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Forza Italia ridimensionata in Comune, Mascia: “Subìta concorrenza delle civiche”

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Tre settimane di riflessione, di analisi del voto e della sconfitta, come avviene nel calcio, per capire cosa non ha funzionato, e per approfondire la prestazione personale. Così il centrodestra è pronto a vestire i panni dell’opposizione, dopo essersi leccato le ferite e aver amministrato Genova per circa otto anni. Il candidato sindaco Pietro Piciocchi ha ottenuto il 44,2% delle preferenze, che coincidono con 107.091 voti. Risultato sotto le aspettative per i partiti di centrodestra, a partire da Forza Italia, che si è attestata al 3,8%, con 8.589. Questo ha comportato che per i forzisti entrasse solo un consigliere, l’assessore uscente Mario Mascia.

Liste civiche e partiti, cosa è mancato

“Io credo che Forza Italia più che mai abbia subìto la concorrenza delle liste civiche e abbia subìto una posizione che nello scacchiere gli viene riconosciuta a livello di elezioni politiche ed europee, ma che invece a livello Comunale, a causa della collateralità di queste liste con contorni politici, diventa complicato” ha commentato il consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia Mario Mascia. Nella composizione dei partiti di centrodestra, oltre a Vince Genova che faceva capo a Pietro Piciocchi, c’era anche un’altra lista che prevedeva l’innesto di una forza politica come Noi Moderati (con Orgoglio Genova-Bucci-Nm ndr). “Ai giri precedenti, nel 2022, c’erano due liste civiche che facevano capo a Marco Bucci e una più politica che era legata a Giovanni Toti – ha rimarcato il consigliere comunale Mario Mascia -. Questa miscellanea ha creato un circolo vizioso per cui alla fine, i voti, invece che cercarseli fuori dagli elettorati di riferimento, abbiamo avuto un elettorato spartito tra le civiche esistenti, ma non abbiamo avuto una crescita come coalizione, che nel 2022 invece c’erano”.

Condividere le scelte a livello locale

Mario Mascia rappresenterà se stesso e il partito in aula rossa, partendo con un risultato significativo, raccolto nelle urne domenica 25 e lunedì 26 maggio. “Il mio è stato un ottimo risultato, quasi 1400 preferenze, con un riconoscimento del lavoro fatto in questi tre anni”. L’obiettivo è quello di calibrarsi per il futuro, ha ribadito l’ex assessore al Lavoro, “bisogna prevedere che le scelte che vengono fatte siano più condivise sia a livello locale che regionale”. Insomma, una “conta dei danni” che ha messo in risalto la mancanza di coesione e di spartizione dei voti nel centrodestra, con qualche rimpallo di responsabilità soprattutto nei giorni successivi la sconfitta. Sono mancati i voti di quell’alveo di centrodestra che non ha guardato oltre le liste civiche e che, in alcuni casi, magari si è affacciato dall’altra parte della finestra, nel centrosinistra (riformista). E adesso l’oramai ex maggioranza è chiamata a un ruolo inconsueto da otto anni, quello dell’opposizione. Un banco di prova intanto sarà domani, mercoledì 18 giugno, nel primo appuntamento con il consiglio comunale di Genova e la prima uscita pubblica di Silvia Salis e della sua giunta. 

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Delitto Cella, l’agente: “Soracco si agitò solo con nome Cecere”

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Marco Soracco, il commercialista nel cui studio di Chiavari (Genova) venne uccisa la segretaria Nada Cella il 6 maggio 1996, ha sempre avuto un atteggiamento “freddo, secco, coerente e sicuro di sé”. Ma quando gli venne fatto il nome di Anna Lucia Cecere (l’ex insegnante che per l’accusa sarebbe l’assassina), “cambiò repentinamente: iniziò a balbettare, aveva difficoltà a parlare, si muoveva sulla sedia. Un comportamento che non aveva mai avuto, nemmeno nel 1996 quando era indagato per omicidio”. Sono le parole pronunciate dall’ispettore Mino Paoletti, il poliziotto che insieme alla pubblico ministero Gabriella Dotto ha fatto le indagini dopo la riapertura del caso nel 2021. “Quando abbiamo riaperto il caso – ha spiegato davanti ai giudici della corte d’assise (presidente Massimo Cusatti) – il nostro dirigente ci disse di ripartire da zero, come se l’omicidio fosse avvenuto in quel momento”.

Paoletti ha raccontato tutto il lavoro fatto, dalla ricerca dei vecchi fascicoli e reperti fino alle nuove intercettazioni e ricerca dei testimoni

Paoletti ha raccontato tutto il lavoro fatto, dalla ricerca dei vecchi fascicoli e reperti fino alle nuove intercettazioni e ricerca dei testimoni. Ma anche tutti le indagini economiche fatte su Cecere: “è emerso che prima dell’omicidio non stava bene economicamente, segnava ogni singola spesa. Poi da giugno ha iniziato a comprare mobili, anche oggetti di lusso. Una macchina. Aveva depositato 12 milioni di lire in contanti: 10 li dirottò in un fondo di investimento, due li tenne sul conto”. L’ex insegnante ha sempre detto, tramite gli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini, che erano una parte di eredità dopo la morte della nonna. In aula sono state ascoltate alcune intercettazioni, tra cui quella tra Cecere e Soracco dopo che sui giornali dell’epoca si era parlato di una donna indagata. Dall’audio si capisce che i due si conoscevano bene: “Io non sono mai stata interessata a te anzi mi fai schifo”.

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Si cerca Mauro Puorro: scomparso da tre giorni a Pero

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Non si hanno più notizie di Mauro Puorro, 60 anni, scomparso da lunedì 16 giugno a Pero, in provincia di Milano

Non si hanno più notizie di Mauro Puorro, 60 anni, scomparso da lunedì 16 giugno a Pero, in provincia di Milano. L’uomo si è allontanato nel pomeriggio dal negozio di famiglia dove lavora come socio insieme al cognato, lasciando sulla scrivania documenti, chiavi dell’auto, portafoglio, cellulare e persino gli occhiali da vista.

A dare l’allarme è stata la famiglia. Sui social, la cognata ha scritto un appello: “Si è allontanato in stato depressivo dal negozio. Vi prego di far girare il più possibile. Se qualcuno avesse notizie, contatti subito i carabinieri”. L’ultima volta è stato visto con una polo color albicocca, pantaloni blu e scarpe blu con stringhe bianche. Mauro è alto 1 metro e 80, pesa circa 62 chili, ha capelli brizzolati, occhi castani e una cicatrice sul mento.

La famiglia ha chiesto aiuto anche all’Associazione Penelope Lombardia, che da anni assiste i familiari delle persone scomparse. In una nota diffusa online, l’associazione ha ribadito: “Si è allontanato senza cellulare, soldi, documenti e senza occhiali da vista. La famiglia chiede tutto il nostro aiuto. Condividiamo il più possibile!”.

Un appello è stato rilanciato anche dalla trasmissione Chi l’ha visto? su RaiTre.

di Federico Arduini

L’articolo Si cerca Mauro Puorro: scomparso da tre giorni a Pero proviene da La Ragione.

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Audi cambia rotta, motori termici anche oltre il 2033

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Più flessibilità, gamma ridotta, nuove piattaforme e focus su ibridi e software-defined vehicle.

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