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Bucci: “Serve una pubblica amministrazione capace di essere partner non ostacolo”

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“La Liguria è da sempre una terra di innovazione, votata all’apertura internazionale. Oggi stiamo costruendo un ecosistema che unisce alta tecnologia, ricerca, portualità e blue economy, i grandi pilastri su cui si fonda la competitività del nostro territorio. Siamo una regione che guarda al futuro con pragmatismo ed è per questo che abbiamo saputo attrarre investimenti internazionali di altissimo livello nel campo digitale e delle infrastrutture, portando a Genova i grandi player globali delle connessioni e dei dati”. Così il governatore della Liguria Marco Bucci, intervenuto oggi alla terza edizione di ‘Selecting Italy – Attrazione investimenti esteri e catene regionali del valore’, l’evento organizzato a Trieste dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dalla Regione autonoma Friuli – Venezia Giulia.

“Questo rafforza il ruolo strategico della Liguria come porta tecnologica e marittima dell’Europa – ha aggiunto Bucci – Tuttavia, tecnologia e investimenti, da soli, non bastano: servono fiducia e una pubblica amministrazione capace di essere partner, non un ostacolo. Ciò significa per gli enti pubblici assunzione di responsabilità e semplificazione dei processi, affinché chi investe trovi nel territorio un interlocutore affidabile, efficiente e orientato allo sviluppo”.

“L’autonomia è uno strumento fondamentale in questo percorso- ha proseguito Bucci -. Non è una richiesta di distinzione, ma la condizione per poter rispondere in modo tempestivo e su misura alle esigenze delle imprese, valorizzando le peculiarità della nostra regione. Dobbiamo lavorare come un sistema che agevola chi sceglie di credere nella Liguria: nel campo della blue economy, del digitale, della portualità e della logistica, la nostra regione può e deve essere un modello europeo. È qui che si incrociano mare, tecnologia e innovazione, un mix unico che ci permette di guardare con fiducia a un futuro di crescita, sostenibilità e occupazione qualificata”.

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La sindaca Salis in aula: “Sotto ai miei post c’è chi mi dà della puttana”

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Una Silvia Salis sulle barricate in aula rossa, legge e riporta i commenti sotto i suoi profili social: “sei proprio una gran puttana”, “pensasse a prendere un po’ di belino”, e tanti altri ancora. Al centro del dibattito, l’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado, dopo un articolo 55 proposto dalla capogruppo di Avs Francesca Ghio.

“Un anno fa l’attuale assessora Rita Bruzzone, allora consigliera, proponeva una mozione sulla necessità dell’educazione affettiva nelle scuole, il personale è formato nei centri antiviolenza, i femminicidi aumentano e stiamo andando su un campo troppo complicato” ha commentato in aula Silvia Salis.

A quel punto la sindaca di Genova ha spiegato quello che succede tutti i giorni sotto ai suoi social. “Io sono la sindaca della sesta città d’Italia, di certo non rappresento una categoria da proteggere, ma adesso vi leggo che cosa succede ogni giorno sui miei social – ribadisce in aula rossa Salis -. Alle donne dici puttana e non incapace, è per questo che c’è bisogno di educazione sentimentale”. Già durante la campagna elettorale Salis aveva citato le sue foto in bikini, con alcuni cittadini che l’hanno ripresa e poi commentata. “Io vedo uomini, con nomi e cognomi, con foto di bambini in braccio, che mi insultano. Pensate che a un uomo direbbero le stesse cose? Ecco, io credo proprio di no” ha aggiunto Salis. 

“Questo tema non può essere oggetto di strumentalizzazione politica o di propaganda contro il governo – ha ribattuto il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi – dire che la mancanza di educazione sessuale nelle scuole è la causa principale dei femminicidi è riduttiva e non trova conforto nella letteratura scientifica”. 

 

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“È già domani, i genovesi ringraziano”: maxi-biglietto ironico della minoranza contro la Salis sulle tariffe Amt

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https://youtube.com/watch?v=Jdoq0GUTxFg%3Fsi%3DsXH7Il2HzegOUtKj

Ancora polemiche legate alle nuove tariffe Amt a Genova. A protestare in aula rossa per il mancato confronto in consiglio comunale è stata tutta l’opposizione. All’inizio della seduta ha preso la parola la consigliera della Lega Paola Bordilli che ha sottolinato la mancanza di dialogo sul tema tra la giunta, la maggioranza e l’opposizione sul tema tariffe Amt. 

Tutti i consiglieri della minoranza hanno mostrato un maxi biglietto Amt ironico con la scritta: “E’ già domani. I genovesi ringraziano”. Chiaro riferimento al motto durante la campagna elettorale di Silvia Salis. 

In precedenza una nota diffusa dall’opposizione unita ha sottolineato come il tema delle nuove tariffe Amt da portare in aula sia stato bocciato durante la conferenza capigruppo. “Ci è stato detto che il tema non è di attualità e che il Comune non è competente: ma se il Comune non è competente, a che titolo il vice sindaco Terrile si è presentato in assemblea dei soci per sostenere il nuovo piano tariffario? – si legge nella notta firmata da tutti i capigruppo dell’opposizione -. Il punto è che nessuna giunta lo ha deliberato, nessun consiglio eletto lo ha votato e ora neppure vogliono dibatterne. Nessuna trasparenza, nessuna condivisione, paura del confronto, chiusura all’ascolto: questa è la cifra del nuovo corso dell’amministrazione comunale di Genova” conclude la nota.

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Tariffe Amt, l’opposizione in consiglio a Genova: “Negato il confronto”

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Ancora polemiche legate alle nuove tariffe Amt. Una nota dei capigruppo della minoranza e del gruppo misto attacca la giunta colpevole, a loro dire, di negare il confronto in aula sul tema.

“Anche oggi la maggioranza, su indicazione della Giunta comunale, ci nega la possibilità di parlare delle nuove tariffe di AMT in Consiglio comunale – si legge nella nota diffusa in maniera unitaria -. Sono veramente incredibili le arrampicate sugli specchi per negare la discussione su un argomento che è di assoluto interesse per i cittadini”.

E ancora: “Un ennesimo atto di arroganza verso la Città e i genovesi che si vedono continuamente mettere le mani in tasca da questa amministrazione che ha perso ogni dignità. Ci è stato detto che il tema non è di attualità e che il Comune non è competente: ma se il Comune non è competente, a che titolo il Vice Sindaco Terrile si è presentato in assemblea dei soci per sostenere il nuovo piano tariffario? Il punto è che nessuna giunta lo ha deliberato, nessun consiglio eletto lo ha votato e ora neppure vogliono dibatterne. Nessuna trasparenza, nessuna condivisione, paura del confronto, chiusura all’ascolto: questa è la cifra del nuovo corso dell’Amministrazione comunale di Genova” conclude la nota.

 

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