazioni (e tanti giovani, fenomeno che ha del miracoloso), diversi gruppi etnici e sociali in un progetto inclusivo e articolato, ci sembra che Marco Montoli vanti tutti i titoli necessari per guidare l’assessorato alla Cultura di questa città e lo proponiamo alla sindaca con spirito di collaborazione” si legge su Whatsapp. Difficile che possa andare a dama, ma il campo, per forza di cose, si deve stringere. Altro scenario, ma significherebbe ripartire quasi da zero, è quello di rinunciare a una donna “già sicura” in giunta per fare spazio, alla Cultura, a una tra Donatella Alfonso (Pd) e la regista Laura Sicignano. È proprio quest’ultima il profilo su cui avevano puntato, già in campagna elettorale. In un testa a testa con Alfonso. A farle spazio potrebbe essere un’altra civica, Silvia Pericu. Ma rinunciare a un nome di “spessore” spaventa Salis e la sua cerchia ristretta. Arrivati a questo punto, in un campo minato proprio perché larghissimo, i dem sarebbero al lavoro per giocarsi la carta a sorpresa, come fatto già in precedenza proprio con Silvia Salis. L’ex martellista fu scelta dopo settimane di toto nomi, tra diversi esponenti dem. Insomma, definirla una situazione in divenire è quasi un eufemismo.
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Italia
Skymetro, Salis: “Chiederemo proroga di un anno”. Il Mit: “Impossibile”
Le donne e l’impresa al centro dell’incontro organizzato nei giorni della nave scuola Amerigo Vespucci hanno fatto da sfondo a un botta e risposta a distanza tra Marco Bucci e Silvia Salis. Entrambi erano presenti all’evento “Condurre l’impresa-tracciare la rotta. Donne protagoniste della nuova economia”, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal suo Comitato Impresa Donna, in collaborazione con Invitalia, Unioncamere, la Camera di Commercio di Genova e gli Stati Generali delle Donne.
La posizione del centrodestra
L’affaire skymetro ha infiammato la campagna elettorale delle Comunali ma continua a tenere banco, anche in queste ultime ore, dopo l’apertura al confronto da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il presidente della Liguria Marco Bucci ha ribadito che la Regione non stoppa nessun iter. “Noi andiamo avanti, il termine stoppare è al di fuori del nostro vocabolario, poi il Comune può fare quello che vuole, il Mit ha detto che il 31 dicembre 2025 tornano indietro – ha commentato Marco Bucci -. Bisogna andare avanti e fare le cose in fretta, chi ha in mente correzioni che migliorano il progetto, ben venga”. Sullo sfondo c’è la possibilità di ottenere l’approvazione per un nuovo progetto. “Difficile che possa accadere in sei mesi, ma io non posso parlare a priori” ha aggiunto Bucci.
La posizione della giunta di centrosinistra
Sullo skymetro Silvia Salis tira dritto: “È possibile chiedere la proroga di un anno e lo faremo, il fatto che il Mit apra l’interlocuzione significa che quello detto in campagna elettorale non è vero, c’è la possibilità di modificare il progetto – accusa la sindaca di Genova Silvia Salis -. Quando sono diventati noti i progetti si è capito che non è cantierabile e che ci sono complesse note da superare, le annotazioni erano difficili da superare e si pensava di prorogare di un anno. Bisogna trovare il modo migliore per trovare soluzione che creino un compromesso accettabile, che è l’idea dei cittadini. Voglio ricordare che i presidenti dei municipi Bassa e Media Val Bisagno sono progressisti, ed è un dato che non può non essere preso in considerazione”.
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