Italia
La Costituente del Mov5s passa da Grillo: “Domani ho un annuncio da fare”
Colpo di teatro per il fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, che ha annunciato sulla propria pagina Facebook che domani, martedì 3 dicembre, alle 11.03, annuncerà qualcosa di importante alla comunità grillina.
C’è attesa per le parole di Beppe Grillo
“Domani, martedì alle 11.03, collegatevi sul mio Blog, sul mio canale Youtube e sulla mia pagina Facebook. Ho un delicato messaggio da annunciare”. Poche parole, accompagnate da una foto con Gianroberto Casaleggio. In meno di un’ora sono già 1500 i commenti sotto al post del comico genovese. La stragrande maggioranza sembra propendere per la corrente dell’ex presidente del consiglio: “Io sto con Conte. Stai sereno il Mov5s è in buone mani. Noi votiamo Conte”. E così via. A questi si aggiungono però i sostenitori del “Vaffa” che quindici anni fa hanno creduto e partecipato al movimento di Grillo. “Attendiamo buone notizie. Siamo dalla tua parte” e tanti altri ancora.
Mov5s, vince la linea Conte: addio garante e ok alle alleanze
Le ipotesi di annuncio
Insomma, il popolo pentastellato si divide, anche se sembra propendere per Giuseppe Conte, che ha vinto il primo round della Costituente. Gli iscritti sono stati tranchant: no al garante, no al vincolo del doppio mandato, sì al campo progressista “indipendente” e sì alle alleanze, ma su accordi precisi. Come dire: basta alla linea del fondatore Beppe Grillo. Che ha così chiesto una nuova votazione, prevista dal 5 all’8 dicembre. Cosa bolla in pentola è difficile da dire, e da decifrare, ma le ipotesi potrebbero essere due. Da una parte l’intento di richiamare al voto i sostenitori del Mov5s della prima era, per provare a sovvertire il risultato precedente; dall’altra l’annuncio di un nuovo progetto, di un nuovo Movimento 4.0, che aprirebbe a ben altri scenari. L’attesa è tanta, e il colpo di teatro, da uno che calca palcoscenici da quarant’anni, ha un sapore dolceamaro. Dipende dai punti di vista, ovviamente.
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Il Natale di Pietro Piciocchi: “Troppe situazioni di “buio”, servono luce e gioia”
https://www.youtube.com/watch?v=ZFRtk8IzBOA
Non è un Natale come gli altri per il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi. Quest’anno siede sulla poltrona più importante di Palazzo Tursi ed è alla guida di un’amministrazione che probabilmente prima dell’estate andrà al voto.
“Cerco di essere me stesso sia fuori che in famiglia e quindi cerco di attingere dal significato profondo del Natale e credo che quella gioia che noi dobbiamo portare nella famiglia sia quella che ha tanto bisogno la città. Se mi chiedete che proposito mi sono fatto per questo Natale: voglio essere una persona gioiosa, dobbiamo portare la luce nelle famiglie ma anche nella città dove ci sono ancora tante troppe situazioni di buio, di solitudine e di fragilità.. Poi non è facile perché è un impegno con se stessi, una sfida personale. Prima di andare alla sera mi chiedo: “com’è andata la giornata? Sono riuscito a diffondere questa fiducia intorno a me?S0ì, no” ecco credo che sia un bel interrogativo, un bel proposito da fare: io ce la metterò tutta”.
Quanto incide la sua fede nel suo lavoro quotidiano?
“Molto. Tutte le scelte della vita, anche il fatto di aprirmi insieme a mia moglie che condivide questa fede ad una famiglia numerosa, chiaramente la derivazione è quella. La fede mi aiuta a cercare di vivere ogni giorno con attenzione particolare agli altri, a mettermi in discussione, a essere umile e devo dire è un aiuto enorme anche per avere un approccio un po’ di distacco da se stessi cercando sempre di mettere al centro le persone il servizio alle persone. Io quando mi sono insediato due settimane fa volutamente nel mio intervento ho citato il gesto della lavanda dei piedi che, secondo me è una ispirazione straordinaria per chi deve fare un lavoro politico. Credo che il Vangelo, a cui mi ispiro, contenga degli elementi molto potenti, molto significativi per un compito politico che poi naturalmente deve essere in grado di accogliere tutti: la fede non è chiusura è grande stimolo verso l’apertura, verso l’integrazione verso l’accoglienza e noi dobbiamo lavorare per una città accogliente per una città in cui si vive veramente a fondo la solidarietà, una città dove le relazioni siano di qualità e allora costruiamo una Genova forte e coesa. Lavoriamo per le grandi opere ma senza perdere l’attenzione alla qualità delle relazioni”.
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