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25 aprile, la polemica. Pd: “Salis non invitata”, Bucci: “Neanche io quando ero candidato”

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Anche nel giorno della Liberazione e della visita di Mattarella a Genova non sono mancate le polemiche politiche. La miccia la accende il Pd perché la candidata sindaca Silvia Salis non è stata invitata alla cerimonia ospitata al Teatro Nazionale: “Sono rimasto colpito – affermano i vertici del partito – che il 25 Aprile, che deve essere festa di tutti, non siano stati coinvolti i candidati a sindaco, e in particolare la nostra Silvia Salis. E’ un momento di gioia in un periodo delicato in cui è importante rievocare una coesione ed evitare qualunque forma che prevedesse l’esclusione di qualcuno. Lo consideriamo uno sgarbo istituzionale e una brutta pagina. Qualcuno dovrà rispondere di questo mancato invito”. E’ una posizione alla quale si allinea il M5S: “Sgambetto di una destra in evidente difficoltà? O, peggio, incapacità di gestire correttamente un appuntamento istituzionale? Non aver invitato Salis è stato peggio di uno sgarbo istituzionale perché non è solo la candidata sindaca, ma anche la vice presidente vicaria del Coni nonché commendatrice della Repubblica nominata dallo stesso Mattarella”.

La risposta di Bucci

La risposta è arrivata dal presidente della Regione Marco Bucci: “Mi sembra che quello del Teatro Nazionale fosse un momento istituzionale e quando ero candidato nessuno mi ha mai invitato. Io non stavo sul palco di piazza Matteotti, ero giù insieme alla gente. Lo ricorderò sempre perché non riuscivo a capire, anzi diciamo che cominciavo a capire cosa stava succedendo. Vedremo oggi pomeriggio dove si piazzerà Salis, se va giù assieme a tutti gli altri fa la cosa giusta senza pretendere di stare con le istituzioni. E’ quello che dice il sistema. Tra l’altro, poi, è il cerimoniale del Quirinale che decide queste cose”.

 

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“Caccia al candidato”, le ultime 24 ore di campagna elettorale su Primocanale

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Dove passeranno le ultime ore di campagna elettorale i sette candidati a sindaco di Genova? Che cosa avranno in programma prima del silenzio che scatterà alla mezzanotte di venerdì 23 maggio? Primocanale, come un segugio, li cercherà strada per strada, accompagnandoli negli ultimi appuntamenti che li separano dal voto di domenica 25 e lunedì 26 maggio. Il nostro format si chiama “Caccia al candidato”, e lo è di nome e di fatto. Primocanale ha infatti deciso di dedicare l’intero palinsesto di venerdì all’ultima giornata di campagna elettorale.

Gli ultimi passi dei candidati a sindaco 

Si tratta di un’iniziativa editoriale che esce dagli schemi ma che nasce con l’intento di coinvolgere i protagonisti di queste lunghe settimane e che vedrà impegnata tutta la redazione, la parte tecnica, con tre troupe sparse sul territorio e nei diversi quartieri della città. La nostra sarà una lunga diretta a partire dalle 8, che racconterà passo dopo passo l’evolversi della giornata di Pietro Piciocchi (centrodestra) e Silvia Salis (centrosinistra). A loro si aggiungono gli altri cinque candidati che non sono appoggiati dai principali partiti italiani: Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione), Raffaella Gualco (Genova Unita), Antonella Marras (Sinistra Alternativa), Cinzia Ronzitti (Partito Comunista dei Lavoratori) e Francesco Toscano (Democrazia Sovrana Popolare).

Primocanale in diretta tra tv, social e maxi

Una lunga maratona con tanti ospiti, in esterna e in studio. Il tutto sarà ovviamente visibile on demand sul sito Primocanale.it e su tutti i nostri canali social. Anche il maxi schermo di Terrazza Colombo trasmetterà per tutto il giorno notizie politiche. Insomma, una giornata intensa e ricca di spunti, il modo migliore per avvicinarsi alle elezioni genovesi, che eleggeranno il nuovo sindaco o la nuova sindaca, e comporranno la futura aula rossa di palazzo Tursi.

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Mahmoud e Ramy. Vite e tragedie che si incrociano a Milano

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Ramy e Mahmoud, così si chiamava il 20enne, non sono la stessa persona. Soprattutto non sono due storie uguali

C’è un ragazzo, di origine libica, morto mentre era in sella a uno scooterone. Morto in piena notte a Milano, mentre scappava dalla polizia perché non aveva la patente. Un ragazzo che viveva a pochi passi da Ramy, il giovane morto alcuni mesi fa dopo essere scappato da una gazzella dei Carabinieri. Due ragazzi, due immigrati di seconda generazione, lo stesso quartiere, il Corvetto, una delle periferie problematiche di Milano. Si fa presto a mettere insieme le due storie, si fa presto a parlare appunto di un nuovo caso Ramy. Si fa presto a riaccendere la miccia di una tensione, contro le forze dell’ordine, forse mai davvero sopita.

Ma Ramy e Mahmoud, così si chiamava il 20enne, non sono la stessa persona. Soprattutto non sono due storie uguali perché in quest’ultima vicenda, su cui pure si stanno già svolgendo accertamenti, sembra chiaro sin dalle prime ore successive che la volante della polizia sia arrivata diversi secondo dopo che il ragazzo si era schiantato contro un incrocio, complice probabilmente l’alta velocità e la cilindrata di quello scooterone che lui non poteva guidare.

In ogni caso, invocare un nuovo caso Ramy, anche da parte di chi queste storie le racconta, significa rischiare di far esplodere nuovamente una situazione già difficile. C’è una responsabilità, anche quando si racconta. Anche se certi titoli a effetto garantiscono più clic. Sicuramente, questo 20enne, con precedenti per stupefacenti, scappava dalle forze dell’ordine. Come Ramy. Era amico, di Ramy. Vivevano a pochi passi di distanza. Ma le analogie finiscono qui, almeno a quanto si sa al momento. E chi scrive, chi racconta, ai fatti si dovrebbe attenere. Anche se significa qualche clic in meno.

di Annalisa Grandi

L’articolo Mahmoud e Ramy. Vite e tragedie che si incrociano a Milano proviene da La Ragione.

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Meyle intensifica la propria presenza in Italia, presentando ad Autopromotec 2025 una strategia rinnovata per il mercato dei ricambi automobilistici

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Meyle intensifica la propria presenza in Italia, presentando ad Autopromotec 2025 una strategia rinnovata per il mercato dei ricambi automobilistici. Un impegno verso distributori e riparatori, focalizzato su innovazione e supporto concreto. L’azienda tedesca Meyle avvia una fase differente nel settore italiano dei componenti per auto, scegliendo Autopromotec 2025 a Bologna quale vetrina per questa …

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