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Cultura e fashion

Milano, alla Casa dell’Accoglienza “Enzo Jannacci” nasce il salone sociale “Beauty for a Better Life”: bellezza e dignità per chi è in difficoltà

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Milano, alla Casa dell’Accoglienza “Enzo Jannacci” nasce il salone sociale “Beauty for a Better Life”: bellezza e dignità per chi è in difficoltà

Un taglio di capelli, una piega, un gesto di cura possono diventare il primo passo verso la rinascita. Alla Casa dell’Accoglienza “Enzo Jannacci” di Milano è stato inaugurato “Beauty for a Better Life”, il primo salone sociale d’Italia, nato dalla collaborazione tra L’Oréal Italia, Fondation L’Oréal e il Comune di Milano, in sinergia con una rete di associazioni tra cui Medihospes e Fondazione Progetto Arca.

L’obiettivo del progetto è offrire servizi gratuiti di taglio, acconciatura e cura personale alle persone ospiti della struttura e, in un secondo momento, anche ad altri cittadini segnalati dai servizi sociali che vivono una condizione di vulnerabilità.

Uno spazio di bellezza e rinascita

Il nuovo salone, uno spazio di 60 metri quadrati all’interno del cortile di Casa Jannacci, è stato ristrutturato e reso indipendente dal resto del complesso. Sarà aperto due giorni a settimana, il martedì e il giovedì, su appuntamento, con l’obiettivo di raggiungere oltre mille beneficiari all’anno.

All’interno opereranno socio-parrucchieri e socio-estetisti altamente qualificati, formati da Fondation L’Oréal per combinare competenze tecniche e sensibilità sociale, capaci di accompagnare persone fragili in un percorso di cura di sé e recupero dell’autostima. Il personale ha ricevuto una formazione professionale specifica presso il Beauty HUB L’Oréal di Milano, con corsi dedicati all’utilizzo dei prodotti L’Oréal Professionnel.

Un progetto per restituire dignità e fiducia

Il programma “Beauty for a Better Life”, lanciato da Fondation L’Oréal nel 2021, si basa sull’idea che la cura estetica possa diventare uno strumento di inclusione sociale e rinascita personale. Quello di Casa Jannacci è il primo salone sociale in Italia, un modello destinato a essere replicato in altre città.

“Tutti i percorsi di reinclusione sociale – spiega Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano – partono dalla cura della persona. Restituire dignità e autostima è il primo passo per offrire nuove opportunità di vita. Questo salone sarà un punto di riferimento non solo per gli ospiti di Casa Jannacci ma anche per i cittadini del quartiere in difficoltà”

“Siamo orgogliosi di inaugurare il primo salone sociale Beauty for a Better Life in Italia – commenta Ninell Sobiecka, Presidente e AD di L’Oréal Italia –. Crediamo che la bellezza possa essere un motore di cambiamento e vogliamo offrire a quante più persone la possibilità di sentirsi bene con sé stesse”.

“Questo progetto – aggiunge Pasquale Montagna, responsabile area Nord Italia di Medihospes – rappresenta un segno concreto di speranza: un luogo dove le persone possono rimettersi in gioco, formarsi, riconquistare fiducia e autonomia”.

Casa Jannacci, un faro di accoglienza e inclusione

La Casa dell’Accoglienza “Enzo Jannacci”, intitolata al celebre cantautore milanese che raccontò la vita degli ultimi, è oggi la più grande struttura pubblica di accoglienza in Europa. Ospita 563 persone, tra cui adulti soli, famiglie richiedenti asilo, nuclei in emergenza abitativa e minori stranieri non accompagnati.

La struttura, di proprietà del Comune di Milano, è cogestita con nove enti del Terzo Settore: Medihospes, Fondazione Progetto Arca, Kayros, Cura e Riabilitazione, Ambiente e Acqua, Naturalia, Cumse, Progetto Mirasole e IRC.

“Vivere nella bellezza – conclude Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca – significa credere nella possibilità di una nuova vita. Questo salone rappresenta un luogo di incontro, socialità e speranza, dove la cura del sé diventa la base per la dignità e l’autonomia”.

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Milano accoglie i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 con un grande palinsesto culturale di mostre, arte e design

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Milano accoglie i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 con un grande palinsesto culturale di mostre, arte e design.

Milano si prepara a vivere l’appuntamento con i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 non solo come grande protagonista sportiva, ma anche come cuore pulsante della cultura contemporanea.

In occasione dell’evento, il Comune di Milano ha costruito un articolato programma di mostre che unisce linguaggi, epoche e discipline, offrendo un viaggio tra arte, design, moda, fotografia e scultura.

Come ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala, la città accoglierà centinaia di migliaia di visitatori e visitatrici provenienti da tutto il mondo, diventando una vetrina internazionale capace di mostrare il volto più innovativo e creativo di Milano.

Anche l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi sottolinea la natura cosmopolita del progetto, concepito come una “costellazione di appuntamenti” che raccontano la vitalità e l’identità culturale della città.

Le mostre imperdibili

Il ricco calendario espositivo attraversa i principali poli culturali milanesi. Tra gli eventi di punta spicca “Anselm Kiefer. Le Alchimiste” al Palazzo Reale, un omaggio al maestro tedesco con oltre quaranta opere inedite dedicate alla figura femminile e al potere trasformativo dell’arte.

Sempre al Palazzo Reale, la grande retrospettiva “I Macchiaioli” celebra i protagonisti del Risorgimento artistico italiano, mentre “Robert Mapplethorpe. Le forme del desiderio” porta a Milano la provocatoria e poetica estetica del celebre fotografo americano.

Il progetto diffuso “Metafisica/Metafisiche”, a cura di Vincenzo Trione, coinvolgerà Palazzo Reale, Museo del Novecento, Gallerie d’Italia e Palazzo Citterio, con un viaggio tra de Chirico, Morandi, Magritte e Warhol, fino ai contemporanei.

Al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea, la mostra “India. Di bagliori e fughe” offrirà una panoramica sull’arte indiana contemporanea, tra pittura, video e performance, mentre il MUDEC ospiterà “Il senso della neve”, un percorso multidisciplinare che esplora la neve tra scienza, arte e culture dei popoli artici.

Alla Galleria d’Arte Moderna si potrà ammirare “Paul Troubetzkoy. Scultore della Belle Époque”, in collaborazione con il Musée d’Orsay, mentre alla Fabbrica del Vapore il fotografo Stefano Zardini racconterà lo spirito pionieristico della montagna in chiave pop con “Pioneers Passion”.

Il Castello Sforzesco, invece, aprirà eccezionalmente il cantiere del restauro della Sala delle Asse di Leonardo da Vinci, offrendo visite straordinarie e nuove installazioni immersive.

Milano 2026: arte, sport e inclusione

Le mostre di Palazzo Reale, MUDEC e PAC fanno parte dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, un progetto diffuso che unisce i valori di sport, arte e inclusione.

Dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026, Milano sarà non solo il cuore dei Giochi, ma anche una capitale della creatività globale, capace di raccontare il futuro attraverso il dialogo tra passato e innovazione.

Il programma, in continuo aggiornamento, è consultabile su YesMilano.





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Tajani inaugura alla Farnesina la seconda edizione degli Stati Generali della Space Economy

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Tajani inaugura alla Farnesina la seconda edizione degli Stati Generali della Space Economy.

Dal 29 al 31 ottobre appuntamenti a Roma, Torino e Milano con istituzioni, industria, ricerca e mondo finanziario. Focus su EU Space Act, difesa e presidenza italiana del COPUOS all’ONU.

Roma – La Farnesina si prepara ad accendere i riflettori sul futuro dell’economia spaziale. Domani verrà inaugurata la seconda edizione degli Stati Generali della Space Economy, una tre giorni strategica che riunirà attori istituzionali, industria, imprese innovative, mondo accademico e finanziario per delineare le direttrici dello sviluppo italiano nel settore spazio e difesa.

La sessione inaugurale sarà aperta dal Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani e verterà sul tema:
«La Diplomazia dello Spazio: strumento di politica estera e motore di crescita».

Un concetto che sintetizza perfettamente la nuova visione italiana: lo spazio non solo come luogo di ricerca scientifica, ma come leva diplomatica, vantaggio strategico e opportunità economica.

Un evento in un momento cruciale per la politica spaziale

L’edizione 2025 giunge in una fase di profonda trasformazione dell’intero comparto:

L’Italia si è appena dotata della sua prima legge nazionale sullo spazio, passo decisivo per regolare investimenti e responsabilità del settore;
a Bruxelles si lavora al nuovo EU Space Act, pensato per rafforzare competitività, sicurezza e autonomia strategica dell’Unione;
a novembre si terrà la riunione ministeriale ESA, sotto Presidenza italiana, in cui verranno decise le priorità europee per i prossimi tre anni.

In un contesto globale caratterizzato da nuove sfide geopolitiche, l’interconnessione crescente tra spazio e difesa rende essenziale ridefinire regole, cooperazione e sviluppo industriale.

L’Italia protagonista sulla scena internazionale

Il nostro Paese rafforza il proprio ruolo nei fori multilaterali:
nel biennio 2026-2027 l’Italia assumerà la Presidenza del COPUOS, il Comitato ONU sull’uso pacifico dello spazio — oggi l’unico tavolo mondiale per la definizione di norme condivise per l’attività spaziale.

Un traguardo che conferma l’autorevolezza italiana nel promuovere collaborazione, sostenibilità e sicurezza oltre l’atmosfera.

Le istituzioni in prima fila

All’appuntamento della Farnesina interverranno, accanto a Tajani:

Andrea Mascaretti, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Space Economy
Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento Europeo
Roberta Angelilli, Vicepresidente della Regione Lazio e Assessore allo sviluppo economico

Seguirà una tavola rotonda sulla cooperazione spaziale e aerospaziale internazionale, moderata da:

Gen. Franco Federici, Consigliere Militare del Presidente del Consiglio e Segretario COMINT
Marco Lisi, Inviato Speciale del Ministro degli Esteri per lo Spazio

Al centro, i temi cardine della diplomazia dello spazio, i partenariati globali dell’Italia e le prospettive di crescita industriale.

Una rassegna che coinvolge i principali poli aerospaziali italiani

Gli Stati Generali della Space Economy non si fermano a Roma:

il 30 ottobre eventi a Torino, capitale nazionale dell’aerospazio
il 31 ottobre chiusura a Milano, hub finanziario e tecnologico

Incontri dedicati a tre pilastri:

Diplomazia e politica spaziale
Innovazione e competitività industriale
Sostenibilità e utilizzo responsabile dello spazio

Un’occasione unica per mettere in rete startup, centri di ricerca, agenzie nazionali e internazionali, grandi player della difesa e investitori.

L’ambizione dell’Italia: più competitività, più sicurezza, più futuro

Il settore spaziale rappresenta uno degli assi di crescita più promettenti per l’economia italiana: tecnologie satellitari, osservazione della Terra, telecomunicazioni, navigazione, difesa e servizi innovativi generano impatti diretti sulla società, dalla transizione digitale alla gestione delle emergenze.

Gli Stati Generali vogliono consolidare questa traiettoria, rafforzando il ruolo dell’Italia nello scenario spaziale europeo e globale.

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Milano: al Museo del Novecento la mostra “Enrico Crispolti. La critica in atto”.

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Milano: al Museo del Novecento la mostra “Enrico Crispolti. La critica in atto”.

Il Museo del Novecento dedica una mostra a Enrico Crispolti (Roma, 1933-2018), storico dell’arte, critico militante e docente universitario tra le voci più influenti del panorama artistico italiano del XX secolo. L’esposizione, intitolata “Enrico Crispolti. La critica in atto”, è visitabile da oggi, venerdì 24 ottobre 2025, fino all’11 gennaio 2026 negli spazi degli Archivi “Ettore e Claudia Gian Ferrari” del museo.

La mostra inaugura “Voci del Novecento”, un nuovo ciclo espositivo dedicato a critici, curatori e storici dell’arte che hanno orientato letture e linguaggi dell’arte contemporanea. Il progetto, promosso dal Comune di Milano – Cultura e prodotto dal Museo del Novecento in collaborazione con l’Archivio Enrico Crispolti APS, proseguirà nel 2026 con un’esposizione dedicata a Tommaso Trini e nel 2027 con un progetto su Pierre Restany.

L’esposizione, allestita al quarto piano del museo e inclusa nel biglietto d’ingresso alle collezioni, propone un percorso di approfondimento gratuito per i visitatori.

«Con questa mostra – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi – il Museo del Novecento inaugura un percorso importante che mette al centro non solo gli artisti, ma anche quelle figure di studiosi, critici e intellettuali che hanno contribuito in modo determinante a definire i linguaggi dell’arte contemporanea. Enrico Crispolti è stato una voce lucida e appassionata, capace di unire rigore storico, impegno civile e attenzione al presente. Il suo legame con Milano, città con cui ha dialogato con alcuni dei protagonisti più significativi della scena artistica del secondo Novecento, rende questo omaggio particolarmente sentito».

La mostra, curata da Luca Pietro Nicoletti in collaborazione con l’Archivio Crispolti, ricostruisce la biografia intellettuale del critico attraverso una ricca selezione di materiali in gran parte inediti, provenienti dal suo archivio personale: libri annotati, appunti, corrispondenze, fotografie, contributi audio e video, manifesti e documenti editoriali.

«Crispolti è stato uno studioso di lunghe fedeltà, compagno di strada degli artisti e convinto sostenitore di una linea di indagine plurale e, come amava dire, democraticamente “orizzontale” – afferma il curatore Nicoletti –. Una militanza che teneva insieme attenzione al presente e storicizzazione dell’immediato passato».

L’esposizione, articolata in quattordici sezioni, ripercorre i nodi centrali dell’attività di Crispolti: dalla storicizzazione dell’Informale al suo superamento fra Nuova Figurazione e Pop Art, fino alla periodizzazione del Futurismo e ai rapporti fra arte e partecipazione sociale, espressi nella teorizzazione dell’Arte ambientale e nel suo intervento nel dibattito politico e civile.

Un’attenzione particolare è dedicata al legame con Milano, città che fin dagli anni Cinquanta lo ha visto impegnato in un dialogo costante con artisti come Lucio Fontana e Francesco Somaini, il cui lavoro rappresentò per Crispolti una “spinta per una maturazione esegetica e metodologica”.

Il progetto intreccia cronologia e temi, restituendo i momenti fondamentali della carriera del critico e il segno profondo che la sua opera ha lasciato nella riscrittura della storia dell’arte contemporanea italiana. Ne emerge il ritratto di un intellettuale capace di coniugare ricerca storica, impegno civile e partecipazione attiva al dibattito culturale, divenendo un punto di riferimento per generazioni di artisti e studiosi.

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