Italia
Dall’impresa del domani all’alleanza per le Regionali: parla il dem Misiani
GENOVA – L’impresa di domani vista con gli occhi del Partito democratico e con quelli degli stakeholders, dalla portualità alla logistica passando per l’industria. È questo il tema della due giorni organizzata dai dem, a livello nazionale, e che fa tappa anche a Genova. Anzi, si svolge proprio nel capoluogo ligure il primo, di una serie di incontri, per discutere di politiche industriali che servono all’Italia. L’appuntamento è al Salone Blu dell’Acquario di Genova venerdì pomeriggio e sabato mattina. “Non a caso partiamo da Genova per discutere di portualità, logistica, infrastrutture, perché siamo in una fase di profonda trasformazione per la sfida della transizione ecologica e industriale da una parte, per le crisi geopolitiche e i suoi effetti dall’altra – spiega a Primocanale Antonio Misiani, senatore del Partito democratico e attualmente responsabile Economia, Finanze e Imprese nella segreteria nazionale di Elly Schlein -. L’obiettivo è quello di rivedere le catene globali del lavoro, i flussi e le direttrici dei trasporti delle merci. Servono politiche mirate da mettere in campo per rafforzare il sistema portuale, a servizio dell’industria e della manifattura del nostro Paese.
Misiani, il porto di Genova è sempre più strategico e importante nell’economia del Mediterraneo: dall’innovazione digitale alla sostenibilità ambientale, quale può essere il ruolo del porto genovese e cosa può fare per l’Italia?
Il quadrante che fa riferimento a Genova è oggetto di enormi progetti di investimento, pensiamo alle risorse del Pnrr e ai progetti infrastrutturali che sono in divenire. Io ho fatto parte del Governo che ha conquistato in Europa quelle risorse (Misiani si riferisce al Conte II). Si tratta di una sfida di straordinaria importanza, con investimenti infrastrutturali che dovranno potenziare ancora di più il ruolo di Genova, per quello che rappresenta qui e in futuro come snodo fondamentale al servizio del Paese.
Si parla di futuro, innovazione e sostenibilità ambientale ma alle porte dell’Europa ci sono due guerre, vicine a noi, come quella russo-ucraina e quella israelo-palestinese. La sensazione è che si possa essere sempre più coinvolti, e allora Misiani qual è il futuro?
Nessuno si sarebbe immaginato che ci fosse una guerra alle porte dell’Europa, oltre a un conflitto in Medio Oriente dalle proporzioni di quello che sta avvenendo a Gaza, a cui si aggiunge la crisi del Mar Rosso. Assistiamo a eventi drammatici che stanno producendo perdite enormi in termini di vite umane, con conseguenze economiche pesantissime anche sulle catene della logistica e sui flussi di approvvigionamento. Il mondo sta cambiando e noi dobbiamo fare i conti con questo cambiamento per riprendere in mano il proprio destino. E mi riferisco all’Europa. La mia previsione è che non usciremo da questa crisi se l’Europa non riconquisterà il peso geopolitico che le compete, con una politica estera di sicurezza, con il peso che oggi non ha.
La risoluzione di questi conflitti non è in mano solo agli Usa quindi?
Noi crediamo nell’Europa della sicurezza, della difesa e della politica estera. L’Europa non può solo essere spazio economico e monetario ma deve acquisire soggettività politica, senza ruolo forte non si affronta e non si risolve la guerra in Ucraina né, tantomeno, la vicenda Medio Orientale.
Misiani, ha giustamente citato l’Europa, allora non posso non chiederle come sta andando la composizione delle liste per le Europee da parte del Pd. Qui in Liguria manca un nome importante dell’area di sinistra, con un marchio del territorio. Come mai?
La segreteria di Elly Schlein sta lavorando senza sosta alla composizione delle liste, c’è già una capolista nel Nord Ovest che è Cecilia Strada, che rappresenta la sinistra e che comprende nel voto anche la Liguria. È un’esponente della società civile che è esterna al Pd, vogliamo costruire liste plurali con una valorizzazione dei parlamentari uscenti, ma anche con personalità del mondo civile come Lucia Annunziata nel Mezzogiorno, inoltre altre candidature esterne verranno annunciate. Credo ci siano tutte le condizioni per costruire una squadra forte e rappresentativa che possa contribuire al successo del Partito democratico nell’election day, dove si vota con le preferenze, quindi anche i singoli e non solo il partito devono prendere consenso.
Diamo uno sguardo in Liguria, qui si vota per le Regionali l’anno prossimo, anche se il voto potrebbe slittare nel 2026. La sinistra e il Mov5s spingono per trovare un nome in autunno, il Pd inutile negarlo avrà un ruolo centrale e dovrà dare risposte ai partiti di una potenziale coalizione.
Siamo impegnati in tutta Italia per costruire una coalizione ampia alle forze alternative di destra, per l’8 e il 9 giugno si lavora con il Movimento, il centro e le forze civiche per costruire coalizioni competitive. È necessario passare dal concetto di campo di forze a una vera e propria coalizione. Il nostro lavoro è in quella direzione a livello nazionale e territoriale. Abbiamo fiducia nel gruppo dirigente della Liguria e nelle personalità liguri che sono anche dirigenti nazionali del Pd, per un buon lavoro che vada in quella direzione, coerentemente con quello che si fa a livello nazionale.
Misiani, per la Liguria quindi il messaggio che arriva da Roma è quello di allargare alle forze di sinistra, al Movimento e ai centristi?
Il messaggio da Roma è che la destra si può e si deve battere, le forze alternative alla destra sono la maggioranza nelle rilevazioni di opinione, abbiamo perso nel 2022 perché non c’erano le condizioni per andare uniti, ora dobbiamo crearle per una credibile coalizione alternativa alla destra.
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Italia
Salta il consiglio metropolitano, i retroscena nel centrosinistra
Sono acque agitate quelle dove sta navigando il centrosinistra nelle ultime 24 ore, dopo la sospensione improvvisa del consiglio metropolitano di Genova. E non era un consiglio qualunque, era il primo. I fari quindi, era puntati tutti contro. L’ago della bilancia, che avrebbe fatto saltare la maggioranza, era il sindaco di Santa Margherita Ligure Guglielmo Caversazio che, prima di pranzo, avrebbe mandato un messaggio, annunciando la propria assenza.
Il voto senza maggioranza
I consiglieri della città metropolitana avrebbero dovuto votare una decina di ordini del giorno, tra cui alcuni relativi al bilancio, al mandato del consiglio, ma soprattutto alle nuove tariffe di Amt. Novità che sono state illustrate durante la conferenza stampa di ieri mattina, alla presenza tra gli altri della sindaca Salis e del vicesindaco Terrile. Santa Margherita Ligure, inoltre, è l’unico socio di Amt S.p.A., con una partecipazione dello 0,04%. Persone vicine al sindaco raccontano di un clima surriscaldato in Comune, con il primo cittadino che non avrebbe digerito la conferenza stampa che annunciava le tariffe, a “cose fatte”.
Uno scontro infuocato
Ma a quanto risulta, a infuocare il clima, già surriscaldato, il mancato accordo sull’assegnazione delle deleghe e la nomina del vicesindaco metropolitano, che i ben informati raccontano avrebbe voluto ricoprire proprio Caversazio. Da quello che risulta però, non sarà così, soprattutto dopo il colpo di teatro di ieri (mercoledì 22 ottobre ndr). Non aver trovato la quadra sullo scacchiere delle deleghe avrebbe contribuito a far saltare il banco. A denti stretti c’è chi narra di uno scontro, alquanto tensivo, tra Guglielmo Caversazio e il vicesindaco di Genova Alessandro Terrile, contrariato da quanto deciso dallo stesso sindaco di Santa Margherita. Insomma, quello accaduto nella giornata di ieri, dopo la conferenza stampa di Amt indetta dalla giunta Salis, ha messo subito in risalto la precarietà della maggioranza in città metropolitana. Il pareggio sostanziale tra centrodestra e centrosinistra, che vede salvi i progressisti – con un 10 a 9 – solo grazie al voto della sindaca Silvia Salis. Tradotto, questo significa che una sola assenza è capace di far saltare i voti necessari per avere la maggioranza.
La scelta del nuovo vicesindaco metropolitano
La vittoria di un soffio del centrosinistra cela, per i ben informati, alcuni errori di valutazione e di candidature nel campo progressista, soprattutto in Val Trebbia e nel Tigullio, che ha contribuito a una sostanziale parità con il centrodestra. Che qualcosa non sia funzionato, nelle candidature e nei voti, è oramai chiaro a tutti. Nel frattempo, la maggioranza è al lavoro per nominare il vicesindaco della città metropolitana di Genova. Escluso dalla corsa, quindi, Guglielmo Caversazio, sembra prospettarsi la nomina di Simone Franceschi, sindaco di Vobbia, anima di sinistra del Partito Democratico. Sullo sfondo resta il primo cittadino di Casarza Ligure Giovanni Stagnaro, mister preferenze per i progressisti, in quota Italia Viva.
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Italia
Seduta infuocata a Tursi, Salis: “Con i nani si perdono le elezioni”
Ieri pomeriggio il Consiglio comunale di Nervi è stato teatro di un acceso confronto durante la discussione sulla modifica del Piano urbanistico comunale (Puc). Tutto è iniziato con un richiamo al regolamento da parte di Paola Bordilli, capogruppo della Lega, che ha esortato i colleghi maschi a indossare la giacca, come previsto dalle norme per le sedute consiliari. Il rimprovero era chiaramente rivolto a Massimo Romeo di Avs, seduto con un semplice maglione. Il presidente Claudio Villa ha quindi invitato Romeo a farsi porre una giacca.
La situazione è degenerata quando Lorenzo Garzarelli di Avs, parlando fuori microfono, ha contestato Bordilli per essere stata ripresa da un addetto alla comunicazione tra il pubblico, un gesto che secondo il regolamento sarebbe vietato. Nicholas Gandolfo di Fratelli d’Italia ha risposto collegando la sindaca Salis alla stessa pratica, affermando che “anche la sindaca Salis si fa riprendere da Fausto Brizzi”.
L’affermazione di Gandolfo non è passata inosservata alla maggioranza. Filippo Bruzzone, capogruppo della lista Salis, ha preso subito la parola per condannare la frase e chiedere le scuse di Gandolfo. Poco dopo, lo stesso Gandolfo ha cercato di smorzare la tensione spiegando: “Se qualcuno pensa che sia stato offensivo chiedo scusa, ma ho solo detto che tutti noi ci facciamo riprendere. Salis da Fausto Brizzi, non ci vedo nulla di male.”
La sindaca Salis ha replicato con parole forti: “Fausto è un bravo marito e un bravo padre per nostro figlio Eugenio. Sono fiera di lui, del suo aiuto nella comunicazione e del lavoro del mio staff, dei consiglieri e degli assessori. Circondarsi di persone competenti è una prova di intelligenza: con i nani si perdono le elezioni.”
Questa frase ha provocato la reazione della minoranza, interpretata come un’offesa non solo a chi ha perso le elezioni, ma anche probabilmente rivolta a Gandolfo, il cui fisico non è propriamente imponente. Alessandra Bianchi, di Fratelli d’Italia, ha risposto: “Quindi noi siamo nani perché abbiamo perso? Ma non vedo giganti dall’altra parte.”
Italia
Nuove tariffe Amt, Piciocchi: “Allontaneranno gli utenti dall’uso dei mezzi pubblici””
https://youtube.com/watch?v=Ox9xxW6LtX0%3Fsi%3DsqPwb2GJHgJktDqe
Le nuove tariffe Amt presentate dalla sindaca di Genova Silvia Salis insieme al vicesindaco e assessore al Bilancio Alessandro Terrile e al membro del cda di Amt Enrico Franchini hanno portato a una rivisitazione delle misure adottate da inizio 2024. Una serie di novità con lo stop alla gratuità per metro e impianti verticali e all’introduzione di due nuove misure sperimentali per quanto riguarda i mezzi notturni e la domenica con la gratuità per tutti i residenti dell’area metropolitana.
Giallo in Città metropolitana, rinviato il voto sul documento di indirizzo ad Amt
Piciocchi: “Nessun confronto in Consiglio comunale e metropolitano”
Misure fortemente criticate dall’opposizione. Pietro Piciocchi, consigliere di Vince ex vicesindaco facente funzioni commenta: “La Giunta comunale annuncia nuove tariffe del trasporto pubblico locale senza alcun confronto con il Consiglio comunale e con il Consiglio metropolitano che è l’organo competente in materia. La confusione regna ormai sovrana: non è stato presentato il piano di risanamento e i numeri alla base del bilancio cambiano in continuazione. Il Consiglio metropolitano convocato nel pomeriggio per l’approvazione della manovra viene sconvocato all’ultimo momento.
Eppure, dopo l’aumento dell’IMU a luglio, ecco la nuova stangata della Sindaca Silvia Salis ai genovesi”.
Piciocchi: “Misure produrranno la disaffezione dell’utenza”
Piciocchi attacca: Una nuova politica tariffaria che aumenterà di ben 100 euro l’abbonamento annuale, divide il bacino urbano dall’extraurbano, riportandoci così al passato, revoca la gratuità della metropolitana e degli ascensori, misure che tanti benefici avevano portato soprattutto alla popolazione anziana. Una politica tariffaria che costituisce un grave errore: non solo produrrà disaffezione dell’utenza ma comporterà la perdita dei finanziamenti previsti dal Governo a sostegno dell’uso del trasporto pubblico locale. Una manovra che non serve all’azienda perché la politica tariffaria incide molto marginalmente sulla totalità delle entrate di Amt. Ci opponiamo quindi a questa decisione affrettata e non adeguatamente ponderata e sulla stessa chiederemo di poterci esprimere al più presto in Consiglio comunale”.
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