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Assessore alla cultura in Comune, il cavillo che decide se “s’ha da fare”

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Se ormai les jeux sont faits per l’assessore regionale alla cultura, di cui Regione Liguria era rimasta orfana da quando Ilaria Cavo è stata eletta deputata a Roma, che andrà nelle mani di Simona Ferro, in Comune il vicesindaco prossimamente facente funzioni di Marco Bucci Pietro Piciocchi aveva già manifestato a Primocanale la sua volontà di nominare un assessore “in più”, oltre a colui che sostituirà Matteo Campora e le deleghe alla mobilità e all’ambiente. 

Assessore alla cultura a Genova, Piciocchi: “Potrei doverlo fare io” – LE DICHIARAZIONI

Il cavillo

C’è un però che si chiama articolo 44 dello Statuto del Comune di Genova. Secondo questa norma, si prevede che la giunta comunale è composta dal primo cittadino e da un numero di assessori che non può essere superiore a quello previsto dalla legge, ovvero nove. Vero è che il sindaco, venendo meno, lascia il decimo posto libero in giunta, ma a questo punto entra in gioco la giurisprudenza, come ben evidenzia l’avvocato Lorenzo Cuocolo.

“Il dubbio è se si possa nominare un decimo assessore, dato che Pietro Piciocchi resta assessore a tutti gli effetti: sarà un vicesindaco reggente o facente funzioni, a cui viene riconosciuta pienezza di poteri fino alle prossime elezioni amministrative. Per questo motivo, Piciocchi non potrà avere un ‘vicesindaco’”

Lo stesso Pietro Piciocchi, avvocato di professione, assieme agli uffici comunali sta svolgendo degli approfondimenti per dipanare questa questione. 

Il quadro 

A giudicare da questa analisi, le prospettive che si possa nominare un decimo assessore sono abbastanza limitate ed è probabile che Pietro Piciocchi debba o tenere per sé la delega alla cultura, ereditandola direttamente dal sindaco, o ridistribuirla ad uno degli altri otto assessori a sua disposizione, ma sembra più propenso per la prima ipotesi. I tempi di definizione sono comunque ancora lunghi, in quanto il rimpasto accadrà soltanto una volta designata la giunta regionale e dopo aver fatto le ultime valutazioni anche con il sindaco Marco Bucci. 

La figura tecnica

Nel mondo della cultura, intanto, c’è attesa e c’è anche chi auspica o auspicava la presenza di tecnici che prendessero le redini di un settore che riguarda tutti i cittadini, ma per cui passa anche l’offerta turistica e la destagionalizzazione. Chissà che non spunti un tecnico in Regione Liguria nella figura del ‘sottosegretario’ che il neo presidente Marco Bucci ha già dichiarato di voler istituire o che non venga ‘esportato’ il modello del tavolo culturale comunale anche a De Ferrari, con un coordinamento più tecnico dei principali enti del territorio. In Comune, nel frattempo, tra le ipotesi era spuntato anche il nome di Jessica Nicolini, prima dei non eletti in consiglio regionale nella lista arancione di “Vince Liguria”. Nessuna chiamata ufficiale per il momento all’ex coordinatrice delle politiche culturali che dopo la campagna elettorale è tornata al lavoro negli uffici di Regione come ufficio stampa, dopo essersi occupata per più di un anno della cultura in Liguria. Del resto, c’è prima il cavillo a decretare se questo assessore “s’ha da fare”. 

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Primo passo per la decadenza di Bucci, parole grosse in aula

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È stata approvata nel pomeriggio la prima di una serie di delibere con cui il consigli comunale di Genova sancisce la decadenza da sindaco di Marco Bucci, eletto da poco presidente della giunta regionale della Liguria. Con 36 voti è stata approvato un documento che stabilisce la “sopravvenuta condizione di incompatibilità” del sindaco dopo il suo passaggio in piazza De Ferrari.

Cosa dice la legge

Secondo il regolamento, Bucci ha dieci giorni di tempo per presentare delle osservazioni per togliere la causa di incompatibilità. In mancanza di un suo intervento, il consiglio comunale si riunirà di nuovo per una seconda votazione che confermerà l’incompatibilità. A quel punto l’assemblea comunale sarà chiamata a votare la decadenza. Da quel giorno, probabilmente entro la metà di dicembre, il Comune di Genova sarà guidato dal vicesindaco Pietro Piciocchi in qualità di facente funzioni. Nel frattempo nel capoluogo ligure si prepareranno le Comunali della prossima primavera, la finestra sarà quella tra aprile e giugno.

Nervi tesi in aula rossa

Nella seduta odierna ci sono stati momenti di forte tensione culminati con l’allontanamento dall’aula del consigliere del M5s Fabio Ceraudo, che ha protestato per non aver avuto la possibilità di intervenire. Il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba ha spiegato di non aver visto illuminarsi la scritta di intervento. “Cacciami cacciami” gli ha urlato Ceraudo, che ha accusato Cassibba di aver negato la possibilità “a un consigliere eletto di potersi esprimere”. Alla fine la delibera è stata approvata all’unanimità con il parere favorevole della maggioranza, di Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione e di Arianna Viscogliosi del Gruppo Misto. Il resto dell’opposizione, che in un primo momento non aveva votato in protesta all’allontanamento dall’aula del consigliere Ceraudo del M5s, alla fine si è aggiunto alla maggioranza. Sulla stessa è stata votata all’unanimità l’immediata eseguibilità.

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Nuova giunta, ora è duello Lega – Fratelli d’Italia

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Sembra impossibile ma questa volta è Bucci, “U scindacu che cria”, ad essere il mediatore tra i partiti. Come era immaginabile si trova a dover fare i conti con la politica e gli equilibri tra i cosiddetti “alleati”
Il tema principale ormai è che Fratelli d’Italia vorrebbe diversi ruoli in giunta senza garantire neppure delle coperture territoriali che Bucci vuole. La Lega scalpita e il Viceministro Rixi pone dei limiti all’onorevole Rosso che rallentano la formazione della giunta Bucci.

EQUILIBRI E DINAMICHE

Fratelli d’Italia, che al suo interno ha diverse correnti interne, avrebbe ottenuto per l’onorevole Berrino il consigliere Lombardi a copertura della provincia di Imperia con deleghe ancora da definire.
Simona Ferro, assessore uscente di Fratelli d’Italia verrebbe riconfermata con deleghe similari e garantirebbe anche una presenza femminile in giunta.
Il ruolo di presidente del consiglio regionale Fratelli d’Italia lo rivendica Stefano Balleari.
A questi tre si aggiunge l’ex vicesindaco di Fratelli d’Italia Massimo Nicolò che Bucci vuole alla Sanità e lo dichiara “indipendente” come sua scelta. Ma per la Lega è di fatto il quarto dei meloniani in giunta e non accetta questa posizione chiedendo come ipotesi un passo indietro di Balleari e il ruolo di Presidenza del consiglio da assegnare ai leghisti magari proprio ad Alessandro Piana mettendo in giunta Alessio Piana.
Claudio Scajola è soddisfatto della posizione assegnata a suo nipote Marco Scajola ormai in quota Forza Italia, e in tal modo coprendo Imperia, ma potrebbe anche insieme a Forza Italia con cui ha costruito un asse di ferro, chiedere anche l’assessore alla sanità con Vaccarezza che coprirebbe anche la casella Savona evitando quindi l’ipotesi di altri da inserire come la Caprioglio o altro savonese magari leghista obbligherebbe a sacrificare uno dei due Piana e presumibilmente Alessio visto che Alessandro è stato il facente funzioni dopo Toti ed ha portato la Regione alle elezioni. 
Con questa soluzione Fratelli d’Italia non intesterebbe un assessorato spinoso come quello della Sanità per buona pace di Matteo Rosso che, anche da medico, di fatto non hai mai spinto per averlo.
Giacomo Giampedrone, in quota a Vince Liguria, sarebbe la copertura di La Spezia. A Bucci piace perché ha lavorato bene come assessore alla protezione civile

Bucci quindi in queste ore il grande mediatore. Vedremo se sarà anche capace di ricoprire questo ruolo o se ad un certo punto tornerà ad essere “il Sindaco…anzi il presidente che “U CRIA!”

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Porsche Taycan, tre nuove versioni per la sportiva elettrica

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Porsche Taycan GTSGTS, 4 e una versione aggiornata della Turbo S

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