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Campora si fa avanti: “Supporto a Vince Liguria e a Piciocchi per la campagna elettorale”

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LIGURIA – Guarda alla politica Matteo Campora, avvocato, dal 2007 ad oggi in consiglio comunale a Genova e oggi eletto con 1.933 preferenze in consiglio regionale: è il secondo più votato a Genova nella lista di Vince Liguria. In Comune lascia le deleghe alla mobilità e ambiente che il vicesindaco Pietro Piciocchi dovrà ridistribuire tra le file della giunta, in attesa delle prossime elezioni comunali. “In questo momento, guardando avanti, la mia scelta sarebbe quella di iniziare a fare un po’ di più politica, dopo otto anni veramente intensi un’attività meno tecnica”, ha commentato a margine della presentazione del Premio Picasso. Con la sua esperienza, si pensava che potesse avere un ruolo nella nuova giunta regionale del presidente Marco Bucci, ma dalle sue parole traspare più la volontà di diventare capogruppo di Vince Liguria, in un momento in cui si apre una nuova partita in città. 

“Decideremo col sindaco ma la mia idea è quello di di occuparmi del gruppo e a supportare il vicesindaco Pietro Piciocchi in questa campagna elettorale che non sarà facile”

I dati dell’affluenza, ma anche il divario di voti tra centrodestra e centrosinistra a Genova, infatti, ben esprimono quanto sarà complicata la campagna elettorale a Genova. E proprio per questo motivo Campora sostiene di voler “mettere tutte le mie energie per aiutare gli amici e i colleghi che sono rimasti un consiglio comunale e dare un’importante aiuto, anche quotidiano, per l’organizzazione della campagna elettorale e per supportare Pietro Piciocchi e tutta la squadra. Ne abbiamo parlato, siamo una squadra, e in questo momento penso che sia doveroso anche da parte mia mettere tutte le energie in favore tutte le persone che mi hanno supportato in questi mesi. Deciderà il sindaco ma l’orientamento è quello di di aiutare di aiutare Vince Genova e di fare un’attività più di natura politica”.

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Insediamento Bucci, le prime tre “critiche” di Orlando

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Nel primo giorno di insediamento del presidente di Regione Liguria Marco Bucci, il suo competitor Andrea Orlando, che ancora deve sciogliere le riserve sul suo futuro, striglia l’ex sindaco sull’ipotesi sottosegretari. Puntare su infermieri e medici, oltre a una legge per limitare il consumo del suolo: i mantra di Orlando, che già erano cavallo di battaglia in campagna elettorale.

Il primo attacco

Il deputato dem, che sta decidendo se rimanere o meno in Liguria a gestire il dossier – come richiesto dai suoi colleghi di partito e di coalizione – elenca alcune “stranezze”. Così definisce le prime decisioni di Bucci. “Innanzitutto si riunisce la maggioranza per formare la giunta, come è normale, come è fisiologico che sia, e a questa riunione di maggioranza partecipa il presidente di un’altra regione. Una stranezza che, però, confligge con l’idea della piena autonomia di una regione come la nostra. Non sarà oggetto di polemica questo, ma una qualche curiosità la suscita”. A dirlo, in un video pubblicato sui social, il deputato Pd Andrea Orlando.

Consumo del suolo: è già scontro

Tema di campagna elettorale, come riproposto più volte dallo stesso ex ministro, riguarda una legge per limitare il consumo di suolo. “Nelle prime battute il presidente Bucci ha chiamato in causa una legge regionale che noi volevamo presentare in caso di vittoria per limitare il consumo del suolo, dicendo che vorremmo costruire delle dighe fatte di bastoni e non vorremmo irreggimentare i fiumi, cose che non c’entrano niente con la nostra proposta. Se vorrà ne discuteremo insieme: io sono disponibile perché l’impianto di quella legge lo avevamo definito ed è un provvedimento che semplicemente lavora per evitare che si impermeabilizzi altro suolo e vincola anche gli interventi, soprattutto nelle aree urbane, alla riambientalizzazione come condizione per contenere in parte l’effetto dei cambiamenti climatici e degli eventi calamitosi che purtroppo si succedono da tanti anni”. Insomma, una mano tesa che sa di presenza e partecipazione, e che fa ben sperare chi vorrebbe che Andrea Orlando rimanesse in Liguria, a fare il capo dell’opposizione.

Sottosegretari? No, infermieri e medici

Infine, aggiunge Orlando, “la terza considerazione più seria e sulla quale spendo davvero pochissime battute è questa: ho visto che la discussione è sull’implementazione della giunta regionale. Bucci ha detto che “ci vogliono i sottosegretari“. Ecco, io direi che invece forse ci vogliono più infermieri e più medici in Liguria e su questo credo sia opportuno fare una discussione”. E se il buongiorno si vede dal mattino, la battaglia si preannuncia accesa.

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Usa, Trump è presidente: “Ha vinto la preoccupazione per i confini”

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E’ un risveglio a stelle e strisce quello italiano e ligure perché, tra le notizie locali, spicca l’aggiornamento internazionale più atteso: il risultato ormai considerato ufficiale delle elezioni presidenziali statunitensi. Già prima delle 8 di mattina infatti arriva la conferma: Donald Trump sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Decisivo il voto popolare, ma anche quei temi che rassicurano gli statunitensi, questo il commento a caldo a Primocanale del docente di storia contemporanea dell’ateneo genovese Ferdinando Fasce. Per Kamala Harris la sconfitta: la vicepresidente sarebbe diventata la prima presidente donna degli Stati Uniti. 

Ha vinto la preoccupazione per economia e difesa confini

“Ha inciso molto la situazione economica, l’inflazione, la percezione di una difficoltà enorme che viene attribuita quasi automaticamente all’amministrazione in carica. La preoccupazione delle migrazioni è stata fondamentale: noi vogliamo difendere i nostri confini, ha detto subito Trump”, spiega il docente a Primocanale. Nel discorso pronunciato a Palm Beach alle 8 di mattina ora italiana,Trump ha parlato subito della sua famiglia, è riemersa una first lady che non avevamo più visto, Trump ha anche ringraziato il cosiddetto “movimento” che l’ha sostenuto. 

Il presidente dei record

“E’ il secondo caso di un presidente che vince una elezione, ne perde un’altra e poi rivince una seconda volta. Era successo solo una volta nel 1892 ed era un democratico”, spiega il professore genovese. E tra le motivazioni della sconfitta di Kamala Harris arriva anche una constatazione storica: “Biden-Harris si sono trovati per l’ennesima volta in una situazione di guerra e con l’eccezione di Roosvelt raramente i presidenti che si sono trovati in guerra hanno poi vinto le elezioni”.

Verso l’insediamento di Trump a gennaio 2025

“Ora i prossimi passaggi: a dicembre ci sarà un incontro ufficiale dei grandi elettori scelti dai due partiti che si sono già impegnati a votare e a questo punto a votare saranno tutti quelli che hanno sostenuto Trump. Ci sarà dunque questo riconoscimento ufficiale e a gennaio ci sarà l’insediamento”, spiega ancora il prof Fasce. 

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