Italia
Comizio finale per Orlando: “Da qui legalità, stop ai Toti e Bucci”
GENOVA – È una sala gremita, oltre i 1200 posti disponibili, quella che ha accolto Andrea Orlando e tutta la sua coalizione, con i leader nazionali sul palco insieme al deputato dem.
La piazza di Schlein per Orlando
Un grande applauso ha accolto Andrea Orlando ed Elly Schlein, in particolar modo. Il primo a prendere la parole è Enzo Maraio, segretario nazionale Psi. “Bellissima campagna elettorale nella quale Andrea Orlando e la coalizione che lo sostiene si sono spesi con generosità in ogni angolo della Liguria. Bravo Andrea e brava la coalizione, queste sono le ore decisive per convincere tutti i liguri, che si sono sentiti bistrattati. Togliendo la dignità ai liguri in tutti i settori, i più importanti. A partire dalla sanità, che è stata smantellata. Non possiamo consentire che al ps quello che conterà è la carta di credito, sulla sanità abbiamo fatto una grande battaglia ed è su questo che vogliamo vincere la sfida. Voglio ringraziare Sandro Pertini, perché questo è la sua terra ed è proprio il nostro Andrea Orlando che lo ha omaggiato a Stella. Faremo rumore per dare alla Liguria la possibilità di andare avanti a testa alta”.
Conte: “Sistema Toti è marcio e va cancellato”
Il secondo a prendere la parola è il leader del Mov5s Giuseppe Conte, tra gli applausi dei presenti in sala e dei sostenitori del Movimento. “Ho constatato con mano in che condizioni disastrate è conciata la sanità e noi dobbiamo partire da qui. Ai pronto soccorso le persone aspettano ore e ore, anche giorni. Sono stato a Ventimiglia, ecco cosa significa viaggiare su un unico binario. Qui sono state ascoltate solo le voci di alcuni amici imprenditori, qualche salotto e la cena della Genova bene, qualche yacht. Quel sistemo Toti è marcio, è malsano e va cancellato. Questo lo dobbiamo gridare forte. Ha prodotto tre distruzioni su tre fondi diversi. Qui bisogna perseguire l’interesse pubblico, questo è il modo di governare e Andrea ci ha dato tutte le garanzie per cambiare approccio. Questo modo malato di governare lo abbiamo ritrovato a livello nazionale. La sanità è a pezzi e riprecipita come dimostrano i dati: 4,5 milioni di italiani stanno rinunciando alle cure. Tagli non solo alla sanità ma anche alla scuola, non avranno neanche le risorse umane per portare a terra i progetti legati alle scuole. Noi ci siamo, con chiarezza trasparenza e fiducia e dobbiamo fare in modo che dal giorno dopo apriamo un dibattito pubblico per ascoltare le istanze dei cittadini. Dobbiamo curare le infrastrutture, noi quelli del no? Modello Genova chi lo ha realizzato? Visto che se ne vanta Bucci? Chi ha messo i miliardi per realizzarlo? Noi del M5s. Tanti progetti, noi diciamo tanti sì alle infrastrutture che servono. Tajani ha detto una cosa indegna: se ci fosse stata la Gronda non sarebbe crollato il ponte. Eh no, è dovuta ad Autostrade per l’Italia che non ha fatto manutenzione. Diremo tanti sì e lo faremo con Andrea Orlando. Voi meritate una politica migliore e noi ci staremo, ci saremo sempre. Ci siamo. Io non sono un moralista o un giustizialista, ma c’è un tema chiaro: se vuoi fare politica per i cittadini devi tirare fuori un sano senso civico completo e pragmatico e Orlando ce l’ha. Forza Andrea, ce la possiamo fare”.
Bonelli: “Mettiamo in sicurezza il territorio”
“Siamo bellissimi – esordisce così il leader di Avs, Europa Verde, Angelo Bonelli -. E da qui dobbiamo partire”. Arriva poi l’attacco frontale a Toti e Spinelli citando la partita a bando della diga. “Dobbiamo mandare a casa un sistema affaristico, perché noi dobbiamo far valere il tema dell’interesse pubblico della Regione. La messa in sicurezza del territorio è la prima infrastruttura che dobbiamo fare in questo territorio. L’altra grande infrastruttura è legata al trasporto pubblico, bisogna puntare su questo, perché il futuro passa da qui. Penso alle famiglie con malattie, che sono sempre più abbandonati a se stessi a causa di una manovra inaccettabile. E poi bisogna partire dalla sanità pubblica, questo è quello che dobbiamo fare. Andrea potrà avere un ruolo come presidente di Regione, anche per la politica estera, pensate a cosa sta accadendo a Gaza, ogni giorno bombardano. Io penso che dobbiamo essere la comunità che costruisce politica della pace. Vogliamo dire che la Liguria dev’essere una regione di pace. Andrea sarà il rappresentante e costruirà un impulso importante con la tua vittoria per costruire un’alleanza forza nel paese per mandare a casa questa destra. Vinceremo e saremo un segnale a chi ogni giorno attacca i poteri dello Stato, la magistratura, e qui siamo una repubblica italiana antifascista”.
Fratoianni: “Salario minimo e precarietà”
C’è stata una pausa per permettere ad Andrea Orlando di salutare i sostenitori. Nicola Fratoianni, leader di SI, ha criticato Meloni e Salvini, sostenendo che il loro programma è contro il salario minimo e la precarietà, e ha rivendicato la necessità di parità salariale. Ha affermato che l’opposizione alla destra rappresenta un forte programma politico. “Vogliamo la parità salariale, perché qui le donne guadagnano meno degli uomini, e poi vogliamo il concedo paritario. Per noi segnano il senso della democrazia. Bucci, fotocopia di Toti, Meloni, de volete la sanità privata, se volete quella pubblica rivolgetevi ad Andrea Orlando. Poi dicono che noi siamo quelli che si occupano delle cose che non contano. Vorrei dire questo: orgoglioso di sostenere un candidato e un presidente che è andato fino al valico di Rafà. Basta con la guerra e con le armi. Io voglio sostenere Orlando anche per questo. Noi continuiamo a dirci antifascisti, e lo continueremo a fare”.
Bonetti: “Al centro le persone”
Prende poi la parola Elena Bonetti, presidente di Azione. “Fare il bene della Liguria e farlo per bene. Per questo abbiamo scelto Andrea Orlando: per essere riformisti e bravi costruttori di ponti bisogna avere il coraggio di mettere al centro le persone e la loro vita e non si possono accettare compromessi al ribasso. Non si può accettare quel linguaggio d’odio e offensivo sentito in questi giorni. Elly merita il nostro applauso per le offese che da donna ha ricevuto in questi giorni. Non ci si volta dall’altra parte facendo finta di non vedere che c’è un bambino costretto a nascere e crescere in carcere. Non ci si volta dall’altra parte per chi aspetta anni per cure di riabilitazione di figli disabili.
La chiusura di Elly Schlein
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha chiuso gli interventi a sostegno di Andrea Orlando, esprimendo fiducia nel cambiamento che Orlando rappresenta. Ha criticato la destra per non ascoltare le esigenze dei cittadini e ha sottolineato l’importanza di un programma che risponda agli interessi di tutti, non solo di pochi. Schlein ha denunciato i tagli alla sanità pubblica e l’inefficienza del governo attuale, evidenziando che la salute non è una merce. Ha anche parlato della necessità di garantire diritti come l’accesso a una scuola di qualità e ha criticato la retorica della destra riguardo alla famiglia.
Ha ribadito l’importanza di politiche industriali e della lotta contro mafia e corruzione per promuovere un’economia sana. Schlein ha invitato i cittadini a non lasciare Orlando da solo nella campagna elettorale, sottolineando che il valore delle persone non si misura solo sulla base della famiglia tradizionale. Ha concluso con un appello all’unità e alla vittoria per il futuro della Liguria: “Sono felice di essere qui e di questo palco, ma la differenza qui non la faccio io, non la facciamo noi, ma la fate voi che qui ci vivete tutti i giorni. Ancora tanto potete fare in queste ore, Andrea non va lasciato solo. Non lasciateli soli, chiamate i vostri contatti perché il loro voto fa la differenza. Non ce ne facciamo niente di una premier donna che non si batte per migliorare le condizioni di vita delle donne in questo paese. Il valore e il contributo alla società non si misura sul numero di figli che si fanno. La nostra costituzione è antifascista. Ricordiamocelo. Andiamo avanti e andiamo a vincere, forza Liguria e forza Andrea Orlando. Viva tutta la nostra coalizione”.
Italia
Palasport, Vince Genova: “Il Pd schiaccia fuori campo, misure ok per pallavolo”
Il Palasport di Genova potrà ospitare gare internazionali di pallavolo: a replicare alle polemiche del Partito Democratico è Vince Genova che in una nota chiarisce che l’altezza richiesta in questo tipo di competizioni si può ottenere facilmente.
La replica alle critiche
“La schiacciata del Pd è finita fuori dal campo e il punto, ancora una volta, lo segna il centrodestra: il palasport infatti potrà ospitare anche le gare internazionali di pallavolo come dimostrato dalle ultime verifiche. Le critiche dell’opposizione ancora una volta si sono dimostrate strumentali, dal momento che l’altezza richiesta di 12,75 metri sarà raggiungibile semplicemente smontando i videoproiettori posti sotto all’oculum, un adeguamento più che normale di quelli che spesso si mettono in atto in tutti gli impianti che ospitano manifestazioni internazionali. Ma del resto, quale credibilità potevano avere le critiche del centrosinistra sulle misure del campo quando non sono riusciti nemmeno a misurare il loro “campo largo” che in campagna elettorale si è ristretto all’improvviso?”.
Pubblicata la manifestazione d’interesse
Italia
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Italia
Primo consiglio regionale con Bucci presidente, martedì il giuramento
C’è attesa per l’insediamento di Marco Bucci alla presidenza del consiglio regionale, dopo la vittoria alle Regionali del 27 e 28 ottobre scorsi. La data fissata sul calendario è quella di martedì 26 novembre.
Tra “vecchi” e “nuovi”
L’oramai ex sindaco di Genova siederà sulla poltrona più prestigiosa di via Fieschi e presterà giuramento per il suo nuovo percorso. La convocazione è stata diramata per le 11 e quella che andrà in scena sarà una seduta rigida, da protocollo. In via provvisoria, ovvero fino all’elezione del presidente, sarà presieduta dal consigliere anagraficamente più anziano, Giovanni Boitano, che sarà coadiuvato dai due consiglieri più giovani, Federico Bogliolo e Federico Romeo, che avranno il ruolo di segretari.
Le tre fasi della mattinata
Il primo step sarà la nomina della giunta per le elezioni che è composta da cinque membri (eletti in modo tale da garantire la rappresentanza dei gruppi in rapporto alla loro consistenza numerica), che entro un mese dall’insediamento è tenuta a proporre all’assemblea la convalida degli eletti, dopo aver verificato se esistano condizioni di ineleggibilità e/o incompatibilità, relativamente a ciascuno dei componenti dell’assemblea. Nella seconda parte della mattinata si terranno le votazioni separate dell’ufficio di presidenza. Il presidente e il vicepresidente dell’assemblea legislativa sono eletti a scrutinio segreto in un’unica votazione: ogni consigliere potrà esprimere nella scheda un solo nome in modo tale da assicurare la rappresentanza delle minoranze. I profili, a onor del vero, sono già stati individuati: come presidente del consiglio regionale è stato indicato Stefano Balleari, in quota Fratelli d’Italia; come vicepresidente il dem Roberto Arboscello; e infine il consigliere segretario sarà il forzista Angelo Vaccarezza. A seguire si terrà il giuramento del presidente della giunta regionale Marco Bucci che giurerà fedeltà alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto secondo la formula indicata dall’articolo 11 del regolamento interno. Nella prima seduta non si terrà nessuna forma di dibattito.
Cosa cambia nell’aula di via Fieschi
Sanna a Primocanale: “La Regione rischia il commissariamento (sulla sanità)”
Vince Liguria risponde a Sanna: “Vittima della sindrome capogruppo Pd”
Entro dieci giorni, quindi il martedì successivo, 3 dicembre, Bucci presenterà al consiglio la giunta (già ufficializzata lunedì scorso, 18 novembre ndr) e il programma della sua maggioranza. Il 10 dicembre invece, andrà in scena il dibattito con la minoranza e i lavori dell’aula inizieranno a entrare nel vivo. Il consiglio regionale della nuova legislatura 2024-2029 sarà composto da 17 consiglieri di centrodestra e 14 di centrosinistra, nella scorsa presieduta da Giovanni Toti lo scarto era maggiore, 13 a 18. Sono quindici i nuovi assessori, su trenta totali, a cui si aggiunge il presidente Marco Bucci. Su questi sono solo cinque le donne che si siederanno sugli scranni dell’aula.
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