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Consiglio metropolitano, salta il numero legale su Amt: parole infuocate in aula

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Se il buongiorno si vede dal mattino, il primo consiglio metropolitano (ufficiale) di Genova non fa presagire nulla di buono per il centrosinistra, che deve fare i conti con una maggioranza risicata. Il sostanziale pareggio (9-9) con il centrodestra, costringe i progressisti a dover contare sempre sul voto della sindaca Silvia Salis ma a non poter intervenire sul conteggio del numero legale.

Come anticipato da Primocanale, durante l’incontro odierno era fortemente a rischio la votazione sulla presa d’atto delle nuove tariffe di Amt. Undici i punti all’ordine del giorno previsti, tra cui la comunicazione delle deleghe dei consiglieri metropolitani: l’ultimo, l’undicesimo, si è concluso con l’abbandono dell’aula da parte del centrodestra.

“È con grande rammarico che oggi noi componenti dell’opposizione – opposizione e non minoranza perché questo è stato il risultato elettorale – del Consiglio Metropolitano abbiamo deciso di abbandonare l’aula al momento della discussione sulla Presa d’atto della Proposta della società AMT per la revisione della politica tariffaria.

Malgrado il risultato elettore di sostanziale equilibrio tra il centro destra e la sinistra il Sindaco Metropolitano ha deciso di non aprire un confronto sui problemi amministrativi e sui programmi nell’interesse di tutte le comunità dell’area vasta, ma di procedere come se nulla fosse a colpi di schieramento politico.

Inoltre ha deciso di convocare il primo Consiglio Metropolitano – che normalmente è a carattere istituzionale e provvede a verificare la regolarità dei titoli degli eletti, a presentare le linee di mandato, a nominare i Consiglieri delegati e a formare le Commissioni necessarie allo svolgimento dei lavori dell’Ente – farcendolo di numerose delibere, alcune di grande rilevanza, senza i preliminari e opportuni passaggi nelle competenti Commissioni.

Di fatto questo comportamento si traduce in una carenza di rispetto istituzionale del Sindaco e della sinistra nei confronti dell’Ente Pubblico che sono chiamati ad amministrare.

La richiesta di Presa d’atto della decisione di AMT – di cui la Città Metropolitana, sottolineiamo, è azionista – giunge all’attenzione del Consiglio Metropolitano a cose già fatte, rendendola una sorta di sanatoria, un pronunciamento fatto “ora per allora”, a decisioni prese fuori dalla sede competente e già comunicate sui diversi media nei giorni scorsi.

Tutto ciò è aggravato dal fatto che non sono stati minimamente coinvolti i territori, che già da diversi giorni stanno vivendo situazioni di grande difficoltà per la mancata o parziale erogazione del servizio di trasporto pubblico.

Parlando qualche giorno fa ad un convegno organizzato proprio in Città Metropolitana, il Sindaco ha detto che l’amministrazione di questo Ente è un esercizio di “democrazia allargata”. Alla prova dei fatti la realtà è purtroppo l’esatto contrario.

Tutto questo ci ha costretto- lo ripetiamo, con rammarico – a reagire con la necessaria fermezza per porre da subito un argine a un comportamento che se tollerato potrebbe portare a una pericolosa deriva istituzionale”.

I Consiglieri Metropolitani

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Attesa per il consiglio metropolitano, ecco le nuove deleghe

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Il consiglio metropolitano di Genova prende forma, definita, in vista del primo appuntamento ufficiale di oggi pomeriggio. Dopo la sconvocazione di mercoledì scorso, 22 ottobre, avvenuta a poche ore dall’inizio dei lavori dell’aula, nella sede della Prefettura è pronto ad andare in scena un incontro tutt’altro che formale. Quello a cui si è assistito in questi giorni è stato un percorso in salita per il centrosinistra, che può contare su un solo voto in più, quello della sindaca Silvia Salis. Una maggioranza risicata che dovrà stare sempre “sul pezzo”, se non vorrà inciampare nella conta dei voti.

Tariffe già ‘votate’, maggioranza da contare: mercoledì va in scena il Consiglio metropolitano

L’inciampo di settimana scorsa

La disputa, settimana scorsa, era girata intorno alla figura di Guglielmo Caversazio, sindaco di Santa Margherita Ligure, tra l’altro unico socio di Amt S.p.A., con una partecipazione dello 0,04%. Mercoledì scorso, persone vicine al sindaco hanno raccontato di un clima surriscaldato proprio nel Comune del Tigullio. Caversazio non avrebbe digerito la conferenza stampa che annunciava le tariffe, “senza confronto”, sulle novità aziendali. Il rinvio della prima seduta ha scatenato la rabbia dentro e fuori il centrosinistra, con rapporti tesi e scambi di messaggi infuocati tra il vicesindaco Terrile e Caversazio da una parte; e nel centrodestra, che ha accusato i progressisti di non rispettare i consiglieri eletti. Non solo questo impasse avrebbe indispettito il sindaco di Santa Margherita Ligure, ma anche il mancato accordo sulle deleghe.

Salta il consiglio metropolitano, acque agitate nel centrosinistra. I retroscena

Le deleghe dei consiglieri metropolitani

Il risiko delle deleghe è stato risolto con una prima defezione: sembra fuori dalle nomine proprio Guglielmo Caversazio, che non ricoprirà ruoli all’interno della giunta. Politicamente, la sua figura è vicina a quella di Valentina Ghio e Luca Garibaldi, emblema della rottura tra la federazione del Tigullio e quella provinciale del Partito Democratico. Come anticipato da Primocanale, vicesindaco del consiglio metropolitano sarà Simone Franceschi, in continuità con la linea programmatica, a lui deleghe di peso come Viabilità e Trasporto pubblico. Nella squadra ci sarà anche Ilaria Bozzo, vicina a Luca Pastorino, che si occuperà di Pianificazione strategica e territoriale; a Filippo Bruzzone, area Linea Condivisa di Gianni Pastorino, saranno affidate Scuola ed Edilizia scolastica. A Giancarlo Campora, uomo forte di Armando Sanna, vanno Ambiente, Ciclo dei rifiuti e Grandi opere infrastrutturali; a Stefano Damonte, vicino a Simone D’Angelo e Katia Piccardo, la delega al Bilancio. Infine, Giovanni Stagnaro, in quota Italia Viva, si occuperà di Servizio idrico integrato.

Nuove tariffe Amt, domani primo consiglio metropolitano: rischio numero legale

Numero legale cercasi

La seduta è stata convocata per le 17, verranno votate diverse risoluzioni, compreso il bilancio, e le nuove tariffe di Amt. Sul documento relativo alla partecipata si legge il termine “presa d’atto della proposta della società Amt S.p.A. per la revisione della politica tariffaria del servizio di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano”. Il centrodestra contesta ai progressisti di non aver coinvolto il consiglio nel dibattito, e proprio per questo potrebbe decidere di far saltare il numero legale, abbandonando l’aula. Al momento non vi è conferma ma la possibilità sembra più di una suggestione. La minoranza infatti, ha fissato un confronto tra tutti i consiglieri metropolitani prima dell’inizio dei lavori dell’aula. E intanto il conto alla rovescia sul primo consiglio metropolitano di Genova è iniziato, colpi di scena permettendo.

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Skymetro, Rixi: “Genova ha deciso di rinunciare a 600 milioni”

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https://www.youtube.com/watch?v=uJHBvHaP50U

Il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi commenta quanto scritto dal Mit all’editore di Primocanale senatore Maurizio Rossi dopo la sua lettera aperta alla sindaca Silvia Salis sullo Skymetro.

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Scontro a Tursi su Amt, espulsa la consigliera Bordilli: l’opposizione lascia l’aula

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Animi accesi in consiglio comunale a Genova. Tutto parte dalla questione legate alle nuove tariffe Amt. La consigliera della Lega Paola Bordilli ha presentato in aula un ordine del giorno che proponeva la sospensione dell’efficacia delle nuove tariffe. A quel punto è nata una vivace discussione relativa alla questione procedurale relativa alla presentazione degli ordini del giorno con il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa

Villa ha quindi ordinato l’espulsione della consigliera Bordilli che però si è rifiutata di uscire dall’aula rossa. A quel punto il presidente del consiglio ha richiesto prima l’intervento degli usceri e poi degli agenti della polizia locale. Visto la situazione il consiglio comunale è stato sospeso. Nel mentre il consigliere della Lega Alessio Bevilacqua ha ritirato la propria firma su tre ordini del giorno presentati, insieme alla collega di partito, facendoli così decare. L’opposizione ha deciso di lasciare l’aula in solidarietà con la consigliera Bordilli.

“Un gesto di buon senso e di normale dialettica politica si è così trasformato in un atto autoritario e sproporzionato, che mina il rispetto delle regole democratiche all’interno dell’aula consiliare – scrive in una nota l’opposizione unita -. La maggioranza, invece di accettare un confronto democratico e trasparente su un tema che tocca direttamente le tasche dei cittadini, ha preferito ricorrere alla forza e all’espulsione di una consigliera, per di più una donna, scelta che riteniamo gravissima e inaccettabile”.

L’opposizione ha chiesto “le dimissioni immediate del presidente del Consiglio Comunale Claudio Villa, che ha dimostrato un’incapacità evidente di condurre i lavori del Consiglio con l’equilibrio, il rispetto e l’imparzialità che il suo ruolo richiede”.

 

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